Chitarre dagli accordi punk-rock, tastiere midi, mixer …ed un rullante. Ecco come si potrebbero sintetizzare i Piemont, vera rivelazione della musica elettronica, sempre più apprezzati in europa, specie per i loro live-set sempre imprevedibili. In occasione dell’uscita della loro ultima opera “Sand Hill”, siamo andati a conoscerli un po meglio, scoprendo cosa li ha spinti a lasciare le sonorità contestatrici giovanili del grunge, per passare all’elettronica stile Playhouse e Kompakt.
I vostri primi passi verso il mondo della musica, sono da ricercare nella città di Amburgo, quando la passione comune verso il grung ed il punk vi aveva messo in testa l’ambizione di diventare famosi. Come mai il passaggio ad un genere così diverso come quello dell’elettronica?
Si trattava di un piccolo passo verso la maturazione del nostro percorso creativo. L’evoluzione musicale, dalle prime produzioni sino ad oggi, è durata 13 anni. Il genere è mutato da solo, seguendo il nostro istinyo, dal rock-songwriting e trip-hop al, passando per il big-beat, ed infine alla techno. Ecco perchè lo sviluppo creativo non è stato previsto. Tuttavia, le nostre radici musicali ci ispirano ancora nella realizzazione delle nostre attuali produzioni.
Dalle esperienze legate alle tonalità più minimal techno dell’elettronica, siete passati ad un genere meno pesante e più ricercato, prova ne è il vostro ultimo disco “Sand Hill”. Cosa vi ha portato a questo cambiamento?
La maggior parte delle nostre produzioni, specialmente nel nostro album di debutto, si presentavano dai ritmi serrati ed invadenti, qunidi non adatte all’ascolto “casalingo”. In questo nuovo album abbiamo cercato di creare tracce con un’atmosfera ed un sentimento, senza però lasciare completamente la via della musica da club. Riteniamo che un album sia un ottimo mezzo per presentare le evoluzioni musicali di un’artista. Quindi non abbiamo prodotto l’album con il classico modo con cui creiamo i nostri 12-pollici. Infatti abbiamo voluto creare sonorità più melodiose, con arrangiamenti non così consoni per il dancefloor.
Si può dire che con questo nuovo disco, e questo nuovo genere, si riesce a meglio esprimere i sentimenti e le emozioni che si provano, come la musica grunge?
Beh, pensiamo che il suono che presentiamo con i nostri album non ci permette di esprimere le emozioni in modo così particolare come quelle che noi cerchiamo di mettere in ogni produzione. Non importa quale stile sia. Questo album ci ha permesso di provare cose fuori e dentro le sperimentazione assieme a non comuni accorgimenti stilistici. Forse le nostre radici rock hanno influenzato il modo di comporre le tracce, quantomeno il modo di arrangiarle musicalmente.
A quali artisti vi siete ispirati all’inizio, durante i primi approcci all’elettronica? Avete ancora oggi gli stessi idoli o vi ispirate a qualcun’altro?
All’inizio siamo stati influenzati da un sacco di artisti house francesi, come Daft Punk e Les Rythmes Digitales. Nel corso degli anni ci siamo sempre di più spostati a generi elettronici. Diciamo che le influenze più importanti per noi, come Piemont, sono da ricercare nelle sonorità di lebels come Playhouse, Poker Flat e Kompakt.
Assieme alla musica che producete e suonate, ci sono altri generi che vi piace ascoltare, e a cui magari vi ispirate?
Ci piace ascoltare un’ampia gamma di diverse sonorità, sicuramente non solo la musica che suoniamo. Ci piace molto la musica indierock, la sperimentale e la singer-songerwriter-stuff. In questo momento ci entusiama molto l’album Senior dei Royksopp.
Parlando di lavoro, solitamente come nasce un nuovo album? Nasce tutto in studio, o ci sono dei lavori personali di ciascuno che integrano il pezzo finale?
L’idea e l’arrangiamento delle traccie è prodotto insieme nel nostro studio. Non ci sono regole fisse, chi fa cosa, ma tutto è diverso di volta in volta. Nei nostri appartamenti abbiamo piccoli studi, quindi ci capita di fare dei piccoli arrangiamenti da soli che poi portiamo in studio il giorno dopo.
Ci sono ancora dei rimandi agli stili della giovinezza? Vi capita ancora di usare le chitarre e le vecchie strumentazioni usate in passato?
Sì, le competenze musicali che abbiamo acquisito quand’eravamo giovani sono molto importanti. Tutt’ora registriamo con strumenti veri, specialmente chitarre e percussioni. Tra le altre cose, recentemente abbiamo acquistato un rullante, molto utile per scoprire nuovi grooves!
Produzione e live: questo è solitamente quello che fa un dj producers. Come fate a conciliare le due cose? Vi prendete una pausa quando vi dedicate ad un nuovo album?
