Tedesco di Stoccarda, Danilo Plessow, conosciuto ai più con lo pseudonimo Motor City Drum Ensemble, è uno dei nomi più caldi in assoluto della scena elettronica europea. Nonostante i suoi 26 anni, ha dato prova delle sue abilità con produzioni incredibili, ispirandosi agli vecchi dischi house, assidui compagni della sua crescita musicale. A questi fin da subito ha affiancato nelle vesti di producer una cura maniacale per ogni singolo suono prodotto esclusivamente con macchinari analogici, frutto di tanta fatica e sacrifici. Ora le date non mancano, così come i moltissimi feedback positivi dei quali ancora si stupisce con immensa umilità. La stessa umiltà con la quale parla della sua Germania, della sua serie Raw Cuts, del suo mix per Dj Kicks e delle prossime releases per la sua etichetta.
Ciao Danilo! Benvenuto su Soundwall.it!
Motor City Drum Ensemble, un nome lungo che racchiude quali significati?
Si riferisce in parte alla città in cui sono cresciuto, ovvero Stoccarda (Germania), sede della Mercedes Benz e Porsche e fa cenno anche alla città del motore americano, Detroit, dove sono stati prodotti i migliori dischi, dalla jazz alla soul, fino alla techno.
Già dal tuo stesso nome, si denota l’amore per la batteria, strumento che ha segnato la tua crescita. Come mai poi la decisione di abbandonarla e affrontare il percorso della musica elettronica?
Sono stato costretto a lasciare tale strumento perché avevo bisogno di soldi e così ho venduto il mio kit di batteria. Ma da 2 giorni ormai, ho di nuovo la batteria nel mio studio. La batteria e il groove in generale sono vitali per la musica, a me in generale piace roba ritmica.
Riguardo le tue preferenze sappiamo che continui ad essere legato al vinile. Perchè, secondo te, il vinile rimane sempre la migliore scelta?
In gran parte è perché suona molto meglio, in maniera meno generica di un mp3. E poi amo vedere la copertina e leggere le varie note. E’ come collezionare francobolli, ma un po’ più sexy.
A questo affianchi una serie di strumentazioni analogiche infinita, le quali inevitabilmente hanno ampliato tutta la conoscenza teorica della musica. Quali sono secondo te i punti di forza di tali strumenti rispetto a quelli digitali?
Ancora una volta il suono, ma soprattutto l’aspetto tattile di essi. Tendo ad essere molto più creativo con qualcosa di “reale”, ogni dispositivo di scorrimento ha una certa funzione e posso toccarlo con le mie mani, non con un mouse. Lo trovo decisamente più divertente, inoltre i piccoli incidenti che si verificano non possono essere emulati con un software.
Sappiamo anche come tu preferisca evitare alcune date per dedicare più tempo in studio. Ritieni che sia giusto prima dare spazio alla tua creatività?
Beh, in realtà ora faccio ancora moltissime date. Non ho avuto un solo fine settimana libero in quasi 3 anni. In futuro cercherò di decimare più le mie date in maniera tale da avere più tempo libero per lavorare su un album. Penso che la cosa importante sia non affrettare le cose e prendere il tempo giusto per ogni traccia, non rilasciare qualcosa solo perché è passato un anno dall’ultimo disco e le date cominciano a venir meno.
A proposito di lavoro in studio, quanto per te è importante il lavoro di rifinitura della traccia?
E’ la cosa che richiede più tempo in assoluto, soprattutto quando non si lavora con la tipica costruzione della house, ma si cerca di essere più orientato alla traccia.
Produzione precoce, a soli 15 anni. Ora, dopo 11 anni, come senti di riassumere il tuo percorso musicale? Sei soddisfatto?
Ci sono cose che avrei voluto non rilasciare, ma penso che molti artisti abbiano questo stesso dilemma. Nel complesso, sono felice di come le cose stiano andando e sono ancora stupito dalla quantità di feedbacks positivi che ricevo dalla gente. A 15 anni non avrei mai nemmeno sognato di essere dove mi trovo adesso, è davvero un privilegio e sono molto grato per questo, perché il più delle volte si tratta di fortuna e di essere nel posto giusto al momento giusto.
