Sono passati 7 anni dalla prima edizione di Electrode, festival indipendente della durata di 2 giorni che si tiene ogni anno dal 2005 al Forte Prenestino di Roma. Ad ogni edizione dell’evento lo staff ha dimostrato di saper crescere sempre più nella scelta degli artisti, nelle presenze, nell’allestimento della location e nell’organizzazione. Ciò che caratterizza il festival, oltre al prezzo d’ingresso politico (5 euro, esatto avete letto bene!), è la capacità di saper unire la presenza di artisti di fama internazionale (spesso non sulla bocca di tutti in Italia) a quella di artisti emergenti o consolidati provenienti da circuiti indipendenti. Perché sì, ci piace andare al festival in cui suona la star o l’artista che sappiamo non può tradirci, ma il lato più bello di questi eventi è la possibilità che danno di conoscere, di toccare con mano, o meglio ascoltare con orecchio, la novità, qualcosa che non conoscevamo. Al lato puramente musicale va accostata poi la grande attenzione per i visual e per l’allestimento dello spazio offerto dal Forte, una location che sicuramente si discosta dai classici ambienti della club culture italiana e che forse proprio per questo detiene una forte suggestività – date un’occhiata alle foto delle edizioni precedenti, capirete di cosa stiamo parlando.
Quest’anno, fra l‘8 e il 9 Giugno, si alterneranno sui 3 palchi di Electrode artisti come Oliver Huntemann, Birdy Nam Nam, Addictive TV, D’Arcangelo, Ikonika, Blatta & Inesha, Arnaud Rebotini… così, giusto per fare qualche nome, ma veramente giusto qualcuno. Insomma, l’estate ormai sta prepotentemente iniziando a cambiare le nostre abitudini di vita consolidate nella stagione invernale, gli open air si stanno moltiplicando a vista d’occhio, iniziamo, alcuni già da qualche mese, a prenotare biglietti aerei per partecipare ai migliori festival del mondo, ci disperdiamo improvvisamente per le feste di tutto il globo… Beh, non partecipare anche ad Electrode, un evento di tale portata artistica organizzato in territorio italiano, sarebbe veramente una decisione sbagliata.