Leggere le biografie degli artisti può risultare noioso, concentrarsi sul personaggio al contrario può scaturire qualcosa di molto interessante, specie se parliamo di Levon Vincent. Siamo entrati per alcuni minuti nel suo spazio, con poche domande ma abbastanza efficaci e con notevoli spunti. Dalla sua visione riguardo la storia della musica e l’evoluzione tecnologica al rapporto con la crew di New York, Londra e Berlino, passando al suo modo di selezionare fino ad arrivare ai vari progetti e interessi (anche oltre la musica) e al suo rapporto con critici e fans. Spazio alle sue parole…
Non ami parlare di te, quindi partiamo dalle tue principali influenze. Brian Eno è stato uno dei primi rivoluzionari in materia di musica. Quanto è importante secondo te sapere la storia della musica prima ancora di produrre?
Non è importante, ci sono ragazzi che non sanno nulla e fanno musica interessante e ci sono ragazzi che studiano che fanno altrettanto grandi cose.
In questa intervista vorremo scoprire un lato più soft di Levon Vincent, anche lontano dalla console. So ad esempio che ami lo skateboard…quali sono i tuoi interessi oltre la musica?
Mi ero fatto male alla schiena e non sono andato in skate per 7 anni, ma ultimamente mi sto nuovamente appassionando. Non c’è molto altro, ad essere onesti. Musica, skateboarding e ballare con le ragazze sono rappresentano tutto ciò di cui ho bisogno. Ovviamente anche i miei amici e la famiglia.
Il tuo rapporto con Londra. Città, scena e con il Fabric in particolare (passando per il tuo Fabric 63).
Mi piace la città di Londra e in realtà tutte le città del Regno Unito. Lì ci sono persone veramente appassionate, che amano la musica e far festa.
Oltre a Londra hai avuto modo di vivere a fondo lo scena prima a New York e poi a Berlino per un po’ di tempo. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
Credo non ci sia davvero un brutto posto dove vivere o esibirisi quando si è felici di fare ciò che si ama. Viene completamente ripagato il duro lavoro, il tempo e lo sforzo necessario per essere un “touring DJ”.
Bisogna riconoscerlo. Curi attentamente la selezione in ogni minimo dettaglio, quanto tempo spendi solitamente tra i vari negozi ad ascoltare i dischi? Penso alle tue visite da Hardwax…
Hardwax è buono. Ma anche Rotation, Clone, Boomkat, Dope Jams, Phonica, Ultrasuoni e Halcyon lo sono. Ci sono molti altri negozi di dischi validi in tutto il mondo. Nonostante quello che si continua a dire, il vinile rimane un formato forte.
Dj Qu, un’icona della scena house e tra gli artisti che ammiri di più. Se parliamo di New York non si può non citarlo…cosa ritieni abbia di speciale la scena newyorkese e che non ritrovi in Europa ad esempio?
E’ tutto fantastico, in tutto il mondo. Qu è fortissimo! Tutti i ragazzi della crew mi stupiscono regolarmente.
Novel Sound, per te molto di più di un’etichetta. Lavori di valore indiscusso che hanno permesso a molti di conoscerti. Molte releases saranno ristampate, altre saranno rilasciate presto…è così?
In realtà non saranno ristampate. Ho creato una “seconda edizione”, in una lingua diversa, e sto pensando di fare così anche per le prossimi uscite. Potrei includere anche una traccia casuale su ogni release, per soddisfare la domanda senza tradire i collezionisti che hanno già le copie. Potrei anche rilasciare un qualche tipo di compilation “Novel Sound” e qualche release digitale, ma non saprei dire quando.
Veniamo alla parte più pratica. Ho visto che sei molto affascinato all’aspetto hardware. Quanto è importante rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica?
Amo gli hardwares, come amo il software. Ci sono grandi dischi di artisti che ammiro, che sono state fatte in Reason o Ableton e ci sono i classici realizzati interamente con hardware e che suonano ugualmente bene.
Approccio con fan e ascoltatori. Sembri molto legato al parere di qualsiasi persona. Ti è mai capitato di ricevere anche qualche critica?
Una recensione aveva descritto il mio disco usando il termine “spazzatura.” Ho avuto diverse altre recensioni negative, si impara e si cresce da queste cose. Ormai mi sento più forte e lascio scivolare le critiche. Non a tutti può piacere quello che fai, ma è incredibilmente gratificante quando si raggiunge qualcuno con la tua musica, quindi è meglio concentrarsi su quelli che amano la tua visione.
English version:
Read djs bio can be annoying, focus on the character on the other hand could be something very interesting, especially when we talk about Levon Vincent. Some minutes in his space, with a few questions, but quite effective. From his vision about the history of music, the evolution of technology, the relationship with London, Berlin, New York, to his way of selection, his projects and interests (also beyond the music) and the relationship with critics and fans.
You do not love to talk about you and your biography. So let’s start from your main influences. If I say Brian Eno, I’m sure you are agree to define him as one of the first revolutionary in the electronic music scene. In your opinion, as a dj and music producer, how important is to know the history of music before becoming a dj and producer?
It’s not important, there are guys who don’t know anything making interesting music and there are guys who study who are also doing great things.
In this interview, we want to discover a softer side of Levon Vincent, even away from the console. So for example, I know, you love skateboarding, what are your interest beyond music?
I hurt my spine and didn’t skate for 7 years, so lately I am getting back into it. Not much else, to be honest. Music, Skateboarding and dancing with girls are all i need. My friends and family, too.
Getting deep on the pure music side…your relationship with London. City music scene and the Fabric in particular (just thinking about your mix Fabric 63)
I love the city of London and actually all the cities of the UK. There are some really passionate people there, passion for music and for partying as well.
In addition to London, you’ve got to live out the scene before New York and Berlin for a while. What do have left to you these experiences?
Yeah, I suppose there is not really a bad place to live or perform when you are happy and doing what you love. It is completely worth all the hard work, time and effort that is required to be a touring DJ.
How much time you spend usually between the various shops to listen to records? I think your usual visits to Hardwax…
Hardwax is good. Rotation, Clone, Boomkat, Dope Jams, Phonica, Ultrasuoni and Halcyon as well. Several more shops- there are still a lot more record shops in the world. Despite what people keep saying… vinyl remains a strong format.
Dj Qu, an icon of the house scene and one of the artists you admire. If we talk about New York we can not talk about him…what do you find of special in Usa (New York) music scene and you do not find in Europe?
Its all great, everywhere. Qu is a badass. All the guys in the crew amaze me regularly.
Novel Sound, for you much more than a label. Releases of undoubted value that allowed to know you best. Many releases will be are reprinted, others will be released soon … right? What can you add about your future releases…
That is not true- releases are not reprinted. But, I have done one “second edition” in a different language, and I am considering doing a couple more of those. Also I might include a random track on a releases soon, to meet a demand without betraying the collectors who already have copies. I will eventually release some kind of Novel Sound compilation CD and digital release, but I could not say when.
We come also to the most practical side… I saw that now you are very fascinated to pure hardware aspect. How important is it to keep up with technological developments?
I love hardware, and I also love software too. There are great records by artists I admire which were made in programs Reason or Ableton, and there are classics made entirely with hardware that sound nice too.
Approach with fans and listeners… you look very close to the opinion of any person. How important is it? Did you ever receive also some criticism?
One review said my record was “vibe-killing garbage.” I have had several other bad reviews, you learn to take it in stride. I have a pretty thick skin these days. Not everyone will like what you do but it’s incredibly gratifying when you do reach someone, so it’s best to focus on the ones who enjoy your vision.
Pics by: Sophia Drevenstam