Di solito si cerca di produrre durante la settimana. La produzione di un’album è un’eccezione, anche lo sforzo artistico richiesto è molto più alto rispetto alla produzione di una traccia singola. Abbiamo per questo deciso di prenderci una pausa dal tour di un paio di mesi per concentrarci sull’album.
Ad oggi, sempre più musicisti scelgono il live set ai vecchi dischi ed al mixer. Cosa ne pensate di questo mutamento? Solitamente a voi come piace più suonare?
Da quando abbiamo iniziato il progetto Piemont, abbiamo deciso sin dall’inizio che sarebbe stato un live-act. Secondo noi, un live set è il modo migliore di suonare musica elettronica, specialmente per un duo. Un live set ci consente di suonare in modo molto intuitivo, lasciandoci liberi di creare mash-up e arrangiamenti singoli per ogni canzone. Tutto questo non sarebbe possibile se suonassimo ancora con i vinili.
English Version:
Punk-rock guitars agreements, MIDI keyboard, a mixer…and a snare drum. Here is how you could synthesize Piemont, revelation of electronic music, increasingly popular and appreciated in Europe, especially for their live sets, always unpredictable. at the release of their latest album “Sand Hill”, we get to know a bit better, finding out what prompted them to leave the youth protests of the grunge sound, moving to electronic, Playhouse and Kompakt style.
Your first steps into the world of music, are search in Hamburg,where the common passion to the Grung punk rock had meade up in your mind the ambition to become popular. Why the transition to a genre as diverse as the electronics?
In fact it was a subtle change of our creative focus. The musical changing from the first productions steps until now took us about 13 years. The genre changed smoothly and intuitively, from rock-songwriting and trip-hop to
big-beat and finally techno .That’s why this creative development wasn’t intended. Nevertheless, our musical roots do still inspire us within our current productions.
From the experiences related to the minimal techno shades,you’re passed to a generally lighter and more sought, proof of this is your last album “Sand Hill”. What did led to this change?
Most of our songs, especially on our debut-album have generally been straight, pushy and functional, and weren’t that compatible for homelistening. On this album we tried to create tracks with atmosphere and mood, without completely leaving the trail of club music. We think a a full length album should present the artist’s complete musical diversity. Therefore we didn’t produce the album tracks the way we create our 12-Inch releases. In fact we wanted to create more melodious scapes and non-typical dancefloor arrangements.
We can say that with this new record, and this new genre, is can better express the feelings and emotions you feel, as grunge music?
Well, we think the sound we present on our album doesn’t enable us to express our emotions in a particular way as we try to put all the emotions we feel into every production. No matter what style. This album allowed us to try things out and to experiment with uncommon stylistic devices. Perhaps our past songwriting roots did affect the shape of the songs, at least the way of arranging the them.
Which artists are you inspired beginning, during the first approaches to electronics? still have the same idols or there inspired by someone else?
In the beginning we were influenced by a lot of french-house acts such as Daft Punk and Les Rythmes Digitales. Over the years we got more and more inspired by other electronic genres. The major influences for us as Piemont
have been the sound of labels such as Playhouse, Poker Flat and Kompakt.
Along with the music you produce and play, there are other kinds you like to listen, and maybe inspired you?
We do listen to a widespread range of different music, definitely not only the music we play. A lot of independent rock music, experimental and singer-songerwriter-stuff. Right now we are a lot into Royksopp’s Senior-album.
Speaking of work, how usually comes a new album? All born in the studio, or there are personal works that complete the final piece?
We produce the idea and arrange the tracks together in our main studio. There are no fixed rules who does what, we decide it intuitively each time. As we have small studios at flats we often look for track elements at home by ourselves and bring them to the studio the next day.
There are still references to the styles of your youth? How often do you still use the old guitars and instruments used in past?
Yes, the musicial skills we acquired in our youth are very important to us. We still record real instruments, especially guitars and percussions. Among other things, we recently bought a snare drum which is perfect for discovering new grooves!
Production and live: this is usually what makes a dj producers.How do you reconcile the two activities? Do you take a break to concentrate on a new album?
Usually we try to produce during the week. The production of an album is an exception, though, as the creative effort is simply higher compared to singles. Therefore we paused our touring for a couple of months to to be
able to concentrate ourselvels on the album.
To date, more and more musicians choose to play live, in a live set, rather than using the old records and mixers. What do you think of this change? Usually how do you like playing?
Since we started Piemont we decided from the beginning that it has to become a live-act. According to our opinion a live set is the most interesting way of performing electronic music, especially for duo. A live set enables us to
perform very intuitivley as we are able to create spontaneous mash-ups and individual arrangements of each song.
That would not have been possible if we would still play our vinyls.