Parlando del tuo rapporto con il pubblico e con i fans. Quanto sono importanti per i loro giudizi e commenti?
Come dicevo, sono ancora stupito dalla quantità di commenti positivi che ricevo dalle persone. Non c’è miglior ricompensa che vedere le facce sorridenti mentre suono.
La Germania è riconosciuto da tutti come il paese più affermato in tema di musica elettronica. Tu, meglio di noi, sai darci una spiegazione a riguardo. Perchè nelle varie città del vostro paese è davvero così tutto avanti?
Direi che in Germania ci sono alcune circostanze che rendono l’ambiente più favorevole per la vita notturna – mancanza di norme severe in materia di orari di chiusura dei locali notturni, affitti un po’ a buon mercato rispetto a molte città europee, grande cultura riguardo i dischi e i negozi, un sacco di persone che suonano – in più molti club sono più legati a chi suona in vinile e spesso i soundsystems sono migliori che in altri paesi. D’altra parte, suonare disco o black music in generale è ancora più difficile che nel Regno Unito. Non penso che sia veramente importante da dove si proviene per rilasciare buoni dischi e diventare qualcuno, è molto più importante cosa si fa rispetto al dove si fa. Soltanto che nelle maggiori città tedesche si incontrano più persone che la pensano allo stesso modo rispetto a tante altre città, immagino.
Raw Cuts ha determinato la svolta, una serie di valore indiscutibile che racchiude sintesi nu jazz, hip pop mischiate al sound di detroit. Come hai sviluppato questo lavoro e da chi sei stato influenzato?
Nel momento in cui ho iniziato a lavorare su queste tracce, la minimal andava fortissimo nei vari club. E per minimal intendo quella cosa noiosa, senz’anima, non certo come quanto fatto da Basic Channel o Robert Hood. Mi mancava molto l’influenza della black music nella vita notturna e volevo tornare a suonare e produrre di nuovo i vecchi dischi house. Così ho iniziato a fare il dj, roba sullo stile di Nervous, Strictly, Happy Records, Soul City, KDJ, Blaze, eccetera. Ho cercato di andare in quella direzione con la serie Raw Cuts.
Dopo il podcast per Resident Advisor, proprio questo mese abbiamo modo di sentire la tua nuova compilation per Dj Kicks per la quale hai lavorato a lungo. Cosa ti senti di dirci a riguardo?
Non è sicuramente un “dj mix” nel senso di un set da club – ho cercato di dimostrare da dove proviene MCDE produttore e dj mettendolo in un contesto con alcuni classici che suono spesso nei miei set, come Loose Joints o il remix di Isolée fatto a Recloose. Ho cercato di creare un viaggio entro i limiti del “Mix-cd” e della sua breve durata. Spero che la gente possa vedere che storia voglio raccontare con esso.
Non bisogna nemmeno trascurare quanto di buono portato avanti dalla tua etichetta. Ci saranno lavori anche di altri artisti?
La prossima uscita sarà del russo multi-strumentalista Latecomer. La traccia è già dentro il Dj Kicks ed è chiamata “Cosmic Cart” e conterrà anche un brillante remix di Soulphiction. Dovrebbe uscire a settembre.
Grazie Danilo. E’ stato davvero un piacere per noi! In bocca al lupo per il tuo futuro!
English version:
German from Stuttgart, Danilo Plessow better known as Motor City Drum Ensemble, is one of the hottest names in the European electronic scene. Despite his 26 years, he has proved his ability with incredible productions, inspired by old house records, devoted friends of his musical growth. As a producer he immediately showed an obsessive attention to every single sound produced exclusively with analogue instruments, result of hard work and sacrifices. He is still surprised for his success during his gigs and for all the positive feedbacks of his fans, showing an incredible humility. The same humility when he talks about his Germany, his Raw Cuts series, his DJ Kicks mix and forthcoming releases of his own label.
Hi Danilo! Welcome on Soundwall.it!
Motor City Drum Ensemble, a long and unusual name. What meanings behind it?
It refers in part to the city i grew up in, Stuttgart (germany), home of Mercedes Benz and Porsche, and also nods to the american motor city, Detroit, where some of the best music ever has been recorded, from jazz over soul to techno.
