Il primo grande impegno per Ostgut Ton del 2013 si chiama “Incubation”, long play a firma Function che vedrà la luce ad inizio marzo e che cercherà di bissare il successo di “Transsektoral” di Barker & Baumecker, vera e propria sorpresa della seconda metà dello scorso anno. Le premesse comunque ci sono tutte perché, per chi non lo sapesse, quello di David Sumner è un nome che all’interno del panorama techno mondiale pesa parecchio. Nonostante riesca a perdonare a malincuore chi non ha mai sentito parlare di Function, tuttavia trovo impossibile chiudere un occhio su coloro i quali non hanno mai ascoltato un disco di Sandwell District e dicono di amare la musica elettronica. Avere un’idea sullo spessore dei nomi in ballo è indispensabile per capire il valore di questo bellissimo album.
L’artista newyorkese, che per l’occasione si “prende una pausa” dall’amico e socio Karl O’Connor, ci consegna il suo primo lavoro in “solo” forte di una carriera ultradecennale costellata di release di successo ed esibizioni che ancora riecheggiano nelle orecchie di chi ha avuto il merito di assistervi. Function non è un produttore qualunque e lo dimostra racchiudendo i suoi stati d’animo più intimi in nove tracce quantomai umorali che disegnano, in modo chiaro e netto, lo spettro emozionale del David non solo artista ma anche vero e proprio “abitante” dei club in senso lato. Perché – ormai dovrebbe essere chiaro a tutti – “lavorare in un club” non significa necessariamente “vivere un club” e Function quest’idea dimostra di averla ben chiara in testa, consegnandoci un lavoro coraggioso e maturo. “Incubation” è fondamentalmente questo: una raccolta solida e multicromatica che profuma di molte delle sfumature di quella techno che abbiamo imparato ad amare lasciandoci coinvolgere dalla musica dei Sandwell District. Potevamo aspettarci qualcosa di diverso? No di certo, perché il lavoro certosino in studio – figlio anche di un missaggio di un monumentale Tobias Freund – è figlio di un amore per i particolari che solo chi vive a pieno certe esperienze riesce a cogliere.
Così techno industriale (“Against The Wall”) si alterna a sonorità tipiche delle indimenticabili uscite su R&S e Soma di metà anni ’90 (“Voiceprint”), mentre la violenza di “Gradient I” cammina mano nella mano con la dolcezze di “Inter”. Questo e tanto altro – perché è impossibile racchiudere la musica ben fatta in poche battute – rappresentano alcuni degli acuti di “Incubation”, un album da ascoltare attentamente. Qualcosa per voi c’è, ne sono sicuro.