Mi piace improntare le mie riflessioni su ogni EP in maniera tecnica, senza fronzoli. Qualunque sia l’artista è bello analizzare le tracce in maniera specifica, dando ascolto a qualsiasi sfumatura che l’artista e i remixer chiamati in causa vogliono dare. La Francia torna alla ribalta tra i promo che ho ricevuto con un EP a firma Guillaume Duchastel De Montrouge, in arte Dj W!ld, che fa uscire sulla sua neonata la W, un lavoro impreziosito da due remixer d’eccezione: il suo connazionale (ex coinquilino, socio e grande amico) Chris Carrier e il superbo Jay Haze. All’interno dell’EP troviamo quattro tracce: “In My System” e “Bizaz”, che possiamo ascoltare sia in versione originale che remixata da quei due mostri sacri della musica elettronica appena citati.
“In My System” è un pezzo molto lineare dove una linea percussiva decisa affianca un kick meno marcato rispetto a quanto Dj W!ld ci ha abituati. La traccia presenta una pausa sola, abbastanza lunga, nella quale viene inserito un vocal al cui termine non riparte tutto il tappeto percussivo completo di basso e cassa, ma solo uno shake e poco altro che portano poi a caricare la traccia al culmine per poi sfumare sino all’outro. Come detto, Dj W!ild ripesca “Bizaz”, già uscita come prima release, e chiama all’appello Chris Carrier e Jay Haze. La traccia originale ha uno sviluppo molto schematico: inizia “in punta di piedi” dando molto spazio al mixaggio per poi portarci (davvero lentamente) all’inserimento di varie percussioni e strumenti che, nel momento in cui vengono arricchiti da un forte open hat, danno spazio alla partenza vera e propria del disco fatta di un basso monocromo sviluppato su una linea che non presenta forte variazione di note e tonalità. Questa caratteristica da al disco un taglio dritto. Dj W!ild, per rendere il tutto più “sfumato e housy” arricchisce la track con un vocal molto caldo e ripetitivo e vari synth “allungati” che ammorbidiscono la sequenza portandola in un’atmosfera molto deep. Quando tutta l’atmosfera diventa soffusa Guillame piazza un vocal funky che rinfresca il disco donando un ritmo frizzante alla parte finale della traccia. Nota positiva è rappresentata dall’intro e dall’outro, perfette per il mixaggio!
Passiamo ora ai remix: la versione di Carrier per “Bizaz” è sublime. Rappresenta il classico disco che utilizzerei per dare una svolta al mio set, per passare dal warm up al pieno della serata, quella nella quale il pubblico comincia ad essere più esigente, richiedendo un “passo” più deciso. Carrier segue lo stile di W!ld per la bassline, cinque note, stessa tonalità e lavora alla traccia con synth e entrate di effetti a scomparsa. La particolarità è che alcuni synth sono quasi robotici, metallici, caratteristica particolarizza il remix rispetto alla versione originale. Per non rendere troppo “crudo” il tutto (cassa forte, bassline secca, sinth metallici), però, Carrier sforna un main synth pienissimo che, in sottofondo, “arrotonda” gli spigoli duri della sequenza. Viene utilizzato il primo vocal in corrispondenza della pause maggiori, il cantato funky viene preso poco in considerazione. Il remix di Carrier è la traccia che preferisco nell’EP!
Jay Haze, rispetto a Chris Carrier lavora su altri regimi: la traccia è molto più morbida e scura. L’atmosfera che si crea è deep dai tratti decisamente dark. Qui nulla è lasciato al caso, persino il clap viene reso particolare per metodologia di inserimento. Haze lavora in maniera differente, la bassline infatti è completamente diversa rispetto a quella della versione originale e quella del remix precedente: le note sono più fluide, meno spigolose, e proprio per questo non c’è la necessità di rendere il disco più morbido di quello che già è. II vocal viene sviluppato con delay nelle pause e messo in battuta nelle ripartenze. Tra shake e hihat Haze inserisce un synth assimilabile a quello di un videogame, particolarissmo! Remix sublime.
Dj W!ld, oltre ad essere un ottimo dj, si conferma un grande produttore e lavori come questo affermano in modo chiaro che in Francia non c’è solo l’elettronica… c’è tanta, tantissima musica underground!