La famiglia Hot Natured, Jamie Jones e Lee Foss, accoglie a braccia aperte l’amico inglese Miguel Campbell, stampando “Baby I Got It” sulla loro etichetta, l’ormai celeberrima Hot Creations.
Miguel, già da tempo sostenuto da BBC Radio 1, da Gadi Mizrahi di Wolf+Lamb e da Jonny White degli Art Department oltre che dai già citati Jamie e Lee, con questa release riesce a compiere, secondo il mio punto di vista, il definitivo salto di qulità. Dire che “Baby I Got It” è un disco che “veste” Hot Creations, ovvero che segue perfettamente la linea musicale della crew, non è del tutto vero, qui c’è qualcosa di diverso…c’è il tocco di Miguel Campbell: un tocco morbido, sexy ma molto funky e ancora con qualche residuo del suo vecchio stile french. Dico “suo vecchio stile” perchè qui si avverte proprio un cambiamento nel suo sound (già nelle sue ultime produzioni era evidente il cambio di direzione), dalla strada francese alla strada d’oltreoceano degli amici Lee Foss e Jamie Jones. Lo avranno influenzato così tanto? Mah…forse ci risolverà questo dubbio in una futura intervista….
Passando all’ascolto dell’EP troviamo subito “Baby I Got It”, traccia orecchiabilissima e calorosa, con un bel basso funky, una voce coinvolgente, i suonetti ipnotici tipici del Hot Creations Team e un ottimo ritmo. Per gli amanti del genere invece c’è il remix, che è affidato a Richy Ahmed, membro e resident della famiglia Hot Natured, che, come un bravissimo sarto, tagliuzza il cantato, aggiunge del riverbero, del delay e automatizza il tutto creando una continua suspence dall’inizio alla fine. Ad accompagnare la voce c’è l’immancabile basso, diverso dall’originale, chiaramente in puro stile Hot Creations. Decisamente più “dark” e più “hard” questa versione ma d’altronde qui c’è la mano di un produttore appartenente al filone della nu-school house.
“Something Special Sexy Wonderful”, questo pronuncia la voce delicata della cantante in “Something Special”, ultima traccia dell’EP. Qui devo ammettere che Miguel mi ha proprio colpito; questa è una di quelle tracce che mi fanno venire i brividi lungo la schiena. Che dire…secondo me è un gran bel lavoro. In “Something Special” ci sono diversi elementi importanti, non c’è solo la voce in prima linea: nel tema centrale c’è un giro di basso carico di energia che si contrappone appunto alla voce soft e ad un tappeto armonico di accompagnamento, altrettanto soft.
Forse dopo aver ascoltato questo disco ci sarà chi sosterrà che Miguel era meglio prima, quando si esprimeva con brani French Filter House ma sicuramente ci sarà chi lo preferisce adesso, io sono uno di quelli…”De gustibus non disputandum est!”