Premetto che questa volta, molto più di altre, siamo nettamente fuori dalla mia area, essendo io non un esperto, bensì un grande ascoltatore di musica techno. Ho voluto comunque scrivere di questo album perché, nonostante sia consapevole di non essere in possesso della cultura necessaria per smontarlo, analizzarlo e rimontarlo in una recensione (come sono solito fare), ascoltandolo, mi ha comunicato qualcosa. Sì Scott Hansen, artista americano di San Francisco che ama farsi chiamare Tycho, sa il fatto suo. Scott sa cosa vuol dire prendere in mano il pennello (o bacchetta, fate voi) e “dipingere” la sua musica tracciando figure dai contorni indefiniti, sfocati, ma dai colori intensi, forse incurante (magari anche troppo) del fatto che tutto questo può non “arrivare”.
Viste le premesse, premendo il tasto play non aspettatevi da “Dive”, ultimo long play del catalogo Ghostly International, un ascolto semplice. Immaginate di avere tra le mani un qualcosa di non del tutto chiaro nonostante, nel complesso, sia inconfondibile il tocco dell’autore. All’interno di “Dive” si alternano diverse fasi: un intro decisamente “chill”, di seguito alcune tracce di stampo più “danzereccio” dal sapore un po’ hipster, e poi via fino alla fine con una serie di lavori dai connotati ambient, roba che sarà molto facile poter trovare in selezioni stile “Cafè Del Mar”. In linea di massima possiamo dire che le tracce più dritte dell’album sono di derivazione electro-pop anni ’80 e in alcuni casi strizzano vistosamente l’occhio ai Daft Punk. Il paragone sembra piuttosto azzardato, ma tutto sommato il risultato è comunque molto piacevole all’ascolto, con dei fraseggi melodici che stimolano la riflessione e fanno venire voglia di affacciarsi alla finestra sorseggiando un tè caldo e contemplando la grande calma con cui da lontano è possibile osservare la frenesia di una città che corre. Se poi pensiamo al lato “introspettivo” dell’album, c’è da sottolineare che “A Walk” e “Epigram” sono davvero belle e che “Ascension” è il tipico disco che vorreste come sottofondo mentre abbracciate la vostra ragazza, intenti ad ammirare il tramonto.
“Beh, fico!”, direte voi. Alt, non illudetevi perché in fin dei conti, una volta terminato l’ascolto, si ha come l’impressione di avere ricevuto in dono una confezione regalo marcata Tiffany, ma che al suo interno non contiene il gioello che vi aspettereste. In altre parole “Dive” è bello, molto bello, ma non balla fino in fondo. E’ comunque uno di quei CD da tenere sempre in macchina, perché potrebbe venire voglia di ascoltarlo. Così, improvvisamente.