Londra, Regno Unito. Senza ombra di dubbio uno degli ambienti musicalmente più stimolanti ed attivi di tutto il pianeta. Nessun’altra città offre una così ampia rappresentanza sia di domanda che di offerta musicale. Seppur facilitato da un’audience consapevole e numerosa, organizzare feste nella City risulta quasi come sentirsi una goccia in mezzo all’Oceano. E allora che fare per farsi notare? La risposta più semplice risulterebbe quella di portare quel range di artisti con cui sei sicuro di non bucare mai (non c’è bisogno di fare nomi, sapete di chi stiamo parlando). La seconda opzione, più impervia ma sicuramente più redditizia in termini di fidelizzazione del cliente, è quella di proporre qualcosa di radicalmente diverso. Al centro della festa non è più posta questa o quell’altra star della consolle, ma l’ambientazione e la stimolazione del clubber diventano lo scopo unico e finale per rendere memorabile un evento. E’ il caso di Krankbrother, nato dalle menti diaboliche dei fratelli Danny & Kieran Clancy. Inizialmente pensato come festa privata dove esibirsi di fronte agli amici più stretti, il party è diventato anno dopo anno sempre più un fattore, prima locale ed ora nazionale. La vera forza dei party Krankbrother risiede nelle eccentriche ed uniche locations: si tratti di una stazione abbandonata o di uno yacht di lusso, il fulcro non cambia. La volontà degli organizzatori è quella di rendere l’esperienza indimenticabile non solo per la musica ascoltata ma per il contesto in cui ciò è avvenuto.
Come nasce Krankbrother? Siete nati prima come dj ed in seguito avete cominciato ad organizzare eventi oppure è stato il contrario?
Krankbrother è iniziato come party privato, dopo che ci siamo accorti che un sacco di gente tornava ogni anno abbiamo deciso di farlo diventare pubblico. Abbiamo suonato come dj per diversi anni prima di iniziare ad organizzare feste.
Come e quando avete deciso che ciò poteva davvero diventare il vostro lavoro?
Non ce ne siamo resi conto fino a quando non abbiamo mollato il lavoro per dedicarci full-time a Krankbrother. Abbiamo preso al volo l’opportunità. Inoltre abbiamo anche diversi progetti contigui come un bar e ristorante che apriremo all’inizio dell’anno nuovo e lo spazio eventi che Danny gestisce a Shoreditch.
Quanto è difficile far emergere i propri party in una scena stracolma di proposte come quella londinese?
Credo che Londra abbia più promoter di musica dance di qualunque altra città nel mondo. Da certi punti di vista questo rende molto difficile farsi notare come tale. E’ vero anche però che questo dimostra la presenza di un sacco di appassionati ed amanti della musica, quindi potremmo dire che è uno dei posti dove è più facile organizzare una festa, visto il tanto “appetito” che c’è. Se riesci ad offrire qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri eventi sei in grado di rimanere in piedi e credo sia quello che abbiamo ottenuto noi con Krankbrother.
Ai vostri eventi è quasi impossibile dare una sorta di “etichetta”. Non c’è un genere musicale predominante, possono essere sia diurni che notturni e le location sono diametralmente differenti tra loro. Qual è la chiave di lettura corretta per comprendere ciò che significa un party Krankbrother?
Krankbrother è basato unicamente sul proporre location fantastiche ed uniche. Possiamo vantare anche un’audience molto particolare composta da persone competenti e vogliose di divertirsi. L’atmosfera a un party Krankbrother è differente rispetto ad ogni altro evento a Londra, è super amichevole. Non abbiamo un canone in fatto di musica ma cerchiamo di essere creativi e di guardare avanti quando scegliamo che artisti portare piuttosto che portare quelli che servirebbero solo a vendere più ticket.
Soffermandomi sulle location, qual è secondo voi il posto più pazzesco dove avete fatto una festa?
Il nostro street party a Londra del giugno scorso è stato parecchio movimentato, avere la possibilità di organizzare un evento in centro a Londra in una strada pubblica è stato davvero da pazzi e per me è stata la somma di tutto quello che di buono c’è in città in questo momento.
Oltre agli eccentrici secret party che vi hanno resi famosi, negli ultimi mesi siete spesso in collaborazione con eventi nazionali e non passando da un modo di fare feste tipicamente underground ad uno più mainstream. Come mai avete deciso di adottare questa polivalenza?
