Sasu Ripatti, in arte Vladislav Delay – ma anche Luomo, Sistol, Uusitalo, Conoco, Bright People – è una figura chiave della musica elettronica moderna. Negli ultimi quindici anni ha indagato le più diverse possibilità di commistione tra generi che vanno dall’ambient al glitch, dal free jazz alla house, dalle sonorità classiche alla minimal techno, con il comune denominatore del suo tocco armonico che riesce a far emergere dalle tessiture sonore – anche quando rumorosissime – soprattutto i suoi umori, gli stati d’animo, le pieghe più intime della sua anima. L’uomo venuto dal Nord (Oulu, Finlandia per l’esattezza) produce musica per la testa e – soprattutto – per il cuore ed è stato un vero piacere poterlo intervistare per “avvicinarci” al suo personale modo di intendere e produrre musica.
Al di là dei diversi alias e delle svariate collaborazioni artistiche, cos’è la musica per Sasu Ripatti?
Potrei dire semplicemente che la musica è la mia vita. Da quando ne ho ricordi vivo attraverso di essa. Ho sempre avuto chiaro il percorso dinanzi a me, creare musica ed essere immerso in essa. La considererei la mia amica prediletta, mi da moltissimo anche solo come ascoltatore. Non riesco davvero ad immaginare la mia vita senza musica.
Ogni tuo progetto musicale esprime un determinato lato della tua personalità, tradotta in musica. Abbiamo l’impressione che a governare il tutto, oltre alla curiosità, sia l’amore verso i mezzi di espressione a disposizione dell’uomo. E’ così?
Credo tu abbia ragione. Solitamente non mi soffermo ad analizzare oppure riflettere sul come e perché produco musica. Non cerco espressamente di far riflettere i diversi lati di me in musica. Probabilmente questo accade, ma è piuttosto la conseguenza del voler esprimere differenti idee musicali. La mia personalità richiede varietà di espressione.
Gli ultimi due dischi a nome “Vladislav Delay” (Vantaa ed il recentissimo Kuopio) editi per la raster-noton raggiungono a nostro avviso un equilibrio mirabile tra sentimento e sperimentazione. Parlaci del tuo processo di scrittura, c’è l’improvvisazione ma anche un ragionamento che guida il processo produttivo, giusto?
Ti ringrazio. Come detto non so bene come nasce un mio lavoro, cerco principalmente di intraprendere sempre nuove strade per vedere dove portano. C’è sicuramente molta improvvisazione, ogni imprevisto porta a qualcosa di nuovo, sperimentazione ed errore, cerco di continuo di rimanere nello status di discente. Il mio non è un lavoro concettuale ma sentimentale. Normalmente mi guida una sorta di sensazione oppure visione che ho in mente e quindi mi sforzo di andare in quella direzione. Di rado mi metto seduto e comincio a manovrare la mia strumentazione per vedere cosa accade. Delle volte nascono grandi cose anche in questo modo e si può ottenere un buon punto di partenza per produrre materiale significativo. Quindi non conta moltissimo il processo produttivo che si sceglie a priori, la musica riserva sempre sorprese.
Come si sta nella raster-noton, la casa madre di Carsten Nicolai-Alva Noto e Olaf Bender-Byetone?
La musica dell’etichetta non mi rappresenta particolarmente ma i ragazzi mi piacciono e condivido parecchie cose con loro.
Kuopio è il nome di una cittadina finlandese. Questo luogo ti ha ispirato per la composizione del tuo ultimo disco oppure no?
Non sono mai stato a Kuopio. La città non ha nulla a che fare con l’album. Ad oggi sono tre le mie uscite per la raster-noton che hanno come titolo una località finlandese (gli ultimi due LP Vantaa e Kuopio e l’EP Espoo editi tra il 2011 ed il 2012 ndr). Chiamarli così è stato un impulso del momento, non cela alcuna idea particolare o concetto più profondo dietro. Questi album non sono particolarmente ispirati dalla Finlandia ed al suo paesaggio. Si tratta solo di una coincidenza. Devo ammettere che mi piacciono le parole finlandesi.
Hai collaborato con Craig Armstrong sia per la realizzazione del progetto “The Dolls” (al quale partecipa anche tua moglie Antye Greie-Fuchs – AGF) che per lo splendido disco a nome “Vladislav Delay” – Tumaa. La commistione tra pianoforte ed elettronica è in entrambi i casi esemplare… Quanto studio c’è dietro?
Mi piace fondere l’elettronica con l’utilizzo di strumenti acustici o con la voce. E’ molto difficile farlo con gusto e renderlo emozionante. Necessità di molto lavoro, almeno per me. Ma quando si ottiene il giusto risultato è una cosa grandiosa, la voce e gli strumenti acustici riescono a comunicare molto di più dell’elettronica, e la combinazione tra questi mezzi vale più delle singole parti…
Rimanendo in tema, il mese scorso abbiamo avuto modo di assistere al tuo concerto romano in duo con il pianista Giovanni Guidi, nella splendida cornice della Chiesa Evangelica Metodista. Su tutti, il brano di chiusura (quello prima della pausa pre-rientro in sala) ci ha molto emozionati. Com’è nata questa collaborazione?
