Sicuramente non è una regola, ma è indubbio che oggi è più semplice incontrare produttori che siano legati ad un sound prettamente europeo pur vivendo dall’altro lato del mondo, ad esempio a Los Angeles, rispetto al passato. E così, come accade sempre più spesso per artisti extra europei, anche Mikael Stavostrand (svedese di nascita ma US di adozione) e [a]pendics.shuffle (al secolo Kenneth James Gibson) entrano di diritto nella nostra sfera musicale pur avendo l’ancora ben salda nella terra degli angeli. Dopo i rilasci su Mo’s Ferry Prod, Leftroom e Clink è il turno di AMAM che, con i remix del label manager Alessio Mereu e di Simon Garcia, pubblica “Midnight Machines EP”.
L’original, “The Other One”, degli americani, si basa su una percussione netta contrastata dalla persistente e crescente atmosfera di synth lines. Morbido e lento ma allo stesso tempo ritmato e mai noioso. Simon Garcia, con “Tunnel Vision Dub Remix” resta sulla stessa metrica e mood, eliminando il discorso tribale e affrontando una linea mortale, senza vie di fuga. Da ascoltare. Alessio Mereu confeziona “Regain Edit” che all’apparenza da l’idea di essere la traccia più aperta dell’EP, ma che repentinamente torna, verso metà brano, sul concetto prettamente AMAM. Infine Mikael e Kenneth, con la title track dell’EP “Macchine Midnight”, combinano un suono costruito con toccate puntiformi di synth plasmatici e esplosioni vocali, il tutto adattato ad una traccia che onestamente ha il dovere di dare nome all’EP.
Indubbiamente un ottimo out per una label che nel suo terzo anno di età inizia ad imporsi seriamente all’attenzione di molti.