E’ senz’altro una delle figure che ha rilanciato la 50Weapons dei Modeselektor nel 2012. Il suo album “Black Boulder” ha riscosso consensi da molti addetti del settore di ogni parte del mondo. Phon.O è la sintesi perfetta del compositore moderno, dove i tipici elementi dub si intrecciano con la club music attraverso melodie accattivanti e sfondi più oscuri. Un mentore come Apparat, l’amicizia con Chris De Luca e tutta la crew 50 Weapons, i primi party illegali dopo il trasferimento a Berlino e alla sua lenta ascesa verso palcoscenici internazionali, passando per la recente esibizione nella Boiler Room e i suoi progetti futuri. Questo e molto altro raccontato da Carsten Aermes.
Phon.O, in primis una semplice curiosità. Come mai hai scelto questo moniker e quale significato ha?
Ho iniziato la mia carriera di dj nel 1994 con il mio amico Apparat nella zona in cui siamo cresciuti. Ero molto giovane quando scelsi il nome “Phono”. Fu per il suono, il significato, la semplicità e la ricerca tipografica. Era un momento in cui internet in realtà non esisteva e non avevo modo di verificare se qualcun altro avesse già scelto questo nome – che pensandoci bene era abbastanza stupido. Più tardi il mio amico Kit Clayton mi diede il consiglio di inserire almeno da qualche parte un elemento tipografico per renderlo più unico. Quindi, con la prima release su Cytrax ho usato “Phon.o”.
Sei nato e cresciuto tra le montagne della Germania dell’est in un ambiente non proprio vicino alla scena musicale di fine anni ’90, cosa ti ha portato ad avvicinarti a questo mondo?
In realtà la zona in cui sono cresciuto non era poi così lontana da grandi città come Berlino e Lipsia. Avevamo anche una buona e piccola scena e soprattutto il grande vantaggio di occupare moltissimi edifici lasciati vuoti in seguito alla caduta del muro. Un vero e proprio paradiso per feste illegali. Abbiamo anche invitato djs popolari come Ellen Allien, Tanith, Rok, Wolle XDP e così via. Non è stato così male.
La svolta con il trasferimento a Berlino. E’ stato un passo necessario per la tua crescita, soprattutto in seguito alla conoscenza di Kit Clayton and Dj Jasper, i quali ti hanno dato la possibilità di rilasciare su Cytrax. Come definisci i tuoi primi lavori? Ti sei lontano ora da quel genere di suoni?
Subito dopo aver terminato la scuola e il servizio civile, mi sono trasferito a Berlino per essere vicino a tutti i negozi di dischi e ai vari club. Uscivo 3 volte a settimana e tutto era nuovo e interessante. E’ stato anche il momento in cui ho potuto sperimentare ed esplorare tutte le sfaccettature della musica elettronica. La gente ballava musica strana e astratta. In quel momento i computer erano diventati abbastanza potenti per poterci lavorare, così ho cominciato a fare un po’ di musica dub e ripetitiva. Era il periodo in cui andavano fortissimo Clicks & Cuts. Di sicuro quando ascolto questa musica al giorno d’oggi penso che sia noiosa e non abbastanza evoluta. Sono tracce, non canzoni. Ma quel periodo per me è stato davvero significativo e molto importante per la mia crescita personale come musicista. Ho imparato a usare il computer e campionatori, a scavare più a fondo nel suono.
Da Cytrax a Shitkatapult il passaggio è breve, ma drastico, tanto da definire i tuoi lavori “sempre più elaborati e schizofrenici, un mix di campioni vocali e suoni oscuri tratti da hip hop, dub, house, dubstep e techno”. Vuoi descriverci bene cosa intendevi con queste parole?
Con quelle parole intendevo dire che ero felice di tutto quello che riuscivo a immaginare e poi estrapolare da ogni singolo suono. Infatti tagliavo dei vocali e li usavo come percussioni, synth, ecc. E’ stato un periodo di anarchia e di libertà e tutto questo è stato possibile tramite computer potenti e tutti vari softwares che usavo come Max Msp, Reaktor.