Il concerto di Roma ha rappresentato la seconda volta che suonavo con Giovanni. E’ stata pura improvvisazione, non abbiamo preparato la serata in nessun modo. Andiamo d’accordo su molte cose e attraverso la musica si istaura una naturale connessione. Non ci siamo confrontati a parole su cosa suonare, almeno non per più di qualche minuto. Abbiamo comunicato con il linguaggio musicale, dal vivo.
Ci consigli una manciata di dischi che in tempi recenti ti sono piaciuti?
Kendrick Lamar – Good Kid mAAd City
Drake – Take Care
Nas – Life Is Good
Rick Ross – God Forgives, I Don’t
Azealia Banks – 1991 EP
Hai già idee per il prossimo album? Magari sarà sempre sotto la raster-noton…
Non sto lavorando ad un album come solista in questo momento. Ci sono un sacco di collaborazioni in corso, con Moritz (Moritz Von Oswald ndr), mia moglie ed un paio nuove.
Altri concerti previsti in Italia a breve termine?
In questo momento nulla.
English Version:
Sasu Ripatti aka Vladislav Delay – but also Luomo, Sistol, Uusitalo, Conoco, Bright People – is a key figure of modern electronic music. Over the past fifteen years he has investigated the possibility of more diverse mixture of genres ranging from ambient to glitch, from free jazz to house, from classic sounds to minimal techno, with the common denominator of his taste for harmonies that gives out from the music – even when there’s much noise – his personal moods, in other words, the folds of his innermost soul. The Man from the North (Oulu, Finland to be exact) produces music for the head and – above all – for the heart and it was a real pleasure to interview him to “get in” his personal way of understanding and producing music. Happy reading!
Beyond your various aliases and artistic collaborations, what is music for Sasu Ripatti?
Music is my life to put it simply. since i remember i have lived my life through music. i always had a clear idea what i want to do with my life, create and be around music. It’s also been my big friend always, giving a lot to me as a listener as well. I have no idea what my life could be without all this music, it’s impossible to imagine.
Each of your musical projects express certain sides of your personality, translated into music. We feel that you are guided not only by curiosity, you love to research the possibilities of man’s expression in art. Are we right?
I guess so. i don’t particularly analyze or think what/how/why i do stuff. But i am not so sure that different projects of mine express certain sides of my personality. Maybe so, but i think it’s much more about expressing various musical ideas. My personality needs that variety.
The last two albums under the name “Vladislav Delay” (Vantaa and the recent Kuopio) published by raster-noton reach in our opinion an admirable balance between emotion and experimentation. Tell us about your writing process, there is improvisation but also an argument that drives the production process, right?
Thank you. like i said i don’t think how this stuff comes about, and i try to look always for new ways to do things, so i can’t really tell. There’s definitely lots of improvisation, mistakes turned into something else, trial&error, trying to remain a beginner. I don’t work conceptually but emotionally. I usually have some kind of feeling or vision for music in my mind and then i push towards that. Very seldom i just sit down and just mess around with gear and see what happens. But sometimes you can reach great things that way too and have a good starting point for something meaningful. Basically, i don’t care what or how i do it, to get to the point i’m happy with, sound and music wise.
Do you feel good inside raster-noton (the label of Carsten Nicolai-Alva Noto and Olaf Bender-Byetone)?
I don’t particularly associate with the music the label releases but i like the guys and share many things with them.
Kuopio is the name of a Finnish town. This site inspired you to compose your last album or not?
I have never even visited Kuopio. That town didn’t have anything to do with the album. I have made now 3 releases for R-N that had finnish town or city names as titles. It was just a spur of a moment kind of thing, no deeper idea or concept behind it. Also these albums are not particularly inspired by Finland or nature or so on. Just a coincidence and that i like finnish words.
You worked with Craig Armstrong for the realization of the project “The Dolls” (which is also involved your wife Antye Greie-Fuchs – AGF) and for the wonderful CD under the name “Vladislav Delay” – Tumaa. The musical balance found between piano and electronics is wonderful… How much work is behinsd this kind of productions?
I like to fuse electronics with acoustic instruments or voice. It’s very challenging to do it tastefully IMO and it takes a lot of work, at least for me. But when you can manage it, it’s great, real voice and instruments can express so much more than electronics can ever do, at least for me and the combination of both is more than the individual parts…
Still on the topic, last month we had the opportunity to wonder your concert in Rome in duo with the pianist Giovanni Guidi in the beautiful setting of the Evangelical Methodist Church. Over all, the closing track (before the break) has excited us a lot. How did this collaboration take place?
The concert in Rome was the second time i played with Giovanni. It’s all improvised and not prepared in any way. We see eye to eye on many things and we have a natural connection via music. We literally have not spoken about what to play and how to play for more then few minutes. We just speak via musical terms, live.
Can you suggest us a handful of discs that you have enjoyed in recent times?
Kendrick Lamar – Good Kid mAAd City
Drake – Take Care
Nas – Life Is Good
Rick Ross – God Forgives, I Don’t
Azealia Banks – 1991 EP
Do you already have ideas for the next album? Maybe it will be under the same label raster-noton…
I’m not working on a solo album right now. There are lots of collaborations under way, Moritz, my wife, couple of new ones.
Other concerts planned in Italy in the short term?
Nothing right now.