A 13 anni già passava il suo tempo girando per i negozi di dischi, cercando quello che non riusciva a sentire nei club a causa della sua giovane età. La techno e la electro sono stati i suoi primi amori, ai quali piano piano ha affiancato le classiche produzioni house. Dal primo approccio con Fruity Loops ora sono passati diversi anni e Danny Daze è cresciuto, diventando un icona a Miami, dopo il grande successo con “Your Everything” e le sue valide collaborazioni con Joe Maz & Gigamesh. Una crescita che lo ha reso celebre anche lontano dal continente americano con i primi dj set in Asia e Sudamerica. Ora manca soltanto l’Europa, ma siamo sicuri che non manca poi così molto…
Ciao Danny, benvenuto su Soundwall.it.
Una carriera da dj iniziata già da ragazzino, a soli 13 anni. Come sei cresciuto e quanto hai dedicato spazio a questa tua passione?
Iniziare a fare il dj a 13 ha i suoi vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è rappresentato dal fatto di essere stato esposto alla musica che forse una persona della mia età ora neanche conoscerebbe. Ho iniziato ad appassionarmi alla scena techno-electro (Clone Records, Metroplex, Underground Resistance) e rimane ancora la mia grande influenza anche se non posso più suonare a 132 BPM. Lo svantaggio principale di aver iniziato così presto è rappresentato dal fatto di essere stato esposto alla scena rave. Non mi sono mai drogato, ma avrebbe potuto facilmente essere una storia diversa.
Sappiamo della tua passione adolescenziale per artisti come Thomas Schumacher, I-F, Anthony Rother. In seguito hai deciso invece di dare spazio anche alla classica house, genere abbastanza lontano dagli artisti sopra menzionati. Perché questo cambio di rotta? E’ una tua scelta personale o dovuta all’evoluzione della musica elettronica nel tempo?
La prima forma di musica elettronica che davvero mi colpiva era quella “Electro”. Il vecchio break-dancing del tipo Newcleus, Maggotron Crushing Crew, Afrika Bambaataa, ecc … Ho scoperto la musica house andando nei negozi di dischi e trovando dischi house mescolati con dischi techno. Volevo sempre vedere qualcosa della Trax Records in mezzo. “Submission – Women Beat Their Men” è stata una delle prime canzoni che davvero mi ha colpito. Poi “Oscar G – Dark Beat” aveva un timbro ed un suono che avrei voluto provare a fare in futuro. Sentii per la prima volta “Dark Beat” ad un afterparty in una casa. Non ero ancora abbastanza grande per entrare allo “Space” di Miami, dove quella canzone era una delle più gettonate. Non avevo idea di come fare musica, ma proprio in quel periodo iniziai a usare Fruity Loops. Gli artisti che mi influenzano hanno sempre avuto suoni unici. Fanno musica che può essere ascoltata a 15 anni di distanza e ha ancora grande fascino. Ragazzi come Dexter, Alden Tyrell, Anthony Rother, Jamie Lidell. Gente che è sempre avanti.
A proposito di influenze musicali. Notiamo un gran mix di diverse sonorità tracui la “italo disco”. Cosa pensi abbia di coinvolgente questo genere e come mai è tornato di moda?
Alcuni DJ producono tracce sempre con lo stesso suono, ma io non sono mai stato così. Squarepusher fa musica incredibile, Dexter fa musica incredibile. I Thievery Corporation fanno musica incredibile. Il ciclo di 20 anni di musica sembra essere una cosa reale. Si è arrivati ai picchi di produzione (con più rumore possibile, più editing possibile, con più effetti possibili, il più delle volte simili ad antifurti fastidiosi), ma poi si è sentito il bisogno di tornare di nuovo alle origini. Mi piace molto la scena elettronica di adesso. Non troppo deep, non troppo legata ad un unico genere.
Che idea hai in mente del panorama elettronico in Europa? Quali sono, secondo te, le grandi differenze tra Usa e Europa parlando di produttori? E riguardo i clubbers?
Per qualche ragione la scena elettronica degli Stati Uniti è morta all’improvviso. Riguardo questa cosa dovreste chiedere a ragazzi che sono più vecchi di me. Quindici anni fa c’era una buona scena techno-electro a Miami, ma tutto d’un tratto è scomparsa. La scena europea non è nemmeno una “scena”…è cultura. Dopo “l’estate dell’amore”, gli europei resero la musica parte essenziale della loro vita quotidiana. Vorrei tanto poter vivere lì.
Hai mai avuto occasione di vedere qualche paese europeo? Hai in mente di venirci prossimamente, magari in Italia?
