Lo scorso anno con un dettagliato articolo sul Movement vi avevamo spiegato, oltre al chiaro valore artistico del festival, il valore sociale di questo evento. Ad Eminem probabilmente non andrà mai giù che anche a Detroit, culla della techno, si ascolti la techno…però grazie al DEMF negli ultimi anni il fenomeno si è lentamente imposto nella città famosa per macchine e techno. Parlare di Movement è un pò noioso, si sa praticamente tutto di questo festival, senza dubbio con il WMC la manifestazione più seguita da noi europei nel nuovo mondo, quindi voglio soffermarmi sulla line-up, segnalandovi alcuni nomi che impreziosiranno il festival. Il primo nome è quello di Mark Farina, from San Francisco, un nome talmente storico che trovate una sua dettagliata biografia su Wikipedia, il non ricordare sue esibizioni in Italia e vedere scritto vicino al suo nome Mushroom Jazz set (dal nome della sua fortunata serie di EP) mi fa pensare che potrebbe trattarsi di uno quei set epici; il secondo nome che vi voglio segnalare è quello dei dOP, nome sicuramente conosciuto in Europa, ma non per questo da sottovalutare, il loro set è una carica di carisma, sudore e follia… a Detroit potrebbero veramente arrivare stracarichi; gli altri nomi che devo citarvi sono Tiger & Woods, progetto italiano che in pochissimo ha spaccato, ormai qualsiasi appassionato sa chi sono e da dove vengono, ma questo conta poco: la loro musica senza firma ha parlato per loro; Busy P, padre-padrone della Ed Banger Records (con cui abbiamo chiacchierato non molti giorni fa) che ha creato mostri della musica elettronica e che riesce nei suoi set a non essere mai banale; MK, perchè probabilmente è il miglior remixer di sempre (ancora cerco un suo remix per i Pet Shop Boys) e infine Dj Sneak, il prototipo del dj americano. Gli altri nomi vi consiglio di guardarli sul sito ufficiale del Movement, ci sono pezzi da novanta e la storia della musica elettronica passata e presente, però in questi festival spesso si è costretti a scegliere e io non mi perderei senza dubbio i sopracitati.
Carlo Biagioli
Studio economia, cucino, mi godo Roma. Poi scrivo su Soundwall, ormai da anni, e coltivo la mia passione per la musica elettronica sognando di intervistare Ricardo Villalobos. Anzi, di passarci un weekend…probabilmente l’unico modo per capire il personaggio.
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