Jamie Roberts di Barnsley è uno di quei produttori che non son tagliati per la mediocrità. Artista visionario sempre intento a ridefinire i confini dei generi tradizionali dell’elettronica, a soli 23 anni è gia stato prodotto da etichette che annoverano tra le loro firme mostri sacri quali Aphex Twin, Mike Paradinas a.k.a. u_Ziq, Juan Atkins a.k.a. Model 500, Jaydee, Ramadanman ed Untold… Non con poca fatica siam riusciti ad ottenere la sua prima intervista italiana in esclusiva. Allora eccovi, benvenuti nel mondo di Blawan.
Prima uscita su Hessle Audio, primo remix per Warp e seconda uscita su R&S ed hai ancora 23 anni… La maggior parte dei produttori sogna d’esser prodotto da queste etichette mentre tu c’hai debuttato. Com’è iniziata la tua esperienza di produttore e come sei entrato in contatto con queste etichette?
Mi ritengo molto fortunato ad avere pubblicato su queste etichette. Stavo concludendo gli studi all’Università e come molta altra gente non sapevo veramente che strada avrei preso dopo di ciò. Ho fatto musica per molto tempo prima ed il fatto di non aver dei piani per il futuro m’ha portato a provare quantomeno a vedere se a qualcuno piacessero le tracce che avevo composto fino a quel momento. Mandai ad Untold un pò di tracce e ancora prima di rispondermi Jack (Untold) le mandò ai ragazzi di Hessle Audio e nel giro di poco David (Pearson Sound/ Ramadanman) mi chiamò offrendomi di pubblicare “Fram”. Quel periodo è stato decisamente surreale in quanto Hessle significava molto per me come etichetta anche prima di divenirne parte.
Blawan – Fram (dall’ep di debutto su Hessle Audio)
L’uscita su R&S è stato altrettanto un qualcosa che m’ha letteralmente travolto quando m’è stata offerta l’opportunità di lavorare con loro. Mi ricordo d’avergli mandato una versione ancora non completa di “Bohla” e loro m’han risposto dicendo che amavano il vibe della traccia e chiedendomi se volessi entrar a far parte di R&S. Inizialmente, internet ha giocato un’enorme ruolo nel permettermi di firmare le prime tracce ma è comunque bello esser conosciuti dalle persone coinvolte nelle etichette e con il passare del tempo son diventato amico con tutte queste persone attorno a me e ciò è per me la parte più importante del fare musica.
Da dove viene lo pseudonimo Blawan?
E’ un nome che ho scelto in modo un pò bizzarro mentre studiavo all’università. Lavoravo in un bar che aveva un fantastico caffe di Java chiamato Blawan. Mi piacque il modo in cui Blawan suonava e cosi decisi d’adottarlo.
La tua ultima uscita “Getting Me Down” sta facendo molto bene. T’aspettavi un tale successo e ci puoi dire qualcosa al riguardo dell’Imprint “Spectemur Agendo” che l’ha prodotta?
Assolutamente no, la reazione attorno a quel disco m’ha veramente sbalordito. M’ha sorpreso perchè credo che sia una delle tracce più strane che abbia mai composto. Spectemur Agendo è più una frase che un’etichetta… Si traduce “Giudicateci per le nostre azioni” ed è il motto civico della della mia città Barnsley.
Blawan – Getting Me Down (ultima uscita di Blawan su white label)
Sei uno degli affiliati delle crew di Hessle. Come descriveresti Hessle e le sensazioni che alimentano la crew stessa?
I ragazzi di Hessle, come tutta la gente che ruota attorno ad essa, son ancora una grande ispirazione per me. Credo che siamo solo un gruppo di ragazzi che cercano di pubblicare la musica che ritengono più interessante restando sempre fedeli alle pratiche che amiamo.
Prima d’entrare in contatto con la musica elettronica eri coinvolto nella scena post punk locale di Barnsley. Qual’è il stato il momento del cambiamento?
Non credo ci sia mai stato un punto di rottura o di cambiamento. L’elettronica ha sempre giocato un ruolo molto importante nei miei gusti musicali cosi la progressione nel produrre musica dance venne molto naturalmente.
La prima cosa che m’ha colpito della tua abilità di produttore è l’illuminante semplicità dei tuoi lavori. Credi che comporre musica sia più improvvisazione o seguire determinate regole può aiutare nel processo?