Just seeing your artist name, we find the word “drum”, an instrument that marked your growth. What does it represent for you and why the decision to leave it and face the path of electronic music?
I was forced to leave the instrument because i needed the money and sold my drum kit. But now, since 2 days, i finally have a drum set in my studio again. Drums or the groove in general are vital to music, and i just love rhytmic stuff in general.
In regards to your preference we know that it continues to be linked to vinyl, not mp3s. Why do you think vinyl is always the best choice?
Part of it is the sound, it just sounds way better, less generic than a mp3. And also i love lookign at the cover, reading the liner notes etc. Its like collecting stamps, but a bit more sexy.
With this passion, you put also an infinite range of analog instruments, which inevitably have extended all the theoretical knowledge of music. What do you think are the strengths of these instruments related to digital?
Again, the sound, but most of all its the haptic aspect of it – i tend to be way more creative with something “real”, every slider has a certain function and i can touch it with my hands, not a mouse. Way more fun, and the little accidents that occur cant be emulated with software.
We also know, you prefer to avoid some gigs to spend more time in the studio. Do you think it’s a good choice to put first give your creativity?
Well i do still tour a massive lot. I have not had a single weekend off in almost 3 years. In the future i will try to decimate it more so i ll have more free time to work on an album.. I think its important not to rush things and take your time with a song, not release something just because its been a year since your last record and gigs start to get less.
About your work in studio, how important is to edit and to put the finishing touches to the track?
Its what takes the most time for sure, especially when you dont do a generic house buildup, but try to go more song-orientated.
Early production, only 15 years. Now, after 11 years, how you summarize your musical path? Are you satisfied?
There are things i wish i hadnt released, but i think a lot of artists have this dilemma. Overall, i m happy with the way things are going and i am still amazed by how much lovely feedback i get from people. With 15 i would have never even dreamt about where i am now, its really a privilege and i m very grateful for it, cause a lot of it in these days is also luck and being in the right place at the right time.
Speaking of your relationship with your listeners and fans. How important are their opinions and comments?
As i said, i’m still amazed by the amount of feedback and lovely vibes i get from people all around. There is no better reward than smiling faces when i’m djing.
Germany is recognized by all as the most popular country in terms of electronic music. You can explain the evolution of music in the cities of your country better than us… is it really the real place to be for dj and electronic producers?
I would say in Germany there are certain circumstances that make for an easier setting for nightlife – no harsh rules regarding closing hours of night clubs, the rents are kind of cheap compared to a lot of european cities, there is still a big recordstore culture and a lot of people playing records – thus the setups in clubs are more leaned towards playing vinyl and often the soundsystems are better than in other countries. On the other hand, playing disco or black music in general is still harder than in the UK. I dont think it really matters where you are from on order to release good records or gather momentum – its really more what you do than where you do it. Its just that in the major german cities you will meet more likeminded people than in other cities i guess.
Raw Cuts represents a turning point, a series of unquestionable worth, which contains jazz, hip hop mixed with detroit and chicago sounds. How did you develop this work and by whom you were influenced?
At the time when i started to work on these tracks, minimal was very big in the clubs. And by minimal i mean this boring, soulless stuff, not basic channel or robert hood. I really missed the black music influence to nightlife and wanted to play and produce more old house records again. So i started to Dj stuff like Nervous, Strictly, Happy Records, Soul City, KDJ, Blaze etc again and wanted to go in a direction like this with the series.
After the podcast for Resident Advisor, in July we will hear your new DJ Kicks compilation for which you have worked a long time. Can you give us a preview of this in few words?
It is definatly not a dj mix in the sense of a club set – i tried to show where the producer and DJ MCDE comes from and put it in context with some of the classics i often play in my sets, like Loose Joints or Isolée`s remix of Recloose. I tried to create a journey within the restrictions of the medium “Mix-cd” and its short duration, and i hope people can see what story i want to tell with it.
We do not forget the good things brought out by your label, MCDE. There will be other tracks by you and by other artists in the early future?
The next one will be by russian multi-instrumenatlist Latecomer, the track is also feautured on the dj kicks, its called “cosmic cart” and will also come with a brilliant Soulphiction Remix. Should be out in September.
Thank Danilo! It was a pleasure for us! Good luck for your future!