Dunque siamo arrivati alla terza edizione del Cocoon in the Park… Ti aspettavi un successo così grande quando hai deciso di iniziare?
Ad essere onesto eravamo abbastanza sicuri che il Cocoon in the Park sarebbe stato un successo. E’ piuttosto diverso rispetto agli altri eventi open-air in Inghilterra (non solo i tempi di ogni set differiscono molto tra di loro), ma c’è anche quest’energia particolare nei dintorni del Temple Newsham. Per non parlare del fantastico impianto e, ultimo ma non meno importante, il pubblico ovviamente.
Quali sono le idee dietro ai booking di quest’anno? Quanto ci avete pensato?
Beh, l’anno scorso mi sono divertito molto a suonare insieme a Ricardo. Riesce sempre a sorprendere dietro la consolle. Per questo l’ho voluto di nuovo. Quest’anno e per la prima volta avremo un live, Reboot. Frank (Reboot) fa parte della nostra famiglia, anche se suona per la Cadenza. E ultimo, ma non meno importante, avremo Seth Troxler. Seth ha già suonato per noi a Ibiza e al nostro festival Green & Blue, quindi riteniamo che sia perfetto come il primo della giornata e il suo suono ci piace molto.
Nel 2010 ci sono stati dei notevoli miglioramenti nel suono e nei giochi pirotecnici… cosa si devono aspettare le persone nel 2011? Ti piacerebbe aggiungere un altro stage?
Gli ultimi due anni hanno dimostrato che siamo sulla strada giusta quando si tratta di suoni e di effetti speciali, e posso assicurare che miglioreremo ad ogni edizione. Quest’anno abbiamo cambiato la forma del palco per la prima volta e abbiamo anche sistemato dei visual direttamente sulla tenda, solo per dirne un paio. Per quanto riguarda il secondo stage: c’è abbastanza spazio nella location. Non si sa mai, ma al momento penso che sia più interessante concentrarsi su un solo stage.
In che modo il sound moderno si può paragonare a quello dei giorni passati, quando eri resident all’Orbit di Leeds? Credi che sia cambiato molto? Suppongo che il pubblico sia cambiato, adesso è più cosmopolita…
Questo è vero, in passato il pubblico era più locale, ma grazie al calo del costo dei biglietti aerei oggi è abbastanza semplice spostarsi per andare al tuo party preferito, anche se questo è in Italia, in Spagna o in Germania. O a Leeds! Lo scorso marzo la Cocoon ha fatto uno show in Austria (Cocoon in the Mountains) e due fan Giapponesi hanno comprato i biglietti. Quindi come vedi il clubbing oggi è internazionale. E questo mi piace molto, anche perchè viaggio molto io per primo. Ai tempi dell’Orbit non c’erano i social network e tutto ciò che trovi su internet oggi, e qualche volta penso che la musica del posto fosse più al centro dell’attenzione che non quello che il dj ha suonato due mesi fa a duemila miglia di distanza… Ma i tempi cambiano, e tutto ha il suo lato positivo.
Quali sono stati i maggiori cambiamenti ed evoluzioni alla Cocoon quest’anno? Quali sono stati i vostri progetti più emozionanti?
Beh, come ho detto prima, il Cocoon in the Mountain è stato sicuramente uno dei più significativi quest’anno. Sono anche molto entusiasta riguardo al Cocoon Ibiza 2011, dato che ci stiamo concentrando sulle persone dietro le quinte, gli eroi del party, per così dire. Ovviamente gli artisti e le persone che vedete davanti al sipario sono anche loro una parte importante della festa, ma questa stagione ho voluto in particolar modo insistere sul fatto che senza la mano di molte persone in Germania e in Spagna (e in parecchi altri posti) il mondo del Cocoon Ibiza non sarebbe mai stato in grado di rivelarsi. Dopo la stagione estiva non vedo l’ora dell’edizione di quest’anno del Green & Blue open air festival vicino a Francoforte, dove dividerò il palco con Carl Craig, e anche Seth Troxler farà nuovamente parte della line up.
E’ vero che ti porti dietro dei letti gonfiabili per metterci su i tuoi piatti quando suoni? Trovi che oggi ci si preoccupi meno delle apparecchiature per i vinili dei dj rispetto a come si faceva un tempo nei club di tutto il mondo?
