Le vacanze dell’infanzia passate tra i teatri d’opera europei, la musica classica e jazz dei genitori, e molti libri. E’ il mondo dell’apolide Clara Moto. Per lei è successo tutto all’improvviso e velocemente: dopo essersi conquistata un posto alla Red Bull Music Academy e aver firmato un contratto con la Infinè di Agoria, adesso compone la sua musica di notte, ispirata dalla realtà del giorno.
Sei cresciuta a Graz. Parlaci della tua infanzia.
Graz è una piccola città con molti parchi, il che significa che per i bambini è un posto bello e salutare nel quale crescere. La mia infanzia è stata tranquilla, niente di spettacolare. Però ho sempre saputo che non sarei potuta restare lì per sempre!
Che genere di musica ascoltavi quando eri piccola? In che modo la tua infanzia e la tua città, Graz, hanno influenzato il tuo gusto musicale e la tua visione della vita?
I miei genitori ascoltavano molta musica classica e jazz. Invece delle vacanze in spiaggia ci portavano nei teatri d’opera in giro per l’Europa, una cosa che non sempre ci piaceva, ma adesso sono felice di quello che hanno fatto. Ancora oggi ascolto la musica classica più di ogni altra, ed è importante per il mio equilibrio.
Allora come ti sei avvicinata alla musica elettronica?
Iniziai ascoltando hip hop a 13 anni e poi a 15 anni ho cominciato ad andare nei club e ad ascoltare molta musica elettronica. Dopo essermi trasferita in un appartamento con due dj e produttori ho cominciato a creare musica da sola. I miei amici mi hanno aiutata.
Ti sei trasferita a Barcellona per studiare letteratura. Come mai questa scelta? Cosa ti piaceva di questa materia?
Avevo già studiato letteratura e fatto degli studi linguistici e culturali a Graz, così ho deciso di fare un Erasmus a Barcellona. La letteratura mi è sempre interessata ed ho sempre letto molto. Anche i miei studi sono stati principalmente in inglese, il che credo mi abbia aiutata notevolmente. Ovviamente i miei studi sono stati molto teorici e qualche volta mi chiedevo perchè lo stessi studiando. Ma tutto sommato ritengo che gli studi umanistici siano molto importanti sia per la mente che per l’animo, e che sia importante avere un qualche background di teoria.
Poi ti sei trasferita a Berlino. Graz, Barcellona, Berlino: sei una persona apolide. Come mai ti sei trasferita in tre paesi diversi? Stavi cercando qualcosa in particolare?
In questo momento non ho una vera e propria casa perchè per quanto riguarda la mia vita privata sto viaggiando molto tra la Francia, l’Austria e la Germania, il che a volte mi confonde un po’. Tendo a dimenticare le cose e il mio frigo è sempre vuoto. E’ difficile per me stabilire una sorta di organizzazione e di regolarità quando sono in tre città diverse ogni settimana. Ma dall’altra parte restare sempre nello stesso posto mi annoia.
Quali sono gli aspetti che preferisci di queste città?
Di Graz mi piacciono i miei amici e la mia famiglia. Di Barcellona adoro il clima e di Berlino mi piace la libertà.
Hai anche studiato pianoforte. Quant’è stata importante questa esperienza per te e come si riflette sulla tua musica?
Le mie lezioni di pianoforte sono state abbastanza insignificanti. Ho solo avuto una specie di educazione musicale, ma tecnicamente parlando non sono molto brava. Tuttavia suono ancora e cerco di imparare molti brani, esercitandomi regolarmente. Suonare il pianoforte è molto importante per me: non voglio suonare in modo impeccabile, è solamente un buon esercizio suonare qualcosa, e poi ci sono così tanti compositori a cui voglio dare un’occhiata.
2006: sei stata selezionata per frequentare la Red Bull Music Academy. Poi nel 2007 c’è stata la tua prima uscita su Infinè. Come ti senti? Te lo aspettavi?