L’improvvisazione gioca un ruolo molto importante nel processo di composizione. Non son mai stato uno che segue regole prestabilite, tantomeno nel produrre musica, perchè credo che sia un qualcosa che porti verso la banalità. Alcune delle mie più assurde ed interessanti tracce le ho fatto smanettando e cercando nuove idee.
Le tue prime uscite, “Fram” e “Iddy” e il remix per gli “The Hundred in the hands” son settate nel raggio dei 132 – 138 Bpm. Mentre le tue uscite più recenti, come quella su R&S e “Getting me down” dimostrano che stai rallentando con il tempo. A cosa è dovuto questo cambiamento?
E’ vero, le mie ultime pubblicazioni sono più lente ma ciò è dovuto principalmente dal tipo di musica che ho composto. Continuo a comporre cose con tempi differenti ma recentemente ho sentito il bisogno di comporre dei groove più lenti.
Forse mi sbaglio ma ultimamente sto avendo la seguente percezione. Sembre che, mentre il suono broken beat spinto dagli artisti bass inglesi sta invadendo la scena, i pionieri del genere stesso stiano iniziando a spostarsi verso il ritmo in 4/4. Come interpreti questo fenomeno, si sta abbandonando il carro del vincitore o che?
Veramente ottima domanda. Io direi che non è un’abbandonare il carro del vincitore, credo che molti degli artisti a cui ti riferisci abbiano sempre cambiato e modificato il loro suono. Col passare del tempo penso che molta gente abbia iniziato a sentirsi più suo agio con questo ritmo e ciò ha portato a produttori che stanno tentando di spingere in avanti le strutture standard della dance music. I modelli in 4/4 son enormemente universali e credo che sia uno stile che probabilmente continuerà a vivere anche oltre la maggior parte della gente che produce musica oggi.
Ti sei già esibito in eventi di alto profilo qui in Italia (Altavoz, Flashforward, Elita Festival ndr), qual’è la tua impressione sulla nostra scena, paese e gente?
Amore totale. I posti dove ho suonato e che ho visitato son stati tutti fantastici. E’ decisamente un posto che m’ha ispirato tantissimo recentemente e posso dire che la sento veramente come una casa distante dalla mia vera e propria casa.
Che c’è di nuovo per i mesi a venire? Stai lavorando a qualche progetto in particolare?
La prossima uscita sarà un singolo su R&S con una traccia chiamata “What You Do With What You Have” sul lato A. Inoltre, son sempre stimolato a lavorare su piu diversi tipi di collobazioni possibili. All’inizio di quest’anno son stato a Berlino per lavorare su alcune tracce con gli italianissimi Analogue Cops! Ho passato alcuni giorni veramente fantastici la con Marieu e Lucretio, loro han rigenerato enormemente la mia passione per il comporre musica e spero che la collaborazione continui su una base regolare con alcune uscite già nei prossimi tempi. Ho poi da poco iniziato anche un nuovo progetto chiamato “Karenn” con Pariah, un’altro artista del giro R&S. Ci sarà del materiale interessante che vedrà luce nei prossimi mesi, quindi tenete gli occhi ben aperti.
Qui una preview di Blawan – “What You Do With What You Have” – (prossima uscita di Blawan su R&S)
Sii carino con qualche tuo collega… Qualche parola gentile su altri produttori?
Sempre felice di spingere gente che se lo merita! Tenete sott’occhio un gruppo di giovani ragazzi di Glasgow che gestiscono l’etichetta ALLCAPS. La loro prima uscita di Alex Coulton è da paura e questi ragazzi hanno altre bombe in servo.
Che ci dici della tua vita oltre la musica? Come spende il suo tempo Jamie Roberts distante dal suo laptop e 303?
Sto con gli amici, mangiamo, andiamo a serate. A parte queste cose la mia vita oltre la musica è pressochè inesistente ma ciò fa si che la mia vita sia alquanto interessante ed impegnata ed è un qualcosa che son immensamente grato d’avere!
E allora, last but not least, tre parole per descriverti?
Semplice, cordiale e smemorato.
English Version:
Debut release on Hessle Audio, debut remix on Warp and second release on R&S and you’r still 23… Most of the producers dream to release on such labels while you made your debuts on these. How did your producer experience took off and how did you got in touch with the above mentioned labels?
Yer i count myself really lucky to have released on the label thats i have so far. I was coming towards the end of the university degree and i think like a lot of people didnt really know what direction i was going to take after i had left. I had been making music for long time before this and that realisation that i didn’t have a plan gave me a kick to try and see if anyone was into my the tracks i had been writing. I sent Untold a bunch of tracks and before i had time to reply Jack (Untold) had sent the tracks to the Hessle guys and David (Pearson Sound) gave me a call me up offering to sign the tune “Fram”. That period was really surreal for me as Hessle meant lot to me as a record label even before i became part of them.