Lavoriamo con diversi festival nazionali e non, spesso suonandoci anche o semplicemente essendone partner come organizzatori. Ma non lavoriamo con nessun festival di cui non condividiamo e rispettiamo l’etica. Solo perchè un evento è di larga scala e non underground non vuol dire che non possa essere tremendamente divertente e vitale per la scena tanto quanto i piccoli party di nicchia.
A proposito delle vostre avventure all’estero vorrei parlare di quelle ad Ibiza, dove avete organizzato un boat party e avete collaborato con i ragazzi del Sankeys. Mai come quest’anno si è vista sull’isola una così predominante presenza di ragazzi inglesi, come è stata per voi questa esperienza?
Abbiamo amato particolarmente la nostra serie di boat parties ad Ibiza. L’anno prossimo faremo di nuovo la stessa cosa, 3-4 feste su un bellissimo yacht da 140 piedi. L’isola è un posto dove è molto dura per i nuovi promoters organizzare party di successo ed è per questo che abbiamo provato ad offrire qualcosa di diverso con i nostri boat parties. Nessun altro organizza eventi su uno yacht di lusso come quello! Sono stati momenti molto speciali e non vediamo l’ora che arrivi il 2013.
Quanto è importante nel vostro modo di organizzare eventi averne frequentati per un sacco di anni come clubbers? Quali sono stati i momenti fondamentali che hanno segnato la vostra crescita sia come fruitori che come erogatori del servizio?
Siamo stati clubbers di lunga data prima di Krankbrother e passiamo ancora oggi molto tempo nei vari club, nei festival e più in generale nelle feste. Cerchiamo sempre di metterci nei panni dei clubber quando organizziamo eventi e di provare a lavorare su ciò che li farebbe felici in un party. Abbiamo sempre cercato di lasciarli uscire con la sensazione di aver speso bene i loro soldi andando nel posto giusto. Non c’è niente di peggio che una festa dove ci si sente come se il promoter abbia snobbato totalmente la gente e ciò che essa vuole.
Quali sono i dj che avete ospitato con più piacere in questi anni e quali invece vorreste portare al più presto?
Ci piace sempre poter portare a suonare per noi i nostri amici, ad esempio Heidi, Matt Tolfrey, Magda, Pan-Pot e DJ T. Quando si riesce ad ottenere questo tipo di legame si finisce di solito al rivedersi più volte durante l’anno. Ci piacerebbe portare Dixon a un nostro party prima o poi e faremmo qualsiasi cosa per poter avere Richie Hawtin!
Come si è evoluta la vostra carriera come dj suonando come Krankbrothers insieme a nomi di questo livello?
E’ stata una gran cosa per noi, sei costretto a migliorare il più in fretta possibile come dj quando ti trovi ad aprire sempre ad un guest di fama mondiale. Abbiamo imparato molto dagli artisti che abbiamo portato ma paragonati ad alcuni sappiamo bene che non potremo mai giocare nemmeno nello stesso campionato in termini di capacità.
Quali sono i vostri progetti futuri sia come organizzatori che come dj? Avete qualcosa che bolle in pentola e che ci potete anticipare?
Nel 2013 organizzeremo delle gran belle feste a Londra, Berlino, in Brasile e ad Ibiza (come già detto prima). Inoltre avremo degli stage a nostro nome in alcuni dei nostri festival preferite. Insomma, tutto ruota intorno a cose belle!
Se doveste dare un consiglio a qualcuno che voglia iniziare ad organizzare eventi quale sarebbe?
Creare qualcosa di differente invece di tentare di imitare ciò che già è presente.
English Version:
London, United Kingdom. Without any doubt one of the musically more stimulating and active environments all over the planet. No other city offers such a wide representation of both demand and supply of music. Although facilitated by a wide and conscious audience, organize parties in the City is almost like being a drop in the ocean. So what to do to stand out? The simple answer would be to bring that range of artists with whom you are sure not to go in loss (don’t need to spend more words about it, you know who they are). The second option, more rugged but certainly more profitable in terms of customer loyalty, is to bring something radically different. At the center of the party is no longer placed this or that dj star. The ambience and the stimulation of clubbers become the sole and final goal to achieve a memorable event. This is the case of Krankbrother, born from the evil minds of Danny & Kieran Clancy. Initially designed as a private party where performing in front of close friends, the party has become year after year more and more a factor, first locally and now nationally. The true force of the party lies in it’s eccentric and unique locations. Partying in a derelict station or in a luxury yacht the focus does not change. The organizers want to make your experience memorable not only for the music heard but for the context in which it occurred.