Sì, sono stato in Europa ed è stato davvero incredibile. Poi ho suonato in diversi paesi in Asia e in Sudamerica. Non sono mai stato in Italia però. Sicuramente cercherò di venirci quest’anno, magari per una fuga romantica con la mia ragazza.
Parlando delle tue produzioni, hai avuto modo di collaborare assieme a Joe Maz & Gigamesh per il progetto Discotech o Senor Stereo. Come ti trovi con loro e come si svolge il lavoro in studio?
Odio quei ragazzi…sto scherzando. Ho incontrato Joe attraverso MySpace. Stavamo facendo dei bootleg ed abbiamo deciso di collaborare. Devo dire che sono davvero dei bravissimi ragazzi e dotati di grande talento. Mi diverto a lavorare con loro anche se in questo momento stiamo lavorando autonomamente. Ciò che ha fatto funzionare questi progetti è il fatto che proveniamo da diversi background musicali e abbiamo diversi gusti musicali. Sono sicuro che in futuro torneremo in studio per lavorare su altri progetti.
Oltre a progetti di collaborazione, hai cercato anche la fortuna con alcuni EP da solista. Quali sono i punti di forza e quali invece le differenze rispetto al lavorare con gli altri colleghi?
Abbiamo il progetto Discotech che veramente è stato creato solo per i semplici remix. Le grandi etichette hanno iniziato ad avvicinarsi a noi per fare questi remix e non potevamo rifiutare, anche per eventuali agganci in futuro. Remixare è abbastanza facile, c’è quasi una formula per fare remixes suonabili per i vari djs. Anche con il progetto Señor Stereo è stato davvero divertente. L’influenza Italo Disco è il tratto caratterizzante di questo progetto ed è proprio questa che ha reso la nostra musica originale, mentre la mia roba solista riguarda soltanto le mie idee una volta che entro in contatto con la musica. La parte più difficile quando si collabora è ovviamente rappresentata dallo spazio per le idee. Per fortuna non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo. Sapevamo già cosa volevamo fare durante il tempo a nostra disposizione.
“Your Everything” è e continua ad essere una hit. Come sei partito a creare questa traccia e quanto hai lavorato per terminarla? Avresti mai pensato potesse avere tale successo?
Iniziai a comporre quel brano a Los Angeles, mentre mi trovavo con il mio amico Jason Tyler. Ho approfittato del fatto che fosse un trombettista folle e cantai a lui esattamente quello che volevo. Non avrei mai pensato che avrebbe avuto tale successo. Non penso lo credesse nessuno. Le due ultime tracce che ho fatto sono tutte mie. Non ho cercato di conformarmi a ciò che un etichetta vuole. La parte migliore è sapere che alcune persone ora si ispirano ai miei suoni.
Dacci un motivo per cui definire Hot Creations una delle labels del momento.
Non solo stanno rilasciando grande musica, ma ogni singola persona che lavora per tale etichetta è davvero molto valida. Questo è tutto quello che ho da dire.
Quali altre releases dobbiamo aspettarci da te prossimamente?
Ho tre remixes in uscita. Uno per “Maxxi Soundsystem – Get Up” su Nurvous Records, uno per “Luca C & Brigante ft. Ali Love – Different Morals” su Southern Fried e un altro remix per “Dances With White Girls – Bout Da House” su Plant Records. Oltre a questi sto lavorando su alcuni brani e collaborazioni.
Grazie Danny per il tempo concessoci, buona fortuna per il tuo futuro!
English Version:
At 13 years old he already spent his time wandering around record stores, searching for what he could not hear in the clubs because of his young age. Techno and electro were his first loves, which gradually helped the classic house productions. From the first contact with Fruity Loops several years are past and now Danny has grown, becoming an icon in Miami, after the great success with “Your Everything” and his collaborations with Joe Maz & valid Gigamesh. A growth that made him famous even far from the American continent with the first DJ set in Asia and South America. Now only Europe is missing, but we are sure that we will see him here very soon…
Hello Danny!! Welcome to Soundwall.it! Let’start with the first question…
Your career as dj began very early, you were just 13 years old. How did you grow and how much time you have devoted to this passion?
Starting to Dj at 13 has both good and bad ends to it. The good was getting exposed to music that maybe a person my age right now wouldn’t know. I got into the scene through Techno-Electro (Clone Records, Metroplex, Underground Resistance) and is still my major influence even though I may not be playing stuff at 132 BPM anymore. The bad side to starting so early is being exposed to the rave scene. I never got into drugs but that could’ve easily been a different story.
