Il fascino di invitare talenti d’alto calibro è un virus che ormai non possiede vaccino al Tag. L’inizio della stagione primaverile non poteva che iniziare in un clima che siamo sicuri, renderà il dancefloor estremamente incandescente; non si tratta di nessuno scherzo d’aprile, tranquilli. Direttamente dalle sale leggendarie del Fabric giunge alla corte del Tag un talento che oserei definire “precoce” per la sua rapida formazione, ma che si sta rivelando non inferiore ad artisti del calibro di Mark Farina o DJ Sneak: ormai l’avrete capito, si tratta di Giom. Scovato nel recentissimo 2006 da dj hather, l’artista francese entra velocemente nel mondo della notorietà musicale, i suoi set frizzanti, energici e talvolta spregiudicati gli permettono di dare una svolta alla sua carriera: nel 2010 firma per l’etichetta Lost My dog e da lì in avanti realizza un insieme corposo di Ep e remix, riconoscibili per il sublime sound che l’artista riesce a creare, una contaminazione efficace tra deep e funky house. Si, è tutto vero.
Tag Club
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