Riporre la musica in cassetti sempre più piccoli etichettati con nomi esotici mi risulta abbastanza difficile, oltre che poco utile. Più che per genere, sebbene il risultato sarebbe troppo soggettivo, farei una classificazione secondo sensazione. Anche in questo caso però, collocare l’ultimo lavoro di Chymera diventa un’impresa ardua. Fresco di uscita su Connaisseur Recordings, “Death By Misadventure” è un LP che metterà in difficoltà anche i “classificatori” più zelanti. Dietro Chymera non si nasconde un mostro mitologico dalla testa di leone e la coda di drago, dietro Chymera c’è il genio di Brendan Gregoriy, un ragazzo di origini irlandesi che ha trovato la sua dimensione in quel di Berlino.
Più ascolto e più mi convinco, come detto, che è impossibile dare una colorazione uniforme alle sensazioni che mi provoca quest’album. In sette anni di produzioni (si, avete capito bene, Gregoriy è giovanissimo) questo è il primo LP di Brendan. E non è un album come tanti, è un racconto lungo undici tracce. Fate come se vi doveste sedere ad un tavolo con il vostro migliore amico: ascoltatelo parlare. Troverete in “Death By Misadventure” un album che fonde con sapienza l’elettronica, l’house e la techno per creare atmosfere epiche e sognanti. Si parte quasi in sordina con “The Drop” e “Drowning”. Vocal riverberati e cymbals che aprono la melodia e la percezione. “Fathoms”, con la sua freschezza, è il giusto preludio a pezzi come “An Island In Space” (vi farà fluttuare in una bolla di sapone). Poi arriva “The Chase”. Melodia semplice, strumenti che si incastrano senza far a botte e synth arpeggiato: sarò tuo per sempre.
L’album si avvia verso la conclusione con il singolo “Strange Things Are Afoot”, seguito da “Aloof” per terminare con “Swim Away”, una ballata dubstep senza precedenti. Elettronica allo stato puro. Riff facili, suoni diretti e idee geniali. What else?