We know your musical preferences for european artists as Thomas Schumacer, I-F, Anthony Rother. How did they influence your way of making music? We know also you discovered your love for classic house music, not the same genre of the artists I mentioned before…How do you explain this change of direction? Your own personal choice or due to the evolution of another type of music?
The first form of electronic music I was really exposed to was “Electro”. The old break-dancing stuff like Newcleus, Maggotron Crushing Crew, Afrika Bambaataa ect… I discovered house when going into record stores and finding House records mixed with Techno records. I’d always see Trax Records lying around in the bins. Submission – Women Beat Their Men was one of the first tunes that really stood out to me for some reason. Then Oscar G – Dark Beat put a stamp on the sound I knew I’d try to make in the future. Dark Beat was introduced to me at an after party I did at a house. I wasn’t old enough yet to get into Club Space where that song really started off at in Miami. I had no clue how to make music, but right around that time is when I starting using fruity loops. The artist that influence me have always had unique sounds to them. They make music that can be listened to 15 years later and still sound great. Guys like Dexter, Alden Tyrell, Anthony Rother, Jamie Lidell. Dudes are just always on point.
About musical influences. We see a great mix of different music genres, such as “italo disco”. What do you think about it and why, in your opinion, it comes back into fashion?
Some Djs are just into one sound which is totally cool. I’ve never been that way. Squarepusher makes incredible music, Dexter makes incredible music. Thievery Corp makes incredible music. The 20 year cycle in music seems to be a real thing. Seems like production peaks (meaning as much noise as possible, as much editing as possible, as much annoying car alarms as possible) then people feel the need to back off “oscilator stereoids” and get back to basics. I really enjoy where the electronic scene is right now. Not too deep, not too cheesy.
What do you think about european electronic music scene? In your opinion, what are the big differences between the U.S. and Europe producers? And about clubbers?
The US scene for some reason just doesn’t pop off as much. You’d have to ask guys who are older than me about this. 15 years ago there was a really good Techno-Electro-IDM scene in Miami. All of a sudden it dissapeared. The European scene isnt even a “scene”…it’s culture. After the “summer of love”, the Europeans basically made this music part of their every day life. I wish I could live out there.
Have you ever had the opportunity to see an European country? Do you plan to come soon, maybe in Italy?
Yes I’ve been to Europe and thought it was incredible. I’ve played over in Asia as well and a couple South American countries. I’ve never been to Italy though. Definitely want to make it out there this year. Hopefully bring my girlfriend on a romantic getaway.
Talking about your productions, you’ve got to work together with Joe Maz & Gigamesh for the Discotech (or Senor Stereo) project. How do you find them and how is working with them in studio?
I hate those guys…jk. I met Joe through MySpace actaully. We were doing bootleg remixes and decided to link up. Those guys are some of the nicest guys ever and extremely talented. I have fun working with them but right now we’re all doing our own thing. What made those projects work is that we call came from different backgrounds and musical taste. I’m sure in the future we’re gonna hop back in the studio and work on more projects.
In addition to these collaborations, you have also released with many solo eps. What are the strong points in working solo and what are the main differences thank working with other music partners?
We have the DiscoTech moniker which was really only made for mainstream music remixing. Big labels started to approach us to do these remixes and we couldnt turn down those future connections. Remixing that is pretty easy, there’s a formula to making mainstream remixes playable for club DJs. The Señor Stereo is really fun. The Italo Disco influence is definitely the anchor to that moniker and was us doing our own original music while my solo stuff is just that, my own thoughts going into music. The hardest part about working with any sort of collaboration is obviously the space for ideas. We never really had issues with that which was really cool. We knew where we wanted to go the whole time.
“Your Everything” is and continues to be a hit. How have you started to create this track and how long have you worked for it? Have you never thought this could become a “bomb track”?
That tune started off in LA when I was staying with a buddy of mine Jason Tyler. I took advantage of the fact he’s an insane trumpet player and sang to him exactly what I wanted. I never thought it would get as big as it did. I don’t think anyone ever does really. The last couple tracks I’ve done have been all me. I haven’t tried to conform to what a label wants. The best part is knowing that some people are digging my sounds.
Give a reason why Hot Creations can be considered one of the hottest labels of the moment.
Not only are they releasing great music, but every single person on that label is extremely good looking. That’s all I have to say about that.
Do you have some news releases in the next future?
Yep, got 3 remixes coming out. One for Maxxi Soundsystem – Get Up on Nurvous Records, one for Luca C & Brigante ft Ali Love – Different Morals on Southern Fried and another remix for Dances With White Girls – Bout Da House on Plant Records. Along with that I’ve got more originals and collaborations in the works.
Thanks Danny for the time spent with us, good luck for your future!