Quello che sto per dirvi potrà suonarvi sdolcinato oltre ogni modo e misura, lo so. Quello che sto per dirvi prendetelo con le molle perché è frutto della mia personalissima (ed esagerata) passione per la musica house. Quella sensuale e groovosa, quella capace di muoverti ed ipnotizzarti, quella capace di farti divertire e di emozionarti allo stesso tempo.
Ieri sera Dani Casarano è stato il protagonista del party Bizzarro alla Saponeria, mai come ora legato al sound house che oggi come oggi caratterizza il panorama elettronico internazionale. Siamo stati a cena insieme, ho avuto modo di conoscerlo, ho potuto controfrontarmi con lui, l’ho ascoltato parlare di musica, l’ho visto suonare, e mi sono letteralmente innamorato del suo essere artista e ricercatore, prima che ottimo dj… Uno degli ultimi artisti ad essere entrato nella crew Cadenza, Dani è oggettivamente uno dei pochi ad incarnare e a rappresentare a pieno il sound. Ne sono rimasto sorpreso, lo confesso. Non lo facevo così maturo, così attento a mantenere il giusto equilibrio nella costruzione del set, non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte un artista tanto dotato, capace di rispolverare quello stile “lucianesco” che tanto ci ha fatto impazzire qualche stagione fa. Non si tratta semplicemente di suonare musica bella (lui, tra l’altro, ha impreziosito la serata con una lunghissima serie di sue produzioni), di bei dischi è pieno il mondo: oggi a fare la differenza e il come e il quando piuttosto che il cosa. Dani mi ha parlato del suo specialissima amicizia con Luciano, nata in Svizzera quindici anni fa sui campetti dove da ragazzi passavano il tempo giocando a calcio prima ancora che in studio o dietro un mixer, rapporto interrotto solo temporaneamente quando Luciano , appena adolescente, ha lasciato l’Europa alla volta del Cile. Dani mi ha raccontato di aver seguito l’amico in Sud America dopo aver terminato gli studio e di sentirsi promotore, al pari dello stesso Luciano, di Argenis Brito e di Dandy Jack, di quel moviemento latin-house che qualche anno sarebbe esploso dando vita a Cadenza. Correva l’anno 1997, ed erano solo gli inizi del percorso che lo sta portando all’apice tra i produttori di musica elettronica del mondo. Per Dani parlano davvero la sua musica e i suoi dischi.
Un altro artista con Dani confessa di avere un feeling speciale è Felipe Valenzuela, con il quale, oltre a dividere lo studio (oltre a “Tulipe EP”,hanno prodotto insieme due Fumakilla, un Fumalab e un Andes Music, solo per citare i più recenti), sta per lanciare Melisma, label che darà spazio ad artisti di primissimo livello come Francisco Allendes, Leix, Ronro e Lee Van Dowski, oltre agli italiani Leon, UES, Stefano Testa e Santorini. Nato a Morges (da genitori di Gallipoli), Dani ci confessa che la sua passione per la musica house non può che essere sbocciata grazie al Guendalina e ai suoi primi grandi ospiti (Little Louie Vega, Frankie Knuckles e Tony Humphries su tutti) che trapiantarono la “garage” a Santa Cesarea Terme direttamente dalla grande mela. Per questa ragione Dani mi ha confessato che quello di suonare di fronte all’arena rappresenta una delle sue più grandi ambizioni.
Dall’inizio dell’anno Dani ha accantonato il laptop e Traktor per suonare esclusivamente con vinili e cd. Per questa ragione ha assunto l’ottima abitudine di visitare i migliori negozi di dischi delle città in cui va a suonare e, da buon predatore di “discherie”, non poteva mancare Ultrasuoni con il risultato di aver letteralmente svaligiato il negozio di Marcolino. Sono quasi le due quando Dani sale in consolle e da quel momento in poi ha inizio una dei set più belli che abbia mai sentito negli ultimi mesi. I presenti alla Saponeria sono presi per mano (anche i più restii ad un sound così elegante): il mood è quello giusto, il feeling tra lui e il dancefloor è perfetto. Dani ha trentuno anni, diciassette dei quali passati ad ascoltare e a mettere i dischi. Sa come prenderci e quali tasti andare a toccare…eccovi dunque serviti una serie di dischi meravigliosi: dai Melisma al pezzo di Tuccillo su Isgud, da “Won’t Somebody” dei Martinez Brothers su Objectivity a “Seito” del trio Venegas, Leix e Ronro. Dani non suona “La Tulipe” ma ci regala come ultimo disco “Woman”, ennesimo lavoro su Fumakilla in uscita in occasione dei dieci anni della label, e che verrà impreziosito da prestigiosi remix.
Qualcosa mi dice che questo 2010 sarà l’anno di Casarano, in fondo due indizi fanno una prova…o qualcosa di più?
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