Un disco profondo e pulito questo di Gabriele Carasco in coppia con Acirne, che tecnicamente esprime il suo meglio nella prima traccia, la stessa che da il nome all’EP, in uscita su AMAM. “Jaquet” è un mix di gocce, sospiri e invocazioni, un pezzo molto spirituale e raffinato al tempo stesso, un pezzo da terrazza newyorkese, da walkman, da macchina fumosa a notte fonda. Mi piace perché ti porta dove vuoi. Mi piace perché non fa mai rumore, a differenza del remix presente nel lato B e firmato da Hooved.
In “Rebica” la melodia sintetica, che pure incuriosice e lascia il segno, non si accorda al meglio con con l’ipnotismo elegante che apre la strada al pezzo vero e proprio e che lo accompagna fino alla fine. Synth di memoria kraftwerkiana raccordano il tutto, ma c’è un non so che di incompiuto. E’ un po’ come la linea gialla che non puoi attraversare, la guardi e rimani perplesso.
Chiusura dolce, quasi lounge all’inizio e via via più minimale, con la morbida “Deram”: sei minuti nel mondo dei sogni, rigorosamente a bordo pisciana. Le piastrelle? Gialle e viola. Il sorriso sulla bocca.