Ascoltando “The Lonely Crowd”, prossima release in casa Etruria Beat firmata dallo svedese Martinez (ma danese di adozione), ci si accorge come l’identità musicale della label toscana sia sempre più vicina al suono che ha fatto di Marco Faraone uno degli artisti italiani più in auge del momento. Non poteva essere altrimenti, visto il ruolo sempre più centrale di Marco all’interno dell’etichetta che fa capo a Luca Agnelli, e la scelta di puntare su Martinez per la prossima uscita è coerente con quanto lo stesso Agnelli ha deciso di farci ascoltare ultimamente. Basti pensare a “Raw Way EP” del duo Arado-Faraone (appunto), alla release di Viesse e all’ultimissimo “Tuscany EP” che ha visto collaborare in studio i due “cervelli” di Etruria.
“The Lonely Crowd” è un EP di cinque tracce, tutte in veste originale, tutte riconducibili a quel passo/marcetta che ha caratterizzato gli ultimi lavori del buon Martinez. In fondo in fondo è diverso tempo che Martin si è lasciato alle spalle quel suono gelido che l’aveva eletto a fratello minore di Trentemoller (andate a ripescare i suoi Re:connected o i suoi Out Of Orbit per farvi un’idea) e quel tocco più “delicato” che tanto m’aveva impressionato ai tempi di “Organic Theme EP” su Lomidhigh Organic (correva l’anno 2008). Ora sembra di essere di fronte ad un artista latino (spagnolo o italiano per la precisione) capace di produrre con efficacia, e seguendo una tabella di marcia dai ritmi industriali, una serie di pezzi di sicuro impatto sul dancefloor. Il pilota automatico è inserito e le marce alte sono state ingranate. Martin procede spedito palleggiando allegramente, costruendo ritmiche compatte e scrivendo bassi semplici ma incisivi. L’ingranaggio cammina a meraviglia, trasformandolo in uno dei nomi più influenti della scena europea, tanto da permettergli di diventare uno dei nomi di riferimento di Moon Harbour e di rilasciare un EP di discreto successo su Cadenza (“Mzuzu”).
Buttandomi tutto d’un fiato sull’EP non ho riscontrato grosse differenze tra le tracce che lo compongono. Mi è sembrato di essere di fronte ad un menù composto da piatti che, per quanto diversi, sono composti dagli stessi ingredienti. “The Lonely Crowd”, infatti, ricorda l’album “The Paradigm Shift” (per certi versi, in realtà, è pure meglio), ma non raggiunge i livelli dei vecchi EP su Moon Harbour che hanno eletto Martinez a pupillo del vecchio Tanzmann. Ovviamente faccio riferimento a “Le Cirkus” e, prima ancora, a “ Momomowha”, release che insieme ad “Hold Home” di Santos e a “Double Room EP” di Seuil hanno segnato il periodo d’oro della label di Lipsia.
Quando però arrivano le tre di notte, se avete tra le mani questo nuovo Etruria Beat il gioco può farsi veramente interessante: provate “Lonely Crowd”, “Ostinato” oppure “Venomous Advantage”…l’applausometro potrebbe toccare picchi inaspettati.