Di #20before16 ne avevamo parlato proprio pochi giorni fa e poteva anche essere un capitolo chiuso, ma quando poi è comparsa tra le tracce “CRAWLR” di un certo 80xx dopo un rapido check non potevamo rimanere in silenzio: si tratta infatti dell’ennesimo pseudonimo di quell’Hawtin che nell’ultimo periodo, dopo un EP e un album, pare essere tornato ad essere produttivo – e con rinnovata vena. Minimale, rarefatto e cupo (insomma: alla “vecchia maniera”, quella che ci fa urlare Plastikman…), nascosto tra gli uno, nessuno e centomila alias Richie Hawtin regala senza troppo clamore un esercizio di stile che anche se non fa gridare al miracolo, fa comunque muovere i piedi e viaggiare la testa, perché finalmente c’è di nuovo qualcosa di consistente da raccontare.
Fabio Macor
Innamorato dell'arte, cresciuto come autodidatta fino ad arrivare alla formazione classica, mi occupo di musica elettronica dal 1995. Curioso e attento, amo fare, ascoltare e parlare di musica a 360° per cercare sempre nuovi spunti, ispirazione e contaminazione.
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