La notizia era nell’aria. E nel momento in cui il Primavera Sound annunciava “We will dance in 2022” (che poi, da quando il Primavera si incentra così tanto sul concetto di “dance”? Punzecchiature goldoniane in salsa catalana…), era abbastanza scontato che l’altro “gigante” barcellonese in fatto di festival, il Sónar, gettasse la spugna. L’annuncio arriva ufficialmente oggi: l’appuntamento è rimandato al 15, 16, 17, 18 giugno 2022 (interessante questa cosa dell’ufficialità di quattro giorni, invece dei canonici tre).
Questo però non significa che in tutto il 2021 il marchio del Sónar sarà dormiente. Prima di tutto ci sarà una riedizione del SónarCCCB, festival “in presenza” (nel comunicato ufficiale è sottolineato), che è una mini-costola del Sónar che ritorna nel suo luogo d’elezione, quel CCCB incastonato nel centro cittadino che è stato la culla del festival e, per oltre un decennio, la sede della parte diurna dei contenuti. L’appuntamento è per la fine di ottobre, dal 27 al 30.
Non solo, ci sono altre due cose da segnalare: prima di tutto la nascita di una nuova realtà sotto l’egida del festival, ovvero l’AI and Music Festival, che andrà a potenziare la programmazione e l’impatto del SónarCCCB focalizzandosi negli stessi giorni sulle relazioni possibili tra intelligenza artificiale e creatività musicale. Poi, parlando sempre di ottobre ma spostandosi al 5 e soprattutto qualche migliaio di chilometri a sud-est, è confermato lo svolgimento dell’edizione 2021 del Sónar Istanbul. Evento a cui eravamo già stati in passato: qui il nostro racconto.
Ottobre sarà densissimo: proprio nel momento in cui scrivevamo queste righe, ci arrivava la notizia della conferma ufficiale dell’ADE per il 2021 – specificando proprio: edizione in presenza, quindi coi panel, le serate, eccetera, non solo immaterialità da stream – nella date che vanno dal 13 al 17 ottobre.