The R&S release was something that once again blew my mind when i got offered the opportunity to work with them, it start with the track “Bohla” i just remember sending them a clip of an unfinished version and they got in touch and said they liked the vibe from the track and asked me if would i be up for becoming part of R&S. The internet has played a huge part in hooking up the releases initially, but its nice to get know the people involved with the labels and i have become very close to the guys around me and that for me is the most important part of making music.
Where does the Blawan pseudonim comes from?
Its name i sorta weirdly chose while studying at university. i used go to a coffee job that had amazing Blawan java coffee, i liked how the word blawan sounded and basically adopted it.
Your last release “Getting me down” is doin a great job. Where you expecting such a great success and what’s about the Spectemur Agendo imprint which released it?
No not at all, the response around that tune has blown me away, It has surprised me because i still think it’s one of the strangest tunes i have written. Spectemur Agendo isn’t so much a label more of a statement. It translates “Judges us by our actions” and is the Civic Motto of my home town Barnsley.
You’r one of the affiliate of the Hessle crew. How would you describe Hessle and the feelings feeding the crew itself?
The Hessle guys and everyone involve are a still big inspiration for me, I guess we are all just a bunch of young guys trying to release the most interesting music we can and stay true to the practises we love.
Before to get in touch with electronic music you were involved in your local post punk scene. Which was the turning point?
Don’t think there was ever a turning point really. Electronic music has always played a really important role in my musical tastes, so a progression into producing dance music came very naturally.
The first thing which made me wonder about your producer skill it’s the enlightening simpleness of your works. You think that writing music it’s more about improvisation or following certain rules may help in the process?
Improvising plays a big part in the writing process for me. I have never really been one for following certain rules even in producing music, That just leads to staleness. Some of the weirdest but most interesting music i’ve made has been by messing around and trying new ideas.
Your first releases, “Fram”, “Iddy” and the remix for “The Hundred in the hands” are all set in the range of 132 – 138 tempos / bpm. While you’r more recent releases, as the R&S one and “Getting me down” show you’r slowing down with the tempo. What’s about this switch?
Well the releases of mine have been getting slower but that is mainly just due to type of music i’ve been writing. I’ll continue to write stuff at different tempos but recently i just felt i needed to write some more slower grooves.
Maybe i’m wrong, but lately i’m having the following perception. It looks like that, while the broken beat sound pushed by the UK bass artists is taking over the scene, the pioneers of the genre itself are starting shifting to the 4/4 rhythm… How do you see this phenomenon, it’s about leaving the bandwagon or what?
Really good question, i would probably say its not about leaving the bandwagon, i think a lot of the guys you a referring too have always been changing and switching up the sound. As time as gone on people start to feel more comfortable i guess and that has led to producers just trying to push the more standard structures of dance music forward. The 4/4 patterns are massively universal and i just think its a style that will probably even out live most people producing today.
You’v already performed in very high profile events here in Italy, what’s your impression on our scene, country and ppl?
Total love. The places i’ve have played and visited in Italy have been amazing. It is definitely a place that has inspired me massively recently and I can say it feels very much like a home away from home.
What’s new for the the coming months? Are you working on any particular project lately?
The next release will be a single on R&S with a track called “What You Do With What You Have” running on the A-side. I am always wanting work on as many different types of collaborations as i can, Earlier this year i went to Berlin to work on some tracks with italy’s very own Analogue Cops ! i had an amazing few days with Marieu and Lucretio out their, they put the passion back into writing music for me in a big way and hopefully we will be making the collab a regular thing with some releases on the way soon. I also started a new project called “Karenn” with Pariah who is another R&S artist, There’s going to be some interesting material coming from that this year too so look out for that soon.
Let’s be nice with some of your collegues… Any kind words about other producers?
Always keen to plug people who deserve it ! Watch out for a group of young guys from Glasgow running the label “ALLCAPS”. there first release by Alex Coulton is wicked and these guys have got some banging tunes up there sleeves.
What about your life far from music? How does Jamie Roberts spends his time far from his laptop and 303?
Spending time with friends, eating food and going to shows. Other than those things my life outside of music is pretty non existent really but it provides a pretty interesting and busy life and its one i am immensely grateful to have.
So, last but not least, three words to describe you?
Easy going, friendly and forgetful!