Qui il problema è reale. Di lunga data, anche, ma sta assumendo dei contorni paradossali. Proprio quando mai come prima la musica circola in libertà, chiunque può ascoltare qualunque cosa senza dover seguire gli ordini e i desideri di major o grandi media network mainstream, stiamo assistendo a una pigrizia continua verso chi prova a proporre cose nuove, diverse, alternative, inedite, inaspettate. Il fatto che ora tutti possono ascoltare tutto quando vogliono, se solo lo vogliono, pare aver ammazzato ancora di più la curiosità, che già era malaticcia prima di suo, fisiologicamente. Il fatto che ora tutti possono ascoltare tutto ha moltiplicato quelli che si sentono già esperti, e che quindi non vogliono (o non accettano) affrontare qualcosa che non conoscono. E’ un meccanismo inconscio, ci caschiamo tutti (a partire da chi scrive!); ma è un meccanismo sbagliato, che fa male a tutto l’ecosistema.