How did Krankbrother started? Were you born first as DJs and later you started to organize events or was the other way around?
Krankbrother started as a private party, then when we had lots of people turning up each year so we decided to make them public parties. We’d been DJing for some years before we started throwing parties.
How and when did you realize that it could really be your job?
As soon as we were able to quit our office jobs and go full time with krankbrother, we jumped at the opportunity. We also have a few other projects on – we are opening a bar and restaurant early in 2013 and Danny has an event space in Shoreditch.
How difficult is it to bring out your own party in a scene overflowing with proposals such as London?
I think London has more dance music promoters at the moment that any other city in the world. In some ways this makes it really difficult to stand out and be successful as a promoter, but then again it shows that there is a lot of interest and lots of music lovers, so you could say it’s one of the easier places to throw a party, as there is such an appetite for it. If you offer something different to any other event you are bound to stand out, and I think that’s what we’ve done with krankbrother.
Giving a kind of “label” to your parties is almoust impossible: there is no predominant musical genre, they can be both day and night and the locations are diametrically different one from another. What is the key to the correct understanding of what does a Krankbrother party mean?
krankbrother is all about using fantastic, unique locations. We also have a really special crowd – like minded people having fun. The atmosphere at a krankbrother party is different to any other event in London – it’s super friendly. We don’t have one music policy, but we try and be creative and forward thinking with our booking policy rather than just booking the acts that we think will sell the most tickets.
Focusing on locations, what do you think is the craziest place where you had a party?
Our street party in London in June was pretty crazy – to be able to have a party in central London outside on a public street was seriously crazy, and for me summed up everything that is great about the London scene right now.
Besides the eccentric secret parties that have become famous in recent months, you are often in partnership with national and international events moving from a typically underground way of partying to a more “mainstream” one. Why you decided to adopt this polyvalence?
We work with quite a few UK and international festivals, either DJing at them or being one of their official club partners. But we don’t work with any festivals whose ethos we don’t respect. Just because a festival is often large scale and not “underground” as such, it doesn’t mean that they are not hugely enjoyable and vital to the scene – just as vital as smaller underground parties.
Speaking about your abroad adventures I’d like to talk about those in Ibiza, where you have arrenged a Boat Party and have worked as residents with the Sankeys crew. This year has seen such a predominant presence of English clubbers like never before, how was this experience for you?
We loved our series of boat parties in Ibiza this year. Next year we will be doing to same series again – around 3 – 4 parties on a beautiful 140 foot yacht. It’s a very difficult place for new promoters to throw parties successfully, and that’s why we tried to offer something different with our boat parties. No one else is really doing events on a luxury yacht like that – they were really special and probably some of our favourite events of the year. Can’t wait for 2013!
How important was in your way of managing events to have frequented many as clubbers for a lot of years? Which were the highlights that have marked your own growth as customers and later as service providers?
We were long term clubbers before krankbrother, and we still spend a lot of time at clubs, festivals and parties. We always try and put ourselves in the position of the clubber when we organise events, and try and work out what will make them happy about an event. We always try and leave them with the impression that they spent their money on the right party. There’s nothing worse than a party where you feel like the promoter has totally forgotten about their crowd and what they really want.
What are the DJs who you have hosted with greatest pleasure until now and which ones would you like to bring as soon as possible to your parties?
We always love having our friends play for us, like Heidi, Matt Tolfrey, Magda, Pan Pot and DJ T. And when we become friends with our artists we usually end up having them back a few times per year. We would love to have Dixon to play for us one day, and would also do anything to one day book Richie Hawtin!
How has your career as DJs evolved playing as Krankbrothers with names of that level?
It’s been great for us, you have to improve quickly as a DJ when you are always playing before or after a global DJ name. We’ve learnt a lot from the artists we’ve booked – with some of them, I know that we could never be in their league in terms of DJing skill.
What are your future plans both as organizers and DJs? Do you have something going on that you want to share with us?
In 2013 – some amazing parties in London, Berlin, Brazil and Ibiza. Some stages at our favourite festivals. All round goodness!
If you should give any advice to someone who wants to start organizing events which would it be?
Do something different, try not to imitate.