23 anni, proprio il 14 maggio, fa usciva uno dei dischi più importanti nella storia dell’hip hop italiano: “Neffa e i Messaggeri della Dopa”. Uno dei dischi più importanti, ed anche uno di quelli invecchiati meglio – e questo è quasi sempre una cartina di tornasole per ciò che è davvero di qualità. Riascoltato con le orecchie di oggi, dà comunque la pista a un sacco di prodotti it-pop (o a quelli di rapper convertiti all’it-pop). All’epoca fu in effetti anche un successo, trainato dal singolo “Aspettando il sole”; ma non lo fu abbastanza, o comunque non riuscì a tracciare un solco duraturo, visto che di lì a poco l’interesse mainstream verso l’hip hop crollò (la grande depressione di fine anni ’90 e dei primi 2000), portando lo stesso Neffa ad abbandonare la faccenda e a mettersi a fare canzoni. Strategicamente, la mossa giusta al momento sbagliato. E nulla ci vieta di pensare che se Neffa fosse rimasto affezionato al rap, senza disconoscerlo, oggi sarebbe sul trono o comunque un venerato maestro, non (solo) un cantautore fra tanti che prova la carta-Sanremo o quella della hit estiva canterina.
(Quando l’hip hop già riempiva il Forum milanese – 22 anni fa – e Neffa si lanciava in freestyle senza rete; continua sotto)
Sia come sia: per questa ricorrenza Giulio Pecorella, alias Dee Jay Park, ci ha fatto un regalo molto speciale, in esclusiva per noi. Quando infatti non è occupato per lavoro a districarsi fra codici html (è una delle colonne di Ensoul) viene fuori che lui è veramente, ed è in origine: una hip hop head. Breaker, turntablist, digger: quelle cose che fanno insomma i veri b-boy, non quelli che si sono avvicinati al rap mezz’oretta fa perché oggi tira e funziona. E’ nelle vesti di turntablist e digger che ha creato questa piccola gemma: “Neffa e i Messaggeri della Dopa” viene vivisezionato in maniera spettacolare. I suoi brani vengono interpolati dai brani da cui sono stati tirati fuori i sample originari, e in più affiora anche qualche piccola scheggia d’intervista a Neffa stesso, che racconta e descrive il contenuto dell’album. Un omaggio veramente ma veramente bello. Un omaggio in puro stile hip hop (…perché una cosa così è molto più hip hop dello straparlare di brand modaioli e dell’ostentare la propria conoscenza tossicologico-farmaceutica). Ah: se volete scaricarlo, seguite questo link.