No, quando mi sono proposta per la Red Bull Music Academy facevo solo la dj e componevo musica per divertimento. Non è mai stata mia intenzione fare soldi tramite tutto ciò e facendo uscire la mia musica. Dopo la RBMA tutto è successo abbastanza in fretta. Ho incontrato Agoria e ho firmato un contratto con la sua label, e così è iniziato tutto. Ovviamente ero molto felice di tutte queste coincidenze, hanno cambiato la mia vita e mi hanno portata in un’altra direzione.
Il mondo della musica elettronica è cambiato molto negli ultimi anni. Hai detto che quando hai iniziato a suonare tu non c’erano molti party dove te e i tuoi amici potevate suonare, così avete iniziato ad organizzarne voi. Adesso invece possiamo trovare questa musica anche fuori dai club, non è più così underground. Cosa ne pensi?
In realtà non ho mai saputo tracciare una linea tra l’underground e il mainstream. Dipende dal numero di persone che la ascoltano o da quanto denaro c’è dietro? Beh, certamente adesso ci sono più persone di prima che ascoltano la techno e la house, il che è un bene. L’evoluzione è sempre un qualcosa di molto positivo, ma può anche avere degli svantaggi, ma generalmente io la vedo in modo positivo.
E le persone cosa ricercano oggi nella musica elettronica?
Vorrei saperlo anche io!
So che tra le tue influenze ci sono anche dei grandi scrittori, per esempio Thomas Pynchon: la sua è una scrittura labirintica, oscura; i suoi personaggi sono bizzarri e gli eventi inventati, immaginari. Mi ricorda la tua musica, sognante ed ipnotica, un linguaggio astratto ed immaginario. Ti senti affine a questo punto di vista?
Sì e no. In realtà quando faccio musica non ho un vero e proprio punto di vista, ma certamente ci sono molti scrittori che mi ispirano in qualche modo. Ma non so se la letteratura può essere percepita nella mia musica. Probabilmente no.
Ci sono altri artisti che ispirano le tue produzioni, e in generale quello che fai, con le loro vite, anche al di fuori del contesto musicale?
Ci sono molti artisti che mi ispirano generalmente, soprattutto le persone che osservano l’ambiente intorno a sè più degli altri. Fondamentalmente mi ispirano gli scrittori: mi piace come analizzano la società e quello che gli succede intorno.
Credo che per un dj o per un produttore di musica elettronica la cultura sia essenziale, perchè è una musica fatta di visione, immaginazione e richiami al passato. Un atista deve essere in grado di muoversi nei vari campi del sapere. Cosa ne pensi?
Credo che la cultura sia assolutamente importante per tutti, non solo per gli artisti.
Un grande artista è un sognatore. Quali sono le tue visioni? In che modo ti rapporti alla realtà e in che modo questa ti ispira?
Io non ho visioni, è la realtà che mi ispira ogni giorno. Ci sono molti piccoli dettagli che mi possono ispirare. Credo che ogni giorno ci siano così tante cose che accadono, tutto è pieno di ispirazione se fai attenzione. Credo che prestare attenzione sia la cosa più importante.
Cosa trasforma i tuoi pensieri in musica e cosa cerchi di comunicare con il tuo sound?
Non sono sicura di poter comunicare qualcosa con il mio sound. Quando faccio musica mi sento in un certo modo (buona, cattiva, triste, felice) e può darsi che questi miei stati d’animo si riflettano nella musica. Ma non c’è mai un’intenzione dietro.
Hai lavorato con l’artista Mimu. Credi che collaborare con le altre persone sia importante per una crescita personale ed artistica?
Mimu è una mia vecchia amica, e sicuramente lavorare con altre persone è sempre un’ottima cosa. Così arrivi a conoscere le idee altrui, e impari altri modi di approccio. Inoltre è più divertente stare in studio insieme a qualcun altro, piuttosto che da soli. Poi dipende anche dalla persona, suppongo. Probabilmente ci sono anche persone che non possono lavorare con altri, ed anche questo dovrebbe essere rispettato.
Oggi la musica elettronica è influenzata anche da altri vari generi musicali, c’è un grande eclettismo, un continuo scambio con gli altri campi artistici. Credi che sia un passo avanti nel contesto? Come si evolverà secondo te?
