La prima volta che ho avuto a che fare con i Justice era il 2007, loro presentavano il loro primo live e noi (io e Marco) fantasticavamo su come sarebbe stato poterli intervistare (erano i primi tempi di Pillole Elettroniche). Ricordo ancora con piacere il momento in cui abbiamo incontrato Gaspard tra la folla, camminava tranquillamente, all’epoca erano in pochi a riconoscerlo… ci siamo fatti due chiacchiere e una foto insieme, una di quelle che se le riguardi a distanza di tempo ti vergogni anche un pò.
Cinque anni dopo sono ancora con Marco, questa volta sul grande raccordo anulare, direzione Ippodromo delle Capannelle. Ancora Justice, con la differenza che abbiamo davanti a noi 30 minuti per poterli intervistare e altre due ore per vedere un live di cui sono pareccho scettico (ricordo quello del 2007, troppo statico per i miei gusti).
Sono teso, spero che il duo sia di buon umore, perchè un’occasione del genere non capita tutti i giorni. Arriviamo a destinazione, ci portano in una stanza dedicata, i ragazzi si presentano. Sembrano usciti da una centrifuga… il Gaspard che conoscevo è stato sostituito da un sosia più cicciottello, Xavier invece è sempre uguale. Il tempo di sederci e le domande iniziano a scorrere, Gaspard rimane sulle sue, Xavier è un fiume in piena: guarda in camera, si trova a suo agio, risponde senza problemi, sorride. Mentre sento le sue parole sorrido anche io e mi rilasso. Mi godo lo spettacolo, che per noi durerà altre due ore.
È tutto assurdo, uno dei live più divertenti che io abbia mai visto negli ultimi anni. I due sono diventati grandi, hanno una presenza scenica pazzesca e lo stesso palco è un colpo di scena continuo, dal pianoforte che esce a sorpresa ai led posizionati sulla parete di Marshall ai loro fianchi. Come cambiano le cose…
video & editing: Studio Aira
special thanks: Damir Ivic