Non c’è niente di più fastidioso di una puntina del giradischi che salta durante il tuo djset. In passato i promoter si preoccupavano molto dell’attrezzatura per i vinili dei dj, ma dato il crescente numero di dj che suonano con i CD o con i computer queste priorità sono cambiate molto. Effettivamente anche sul palco di un grande festival a volte è davvero difficile suonare quando senti che i piatti sui quali suoni non sono stati usati per molto tempo e ovviamente sono stati riesumati solo per te. Ma, anche se probabilmente non conviene, io insisto con il mio giradischi.
Cosa pensi del vinile che tu ami tanto? Suonerai mai con il digitale?
Alla fine dello scorso anno ho scritto un piccolo saggio sul djing in generale e sul djing con i vinili in particolare. Nel corso degli ultimi anni ci sono stati molti commenti, così come molte discussioni, sul suono del disco in vinile (che è, tra l’altro, il principale punto di riferimento della musica analogica). Ad ogni modo, non importa come la vedi: un disco prodotto bene, con un buon sistema di pick-up su una buona consolle pre amp/mixing semplicemente suona meglio di qualsiasi sua concorrenza digitale. Il vinile è IL mezzo per tutti coloro che danno valore ad un suono di qualità. Non potrei mai immaginare di lavorare con un ‘synch button’, perchè perderei la suspense, e inoltre un qualcosa di veramente essenziale: il divertimento del mixare! Inoltre non sono un fan degli effetti e delle pause artificiali. Certo, alcuni trucchetti con l’equalizzatore sono piuttosto normali e possono essere davvero impressionanti quando viene utilizzato, ma voglio sottolineare che la musica che suono io non ha bisogno di elaborazioni, revisioni o cose del genere, in quanto contiene già una certa originalità e non è solo in grado di mantenere il suo carattere, ma anche di svilupparlo ed evolverlo! Anche come autore e produttore non sarei felice se una mia traccia fosse totalmente smembrata e ricoperta di effetti, voglio dire, poi cosa rimarrebbe del tuo brano? Oggi c’è un grande scambio, il dj si comporta come un produttore e il produttore si comporta come un dj. E poi diamo la colpa alla tecnologia!
Senti mai il desiderio di produrre più musica? Altrimenti mi chiedo perchè no, dato che gestisci un’etichetta di successo come Cocoon e quindi devi avere un buon orecchio…
Credimi, vorrei davvero avere più tempo per produrre e per lavorare in studio con dei giovani talenti. Ma adesso ho un bambino piccolo, è nato nell’ottobre del 2010 e voglio passare con lui più tempo possibile, quindi questa attività deve passare in secondo piano, dato i doveri che ho come proprietario di una società e come artista di fama internazionale. Credo di avere un buon orecchio per la musica nuova ed interessante, ma anche la mia squadra della Cocoon Recordings è molto importante per me, e insieme stiamo mettendo le basi per continuare il successo della label.
Come va questo 2011?
Una delle cose della quale vado fiero è il concerto di Ryuichi Sakamoto al Cocoon Club a Francoforte, anche se non ci sono potuto essere, dato che ho suonato a Detroit quella notte. Ryuichi è uno dei migliori artisti nel campo della musica contemporanea, quindi per noi è un grande onore averlo avuto nel nostro club. Al Cocoon Club invitiamo regolarmente ospiti di vari generi musicali, specialmente del jazz e della musica classica. Ad esempio, abbiamo avuto Francesco Tristano, che attualmente è sulla bocca di tutti con il suo album fenomenale ‘bachCage’.
English Version:
So it’s the third Cocoon in the Park…. Did you imagine it would be this successful when you started it?
To be honest, we were quite confident that Cocoon in the Park would be a success. It is rather different to other open air events in the UK (not only the playtimes of each act differ a lot), there´s also this special vibe in the beautiful surrounding of Temple Newsham. Not mentioning the brilliant sound system and last but not least the crowd, of course.
What’s the thinking behind this year’s bookings? How much thought went into it?
Well, last year I enjoyed playing with Ricardo a lot. He´s always good for a surprise behind the decks. So I wanted to have him back again. This year and for the first time, we are planning to have a live act, Reboot. Frank (Reboot) is a part of your family, even if he plays for Cadenza 😉 Last but not least, we have Seth Troxler. Seth is also playing for us in Ibiza and at our festival Green &Blue, so we thought he´s the perfect first act of the day and we like his sound a lot.
There were noticeable improvements in sound and pyrotechnics in 2010… what should people expect in 2011? Would you ever add another stage?