Sempre più confini stanno scomparendo e le persone mentalmente sono più aperte di prima verso gli altri generi. Ma forse c’è anche una ragione pratica: è anti-economico concentrarsi su un solo genere o avere solamente un centro attorno al quale rotare. Lo scambio non funziona solo orizzontalmente, ma anche verticalmente. A volte dei musicisti molto famosi cercano dei remixers o dei collaboratori meno famosi, i così detti produttori “underground” (per esempio i Depeche Mode).
Cosa pensi della scena musicale attuale? Quali sono i punti deboli del clubbing e della musica elettronica?
Ci sono sempre più dj e produttori, perciò è difficile emergere. A volte le cose vanno a caso e i tormentoni vanno e vengono molto velocemente.
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto dei grandi passi ed ogni anno ne fa di nuovi. Non credi che un giorno la tecnologia dominerà l’arte, sopraffacendola?
No, non credo che sarà così, voglio dire questa è una questione molto vecchia, ma la tecnologia non mi spaventa affatto. Al contrario: non vedo l’ora di altri progressi. Credo che sia stupendo avere così tante possibilità e sapere che ci saranno sempre più conquiste.
Quali sono gli artisti che segui con più interesse in questo momento?
Oni Ayhun, Pépé Bradock, Dj Sprinkles, Michel Houellebecq
Elencaci i tuoi brani o album preferiti di sempre, anche al di fuori della musica elettronica.
Stop making sense dei Talking Heads
Il Don Giovanni di Mozart
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Farò un secondo album, ulteriori release e continuerò a viaggiare!
Grazie a Clara.
English version:
The childhood holidays spent among the opera houses of Europe, the classical music and the jazz of her parents, and a lot of books. This is the world of the stateless Clara Moto. Everything has happened suddenly and quite fast: after being selected to attend the Red Bull Music Academy and after signing to Agoria’s Infinè, now she composes his music at night, inspired by the reality of the day.
You grew up in Graz. Tell us something about your childhood.
Graz is a little city with many parks, which means that for kids it is very nice and healthy to grow up. My childhood was calm, and not very spectacular. I just always knew that I couldn’t stay there forever.
What kind of music did you listen to when you were a child and in what ways has your childhood and your city, Graz, influenced your music taste and your vision of life?
My parents were listening to a lot of classic and jazz. Instead of beach holidays they took us to opera houses around Europe, which we did not always like but now I am happy that they did this. Still today I am listening more to classic than anything else, which is important for me as a balance.
How did you approach to electronic music?
I started to listen to Hip hop with 13 and then with 15 I started going to clubs and listen to a lot of electronic music. After moving into a flat with 2 Djs and producers, I started making music by myself. My friends helped me.
You moved to Barcelona to study literature. Why this choice? What do you like about this subject?
I already studied literature, linguistics and cultural studies in Graz and decided to make my Erasmus in Barcelona. I was always interested in literature and reading a lot. Also my studies were mainly in English, which I think was very helpful. Of course my studies were also very theoretical and sometimes I wondered why I was studying this at. But all in all I think it is very important for mind and soul to study humanities and to have some theoretical background.
Then you moved to Berlin. Graz, Barcelona, and Berlin: you are a stateless person. Why did you move to three different countries? Were you looking for something special?
At the moment I don’t have really a home because I am travelling privately a lot between France, Austria and Germany, which confuses me from time to time a bit. I tend to forget things and my fridge is always empty. It is difficult for me to establish a kind of structure and regularity, when I am in 3 cities a week, but on the other hand being on one place all the time bores me.
What aspects of each of this cities do you like the most?
In Graz I like my friends and family. About Barcelona I really like the weather and about Berlin I like the freedom.
You studied piano. How significant was this experience for you and how it reflects on your music?
My piano lessons were quite insignificant I just received some education, and I am technically not very good. Nevertheless I am still playing and teaching myself many pieces and trying to practice regularly. Playing piano is really important for me: I don’t want to be play perfectly, it is just a great exercise to play something and there are so many composers I want to have a look at.
