Un uomo impossibile da separare dalla musica, che si parli di techno, indie, pianoforte o di un complesso punk.
Ciao Daniele e benvenuto su Soundwall.it
Ciao a tutti!
Nella tua biografia dici che nel tuo caso è impossibile separare la persona che sei dal musicista. Spiegaci meglio.
Nella mia vita la musica mi accompagna fin da quando ero piccolo: prima con il pianoforte, che ho iniziato a suonare perché ero estasiato dal suono che usciva dalla camera di mia sorella mentre faceva lezioni di piano classico; poi un giorno andai a visitare un caro amico che mi mostró un computer e svariati sintetizzatori e batterie elettroniche…fu amore a prima vista! Piano piano iniziai a mettere su il mio piccolo home studio, che cresceva giorno dopo giorno. Fino a che un giorno non mi sono trasferito a Berlino: invece di cercare casa iniziai a cercare uno spazio da adibire a studio, ma con un letto in un angolo.
Quindi hai iniziato suonando il pianoforte, poi l’esperienza come bassista in una band punk. Come hanno influito questi due diversi generi musicali, classico e punk, sul musicista che sei oggi?
La voglia di essere aperto a tutto, è questa che mi ha portato a lavorare in studio con musicisti di ogni genere. Sono passato dalla techno al punk al sound design, cosa fondamentale, perché credo che la qualità del suono sia tutto.
Nel 1998 il tuo primo contatto con la techno. In che modo ti ha cambiato questo incontro?
La techno é stato il mio primo passo nella musica elettronica. Ricordo che la prima volta che andai ad un rave party mi si paró davanti un muro di suono che mi travolse. A quei tempi ascoltavo molta musica dei Sepultura, Slayer, Napalm Death e lá mi resi conto che la techno sarebbe stata il mio passo successivo.
Parlaci delle tue influenze. Quali sono gli artisti che ti ispirano?
Sono influenzato dalle cose semplici: amici, sconosciuti, pianti, sorrisi, sguardi, tutto ciò che mi smuove dentro…e dagli scrittori che mi hanno accompagnato nel mio percorso quali Tiziano Terzani, Charles Bukowski, Andrea Pazienza, Herman Hesse per elencarne alcuni.
Molti ragazzi iniziano a fare i dj o a produrre musica senza nemmeno saper leggere uno spartito. Credi che oggi nel mondo della musica elettronica sia importante avere una solida formazione musicale e culturale di base?
Non credo che per partire si debba avere una formazione musicale, molti hanno iniziato la loro carriera come dj, e suonando hanno iniziato a seguire un’onda che li ha portati ad interessarsi alla produzione. Quindi alla fine la passione e la determinazione sono i fattori fondamentali.
Nel 2006 ti sei trasferito a Berlino. Parlaci di cosa significa per te questa città e cosa cambia rispetto all’Italia.
Nel 2004 Berlino fu una delle tappe di un mio viaggio in giro per l’ Europa. Di tutte le città che vidi e respirai Berlino mi rimase impressa: una città libera da ogni pregiudizio, con un’incredibile storia alle spalle, fu amore a prima vista.
Qua ho incontrato le persone che amo ed ogni giorno é una scoperta. La città é bellissima e ti lascia libero di esprimerti, cosa che però è possibile anche in Italia: non credo che per esprimersi al meglio serva essere in una città o in un’altra.
Dicci qualcosa del tuo progetto Noisy Glance. Come è nata l’idea e cosa ti ha spinto a realizzarlo?
È un progetto nato per caso, spontaneamente: un pomeriggio ero al Club der Visionaere ed il proprietario mi propose di organizzare qualcosa nel suo club. Ne parlai con Topper, caro amico dj e producer che abita qua, e da quel momento abbiamo iniziato i nostri back 2 back dalle 14 a mattina inoltrata, con cadenza regolare.
Quali sono i i tuoi progetti futuri? C’è qualcosa di particolare in cui vorresti tuffarti e che ti piacerebbe realizzare?
Da un anno collaboro con la Sleep is Commercial, label nata qua a Berlino, con la quale stiamo mandando avanti svariati progetti che mi portano a collaborare con molti artisti e ad intraprendere nuove strade.
Per quanto riguarda il futuro non so che dirti, sono molto istintivo e faccio le cose di getto, preferisco non calcolare mai niente.
Daniele Papini exclusive mix for Soundwall.it
English Version:
When it comes to Daniele Papini you can’t separate the man from the music, no matter if is techno, indie, piano music, or a punk band.
Hello Daniele and welcome on Soundwall.
Hello everybody!
In your biography you said that is impossible for you to separate your person from the music.
In my life music follows me since I was a child: first with the piano, which I started playing because I was fascinated with the sound coming from the bedroom of my sister during her piano lessons; then one day I went to visit a dear friend of mine and he showed me a computer and some synthesizers and electronic drums…it was love at first sight! Slowly I began to set up my own little home studio and it was growing day by day. One day I moved to Berlin and instead of looking for a home, I began to look for a space where I could set up my studio, and where to put a bed in a corner.
So you started playing the piano, then the experience as a bassist in a punk band. In what ways have these two different kind of music, classical and punk, influenced the musician you are today?
The desire to be open-minded is what led me to work in the studio with musicians of all generes. I went through techno, punk and sound design, which is very important to me, because I think that the sound quality is essential.
In 1998 your first contact with techno. In what way has this changed you?
Techno music was my first step in the electronic music world. I remember the first time I went to a rave: a wall of sound ran over me. In those days I used to listen lot of music from Sepultura, Slayer, Napalm Death and I realized that techno would be my next step.
Tell us about your influences. What artist inspire you?
My influences are the simple things: friends, strangers, tears, smiles, everything that moves me inside…and writers that went with me during my life like Tiziano Terzani, Charles Bukowski, Andrea Pazienza, Herman Hesse just to mention a few.
Today a lot of people begin to dj or to pruduce music even if they don’t know how to read a music sheet. Do you think that today is important to have a good musical and cultural background?
I don’t think that you need to have a musical education, lots of people started their career playing as a dj, then they began to follow a wave that took them to get interested in production. So I think that passion and determination are the most important things.
In 2006 you moved to Berlin. Tell us about what this city means to you and what are the differences between it and Italy.
In 2004 I did a Europe-trip and Berlin was one of the stages. Among the cities I saw I was fascinated by Berlin: a city free of all prejudice, with an incredible history behind it, it was love at first sight. Here I met the people I love and every day here is something new. The city is beautiful and it leaves you free to express yourself, but I think that this is also possible in Italy: I do not think that you must be in a specific city to give your best.
Tell us something about your project Noisy Glance. What is the idea behind it?
It is a project born by chance: one afternoon I was at Club der Visionaire and the owner asked me to organize something in his club. I spoke with Topper, a friend of mine who is also a DJ and a producer who lives here, and from that moment we began our back 2 back from 2 p.m to late morning, day in day out.
What are your future projects? Is there anything special you would like to do?
Since one year I collaborate with Sleep is Commercial, a label born here in Berlin, with which we are pursuing several projects that lead me to collaborate with many artists and to experiment new ways.
Concerning the future I do not know what to say, I am a very instinctive person and I do things spontaneously, so I prefer to plan nothing.