Perdonateci subito il titolo cretino, ma non possiamo farci niente se “Sabatomania” – per via del titolo e dell’artwork, riferimenti senza dubbio voluti – ci rimanda direttamente all’epoca delle compilation dance degli anni’90. La colonna sonora infame di mille sabato sera di provincia, gli stessi narrati da Jovanotti nel suo singolo tormentone, passati a bighellonare in macchina senza una meta precisa e scarsissima fiducia nel futuro.
È da qualche anno che Jovanotti coltiva, non senza un po’ di orgoglio, l’abitudine – sana – di pubblicare le singole tracce dei suoi pezzi direttamente su SoundCloud permettendo a chiunque voglia di scaricarle e utilizzarle per dare vita al suo remix.
L’iniziativa è lodevole, soprattutto perché spontanea, e vista l’enorme popolarità e visibilità del personaggio non è difficile immaginare il risultato: per ogni nuovo brano di Jovanotti c’è una folla di remixatori pronta a inondare la rete. Succede sempre, ed è successo ovviamente anche con Sabato. Per la prima volta, però, qualcuno ha avuto la bella idea di provare a mettere ordine tra le centinaia (non scherziamo, CENTINAIA) di rielaborazioni e dare vita a un vero e proprio album che racchiude trenta tracce e che da qualche giorno è disponibile per il download e lo streaming su tutti gli store digitali.
Il ruolo di “selezionatore” è toccato a Pierpaolo Peroni che di Jovanotti è stato uno dei primissimi produttori (stiamo parlando dei tempi di “Gimme Five” e dell’italo disco rimasticata in chiave Beastie Boys), nella scaletta sfilano alcuni nomi storici della club culture italiana (Ralf e Baldelli, su tutti), qualche superstar come ANDROiD dei Negramaro, Salmo, il nome trash che fa chic e non impegna (Johnny Groove, all’anagrafe Giovanni Vernia, comico di Zelig), DJ Molella, gli stessi musicisti di Jovanotti e tanti altri.
Non tutti i remix sono memorabili, ma non è questo quello che importa: “Sabatomania” rappresenta un’eccezione alle regole della discografia mainstream italiana. Non era in programma, nessuno se lo sarebbe aspettato, e invece eccolo qua ad anticipare di una ventina di giorni l’uscita del nuovo disco di Jovanotti vero e proprio. Chissà se qualcuno seguirà il suo esempio.
Emiliano Colasanti
Emiliano Colasanti scrive di musica da quando ancora non aveva Internet e doveva consegnare gli articoli su floppy disk, a mano. Collabora abitualmente con Rolling Stone.e cura il blog Stereogram per il sito di GQ.it. Ha fondato e gestisce (con Giacomo Fiorenza) l'etichetta discografica indipendente 42 Records, nel 2012 ha pubblicato per Arcana il libro: "Un mondo del tutto differente. La storia di "Wow" e dei Verdena". Dorme poco, mangia male, pensa spesso con nostalgia ai tempi in cui faceva programmi alla radio.
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