2006: you were selected to attend the Red Bull Academy. In 2007 your first release on Infinè. How did you feel about? Did you expect it?
No, when I applied for RBMA I was just DJing and making music for fun. It was never my aim to make money with it and to release my music. After RBMA everything happened quite fast, I met Agoria and got signed to his label, and so everything started. Of course I was extremely happy about all this coincidences, as they changed my life and led me to another direction.
The electronic music world has changed a lot during recent years. You said that when you started playing there weren’t many parties where you and your friends could play, so you started making yours. Now we can find this kind of music even outside the clubs, is no more so underground. What do you think about?
I never really knew where to draw the line between underground and mainstream. Is it the amount of people listening to it or the cash flow? So, yes of course, now are more people listening to techno and house than before, which is good. A development is always something very positive, but can have disadvantages as well, but generally I see this positive.
What are people looking for today in electronic music?
I would like to know that too!
I know that among your influences there are great writers, for example Thomas Pynchon: his writing is mazy, obscure; the characters are weird and the events are fictional and imaginary. It reminds me of you music, dreamy and hypnotic, an abstract and imaginative language. Do you feel similar to this point of view?
Yes and no. I don’t have a really point of view when making music, but of course many writers are inspiring me in a way. But I don’t know if literature can be heard in my music. Probably not.
Are there any artists that inspire your productions and in general what you do, with their lives, even out of the musical context?
There are many artists who are inspiring me in general, mostly people who observe their environment more than others. Basically writers are inspiring me: I like how they analyze society and their surroundings.
I think that for a DJ or a producer of electronic music knowledge is essential, because electronic music is music of visions, imagination, and sometimes a return to the past. An artist should be able to tap into all branches of knowledge. What do you think about?
Knowledge is definitely important for everybody, not only for artists.
A great artist is always dreaming. What are your visions? In what ways do you approach to the reality and in what ways the reality inspires you?
I don’t have any visions, but reality inspires me everyday. There are many little details that can inspire me. I think everyday there is happening so much and everything is full of inspiration if you pay attention. I think the most important thing is to pay attention.
What turns your thoughts into music and what would you communicate whit your sound?
I don’t know if I can communicate with my sound. When I make music I am in a certain mood (good, bad, sad, happy) and maybe this mood is reflected in the music. But there is never a purpose behind it.
You worked with the artist Mimu. Do you think that the collaboration with other people is important for a personal and artistic growth?
Mimu is an old friend of mine, and of course working with other people is always a good thing. You get to know other insights, and learn different approaches. Also, it is more fun to be in the studio with somebody than alone. It also depends on the person, I think, maybe there are people who just cannot work with others, and one should respect that too.
Today electronic music is influenced by various genres of music, there is a great eclecticism, a non-stop exchange with other artistic fields. Do you think that this is an advance in the context? How do you think this will evolve?
More and more boundaries are disappearing, and people are more open-minded towards other genres than before. But maybe this has also practical reason: it is uneconomical to just concentrate on one genre or to have just one “main pillar”. But the exchange does not work only horizontally but vertically as well, sometimes very famous musicians are looking for remixers / collaborators from less famous, so called “underground” producers (e.g. Depeche Mode).
What do you think of the current musical scene? What are the weak points of clubbing and of electronic music?
There are more and more Djs and producers so it is getting difficult to stand out. Sometimes this is very random, and hype can come and go very fast.
In recent years technology has made great strides and every year it goes faster. Does this thing scare you? Don’t you think that one day the technology will dominate art, overpowering it?
No I don’t think so, I mean this is really an old discussion, and technology does not scare my at all. In the opposite: I am looking forward to more innovation, I think it is great to have so many possibilities and to know that there will be even more achievements.
What artists do you follow now with a great interest?
Oni Ayhun, Pépé Bradock, Dj Sprinkles, Michel Houellebecq.
Tell us your favorite tracks / LP ever, even outside the electronic music contest.
Stop making sense / Talking Heads
Don Giovanni / Mozart
What are your future projects?
I will on a second album, on further releases and continue with travelling.
Thanks to Clara.