Domanda numero uno: le istituzioni non ci aiutano e anzi ci snobbano regolarmente? Domanda numero due: l’Europa è solo un’entità distante che giova solo alle banche e opera solo a livello di grande burocrazia? Risposta ad entrambe le domande: dipende. Dipende da come ti poni. Dipende da cosa e dove cerchi. Dipende se sei uno che si lamenta e basta (e cerca solo conferme delle ragioni delle proprie anche giustificate lamentele), o se invece cerchi di trovare quei “buchi nel sistema” in cui puoi seminare la tua visione, i tuoi gusti, le tue pratiche – e cercare pure dei mezzi per sostenere tutto questo, con aiuto tangibile. Soprattutto in Italia siamo abituati all’idea che faccia (quasi) tutto cagare, e che sia (quasi) tutto impossibile se hai idee un minino fresche e contemporanee: bene, l’Europa in questo ci viene in aiuto. Solo che spesso non lo sappiamo. O ce ne dimentichiamo.
Ma in realtà se uno si prende la briga di sbattersi un po’, e di ragionare magari in termini di network, può trovare delle risorse molto importanti. E dare vita a bei progetti. Belli davvero. Certo, devi essere aperto alla collaborazione. Devi mettere a disposizione tempo e conoscenze, invece di tenerti tutto per te. Un minimo devi scontrare la capoccia con la burocrazia di Bruxelles. Chiaro. Nulla arriva gratis e facilmente. Ma noi siamo convinti ci sia ancora un enorme potenziale inesplorato nelle collaborazioni intra-europee per la cultura “nostra” (clubbing, ma non solo clubbing). Il problema è che chi vive di musica spesso parte già rassegnato nel sentirsi solo&abbandonato, nel poter contare solo sulle proprie forze o – altra faccia della stessa medaglia – nell’essere convinti di essere fuori dal “giro che conta” della politica pubblica micro e macro.
Noi qui vogliamo raccontare la piccola storia di come tre delle radio on line che sono considerate delle autentiche eccellenze europee nella nicchia dell’elettronica “intelligente” e della musica “avanzata” e di ricerca (la nostra Radio Raheem, la belga Kiosk Radio, la tedesca Radio 80000) abbiano trovato il modo di intercettare dei fondi europei per un progetto molto bello, che viene annunciato ufficialmente oggi. 25AV, questo il nome della faccenda, si propone questo – prendiamo le parole del comunicato ufficiale:
Attraverso 25AV, le tre radio partner desiderano promuovere una cooperazione tra produttori musicali e artisti visivi in tutta Europa e sostenere i talenti nascosti della scena musicale e delle arti visive, utilizzando le radio online per spingere gli artisti indipendenti oltre i loro confini.
A tal fine, il progetto chiederà ai produttori musicali e agli artisti visivi europei di collaborare in coppia. Agli artisti verrà data una semplice regola: ogni coppia artistica dovrebbe comprendere un produttore musicale e un artista visivo con sede in diversi paesi europei, rendendo 25AV la prima piattaforma completamente transnazionale del suo genere.
Le iscrizioni sono ora aperte fino al 14 ottobre, tramite 25av.eu.
25AV ha l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di appassionati di musica e arti visive in Europa ed oltre, sia online che offline.
Le tre web radio si sono unite per mobilitare le loro community e i loro numerosi sostenitori verso questo nuovo progetto europeo. Dal 2023, il sito web del progetto ospiterà informazioni sugli artisti selezionati, il loro background e il processo creativo, con nuove opere audiovisive e interviste settimanali con gli artisti.
25AV avrà anche un’importante dimensione offline, ospitando un’ampia serie di attività per gli appassionati di musica e arti visive in tre diverse città europee. Questi includeranno performance audiovisive dal vivo, conferenze e mostre che si svolgeranno all’interno di degli spazi di partner culturali affermati che appoggiano questo progetto:
Bruxelles (iMAL) Milano (Triennale Teatro), nonché un nuovissimo centro per le arti interdisciplinari a Monaco (ZIRKA). Gli eventi si terranno da ottobre a dicembre 2023.
Attraverso un comitato indipendente, il progetto selezionerà 18 coppie di artisti, che saranno poi incaricati di creare 18 opere audiovisive inedite della durata massima di 25 minuti.
Non cambierà la vita di nessuno. Non è che si diventa ricchi per forza, venendo selezionati. Non è che si diventa famosi per forza. Ma iniziare a muoversi con una “testa” e un network europeo è qualcosa che credeteci fa la differenza (lavorativamente) e migliora la qualità della vita (emotivamente). Proprio la scena elettronica lo ha capito prima e meglio di altri tra l’altro, con un approccio fin da subito “transnazionale” dove ok, Inghilterra e Germania la facevano da padroni, va bene, ma in realtà essendo una scena abbastanza nativa digitale fin da subito è stata abituata a pensare senza confini e a circolare in modo altrettanto libero e globale.
Ora bisogna essere bravi abbastanza da legare a questa attitudine, ove possibile, le opportunità che ti offrono le istituzioni e i fondi europei. Radio Raheem e Kiosk Radio (che si sono conosciute meglio attraverso queste pagine, tra l’altro, e ne andiamo davvero fieri), coinvolgendo anche la monacense Radio 80000, hanno dimostrato che si può fare. Ora sta a voi – voi che suonate, voi che produciete, voi che sognate, voi che vorreste vivere di musica – farvi incuriosire da questa call. Perché il premio potrebbe essere veder circolare il proprio nome in posti in cui, da soli, difficilmente sareste arrivati.
Per comodità, riecco qui il link dove trovare tutte le informazioni necessarie. Se pensate di avere le qualità e le attitudini giuste (test per capirlo: conoscete ed apprezzate almeno una delle radio che ha dato vita al progetto?), potrebbe essere una gran bella cosa per voi.