The past two years showed that we are on the right track when it comes to sound and special effects, and I can promise that we will improve every show. This year we changed the shape of our stage for the first time and also planned to have visuals right on the surface of the tent, just to name a few changes. Regarding the second stage: There´s space enough at the venue. So you never know, but, at the moment, I think it is more interesting to concentrate on one stage.
How does the modern vibe compare to the old days when you had a residency at Orbit in Leeds? Has much changed you think? I am guessing the type of person in the crowd has change – much more cosmopolitan now…
That is true, in the old times the public was a bit more local, but thanks to falling prices of flight tickets it is quite comfortable nowadays to travel to your favourite party, even if it is in Italy, Spain or Germany. Or in Leeds;) Last March, Cocoon did a show in Austria (Cocoon in the Mountains) and two fans from Japan bought tickets. So you see, clubbing is an international thing today. And I really like that, also since I travel a lot myself. In the Orbit times, there was no social network and internet thing as it is present now, and sometimes I think the music on the spot was more in the focus and not what the DJ played two months ago 2.000 miles away… But times are changing, and everything has its good site.
What have been the major developments/evolutions at Cocoon HQ this year? What have been your most exciting projects?
Well, as I mentioned before, the first Cocoon in the Mountains event was definitely one of the highlights this year. I’m also very excited about Cocoon Ibiza 2011, as we are focussing on the people behind the scenes, the heroes of the party, so to speak. Of course, the artists and the people you see in front of the curtain are also a big part of the party, but this season, I especially wanted to stress the fact that without the many helping hands in Germany and Spain (and several more places…), the Cocoon Ibiza universe would never be able to unfold.
After the summer season, I’m looking forward to this year’s Green & Blue open air near Frankfurt, where I share the stage with Carl Craig, and also Seth Troxler is again part of the line up.
Is it true you carry inflatable beds round to put your decks on when DJing? Do you find sets up for vinyl DJ are not as cared about as they were in clubs around the world now?
There’s nothing more annoying than jumping needles during your set. In the past, the promoters cared a lot about the vinyl DJ’s setup, but with the growing number of DJs playing with CDs or laptops, these priorities have moved a lot. Indeed, even on the stages of big festivals, it is sometimes really hard to play when you recognise that the decks you play on have been out of use for a long time and have obviously been reactivated just for you. But even if it may be inconvenient, I insist on my record players.
What is it about vinyl you love so much do you think? Would you ever play digitally?
At the end of last year, I wrote a short essay about DJing as such and vinyl DJing in particular. Over the last few years, there have been many comments as well as discussions on the sound of a vinyl disc (which is, by the way, still the main analogue music carrier). However, no matter how you look at it: a well-manufactured record, played with a good pick-up system on a good pre-amp / mixing console simply sounds better than any of its digital competitors. Vinyl is THE medium for everybody who sets high values on good sound. I could never imagine myself working with a ‘sync button’, because I would miss the tension and, besides that, something very essential: the fun of mixing! I’m also not a fan of effects and artificial breaks. Sure, some shenanigans with the equalizer are rather normal and can be indeed impressive when used but I want to emphasize that the music I play does not need any post-processing, edits and the like, as it already contains a certain originality and is not only able to keep its character, but to even develop and unfold it! Also as an author and producer, I would not be happy if my song was totally cut up and drowned in effects, I mean, what remains from your song then? There’s a big fluctuation nowadays, the DJ acts as the producer and the producer acts as the DJ. Blame it on technology!
And do you ever get the urge to produce more music? If not, I wonder why given you run such a successful label in Cocoon so must have a great ear…
Believe me, I really would love to have more time to produce and to work in the studio with talented young artists. But now I have a little son, he was born in October 2010, and I want to spend as much time with him as possible, so this activity must step back, given the many other obligations I already have as a company owner and international artist. I think that I have a good ear for new and interesting music, but also my team at Cocoon Recordings is extremely important for me, and together we are providing the basis for the continuing success of the label.
How’s going this 2011?
One thing I’m proud of is the concert of Ryuichi Sakamoto at the Cocoonclub in Frankfurt – even if I was not able to be there, I was in Detroit that night. Ryuichi is one of the greatest artists in contemporary music, so it’s a great honour for us to have him play in our club. At the cocoonclub, we are regularly inviting guests from other musical styles, especially from Jazz and Classic Music. For example we had Francesco Tristano, who is currently on everyone’s lips with his phenomenal album “bachCage”.
[Special thanks to: Alex Jukes]