Non è una violenza di quelle associabili alla furia omicida di un pazzo che spara tra la folla, no. Quella di “Tiamat”, nuova release di casa Prologue a firma Cassegrain, è di quelle subdole e un po’ stronze. Ti prende, ti mette le mani addosso, si accerta di aver lasciato traccia dentro di te e se ne va, senza però lasciare segni evidenti sul tuo corpo. “M’hanno fatto male, guarda”. Eh no, amico mio, non ci sono segni né sul tuo viso né sulle tue braccia, se stai male prenditela con le tue orecchie e con quello che ascolti. Le ferite, se così si può dire, sono quantificabili andando a contare i neuroni che hanno smesso di seguirti lungo il corso delle sei tracce che compongono la trentesima uscita di Prologue: è questa la cattiveria da rimproverare Alex Tsiridis, artista metà greco e metà londinese, e a Huseyin Evirgren, faccia simpatica che deve il suo background un po’ a Vienna e un po’ a Berlino.
A pensarci bene, però, il trattamento che ci riserva “Tiamat” non è poi tanto male. Quando devi darti alla caccia grossa per riuscire a raggiungere una qualsiasi soddisfazione nella tua vita, ci sta che per evadere da una realtà – quella sì davvero violenta – tu scelga qualcosa che scenda con la stessa facilità con cui si manda giù, in un colpo solo, un doppio whiskey. Brucia, ok, ma il senso di disorientamento che segue ha quel non so che di estatico capace di cacciar via, almeno per pochi minuti, problemi e pensieri. E allora sotto col suono nudo e crudo, sincero e bastardo, di questo duo che da un paio d’anni non fa che ricevere consensi in lungo ed in largo per il Vecchio Continente e che è stato capace di ritagliarsi un ruolo di primissimo livello all’interno di una delle label più apprezzate dell’odierna scena techno.
A tratti impetuosa (prendete “Turn Aside” e “Task” per farvene un’idea), altre volte ruvida o con un passo trascinato (sto facendo riferimento, rispettivamente, a “Joule” e “Taiga”), la nuova uscita della label di Monaco di Baviera conquista per la fermezza della sua voce. Roba che suona forte e decisa, questo “Taiga”, colonna sonora perfetta per quelle notti senza luna e senza strobo dove sono le stelle a farla da padrona. Stelle come i Cassegrain.