Sei tracce compongono questo LP che viaggia su binari quasi inesistenti, al limite dell’immaginaro. Ascoltando questo disco mi sono figurato la musica che ne scaturisce come uno stormo di nuvole arrugginite, piene di striature arancioni e punk elettronico. Lo scenario sottostante è semidesertico, quasi metafisico, e muovendosi beffardamente sui resti del pianeta techno, le nuvole la fanno da padrone. Non c’è un gocio d’acqua, in giro.
Musica davvero strana quella di questo giovane talento russo: grezza e viscerale, sporca come quella di nessuno e personale come soltanto quella dei veri artisti sa essere. Si sente che è farina del suo sacco. Per questo mi piace, e probabilmente è per lo stesso motivo che dev’essere piaciuta ai piani alti della Kompakt, etichetta che da sempre guarda con interesse all’elettronica un po’ punk e un po’ pazza (e più rock, vedi Gus Gus, o WhoMadeWho). La pazzia, dunque. Pazzia ampiamente dimostrata dalla voce innervosita di “Last Days”, uno dei brani clou del disco per ritmo, intensità e aggressività. Traccia arrrabbiata e per nulla alcalina, rende forse meglio di tutte l’idea che c’è sotto questo lavoro certamente originale. Lo stesso discorso vale per “Hero Of Tomorrow”, pezzo che da il titolo al disco e che, fra sirene dell’est, lamenti, guaiti e paranoie dal sound metropolitano chiude questo disco che somiglia di più a un vaneggio moderno dei CCCP che all’opera di un giovane e coraggiosissimo producer dal cuore elettronico e la testa totalmente alternativa, a tratti inconcepibile.
Ma una cosa in più la voglio dire: nel disco c’è spazio anche per una goccia di sentimentalismo. “I Want You So”, infatti, sembra quasi un lamento romantico. Ma prima di ricorrere ai kleenex, un avviso importante: contestualizzatelo.