Kousuke Ishida, in arte Trio, è l’autore dell’ultima realise firmata Rebirth. “Re-Play EP” è una release di quattro tracce a tratti old-school, condita da tocchi sapienti di pianoforte e un susseguirsi di melodie, su una base molto più pulita rispetto a quegli splendidi dischi di una volta.
“Merry” è una miscela aritmetica di battere e levare, sempre sul filo dell’eleganza, mai sopra le righe. Perfetta per aprire il disco, perfetta per chiudere gli occhi e sentirsi catapultati sott’acqua, magari in una grossa piscina verde e quando riapri gli occhi è già domenica notte. Le stelle che pensavi non ci sono più, il pezzo è finito ed è già tempo di passare alla seconda canzone, “Mess A Lot”. Si chiama così ma in fondo non è tanto disordinata. Anzi, è molto logica nella sua costruzione – fondamentalmente minimale – anche se (in particolare verso i due minuti e trenta) esce fuori una vena acida e si intravede un angolo di sporcizia. Colpa di una voce che sembra essere stata inghiottita da un orso e dal suono strattonato di certe “sirene” pallide. Che dire, una traccia tanto insolita quanto stravagante.
“SRO”? Ma che razza di titolo è questo, vi chiederete voi. Me lo sono chiesto anch’io, che di sigle come SBTRKT e MASTERKRAFT o checcavolo ne so non ne posso più, ma vi dico: “SRO” è il diamante di questo lavoro geniale, quasi fenomenale. “SRO” è il pezzo con cui mi sposerei, se volessi sposarmi, è il pezzo che voglio ascoltare a ripetizione quando sono triste, quando sono felice, quando sono incerto, quando sono strasicuro di voler fare proprio quello.
Ma veniamo alla chiusura del disco: “Straight Line”. Pezzo perfetto per crescendo ritmico, è un inno al movimento. Io la vedo come la trasposizione musicale di una messa messicana in una chiesa sconsacrata strappiena di baffoni con gli stivali, birra, nachos, sorrisi di donna e grosse casse audio. Una chicca!
Che dire quindi? Bravo Trio. Il disco è vario e ben assemblato, come se fosse un piccolo set, un percorso chiaro con il suo inizio, il suo svolgimento e una fine dolcissima.