Come si svolge solitamente il tuo lavoro in studio? Quali step segui per iniziare una traccia?
Inizio una canzone in maniera sempre diversa. A volte con una melodia che ho in mente e che poi cerco di arrangiare. Oppure registro alcuni suoni interessanti nella mia cucina e inizio a fare una battuta. Alla fine può succedere che elimino tutto, ma è normale, se si trattava di una fase iniziale, che poi mi ha dato la possibilità di fare una bella traccia.
Da lì hai attraversato un periodo anche di “disintossicazione dalla musica”, cominciando a studiare Design della Comunicazione. Come mai questa scelta? Hai mai pensato di vivere e lavorare al di fuori del mondo musicale?
In realtà non presi una vera e propria pausa. Decisi di studiare un po’ più di tempo invece di fare musica. Ma avevo ancora diverse date in giro tra dj e live. Abbandonai soltanto le produzioni, per qualche anno non rilasciai nulla.
Il ritorno nel 2005 con una serie di lavori su Shitkatapult e Tigerbeat6, ma il vero e proprio salto di qualità è da registrare con CLP, assieme a Chris De Luca. Come è nata questa collaborazione e per quale motivo hai deciso di unire le forze con lui?
I Funkstorung mi invitarono a suonare al party per inaugurare il loro album e apprezzarono così tanto il mio live set, che mi vollero di nuovo. Alcuni mesi più tardi i Funkstörung si divisero e Chris mi chiese di esibirmi con lui. Dopo quel tour di dieci spettacoli nei quali ci divertimmo moltissimo, iniziammo a fare musica insieme.
Hai avuto anche l’occasione di uscire sull’etichetta di Boys Noize e di lavorare per alcuni suoi remix, oltre ad altri per Modeselektor. Penso ti possa ritenere soddisfatto o hai ancora qualche desiderio per il futuro?
Sì, ho un sacco di idee, soprattutto con cantanti con cui mi piacerebbe collaborare. Ma non voglio svelare i nomi, perché sto lavorando su come convicerli… hehe …
A proposito di Modeselektor, nel 2011, sei entrato ufficilamente nel suo team: 50Weapons, più volte nominata etichetta del mese da diverse testate giornalistiche del settore anche grazie al tuo contributo. Come è il rapporto con gli altri ragazzi e quale pensi sia la forza dell’etichetta?
Ho suonato con tutti loro e ho avuto anche un po’ di tempo per conoscerli meglio. Siamo diventati come una famiglia e alcuni dei ragazzi che vivono a Berlino li vedo più spesso di altri. Ci rispettiamo l’un l’altro e amiamo quello che facciamo. Questo ci rende felici e contribuisce a far crescere l’etichetta.
A maggio del 2012 è uscito il tuo primo album, “Black Boulder”. Pensando alle energie impiegate che aspettative avevi? Quale significato hai voluto dare a questo lavoro?
In realtà è il mio secondo LP, ma il mio primo su 50Weapons. Volevo fare un album che avesse un suono caldo e non troppo compresso, che avesse la struttura tipica di una canzone e che suonasse bene in un club come a casa o in auto. Ho cercato di comporre diversi strati per avere un tessuto più ampio, in modo da esplorare i suoni dopo aver ascoltato più volte. Ho raccolto alcuni suoni di sfondo che hanno aggiunto una specie di profondità nel complesso e i quali rappresentano in qualche modo quel “nero” di “Black Boulder”. Ho anche cercato di dare un’impronta emozionale, perché secondo me è importante anche questo aspetto, quando ascolti un album. Quando suono dal vivo mi piace vedere le reazioni e la maggior parte delle volte rimango positivamente stupito: la gente balla e apprezza soprattutto i tratti melodici.
Qualche mese fa ti abbiamo visto anche esibirti nella Boiler Room. Che sensazioni hai provato a suonare dal vivo ed esser ripreso e trasmesso per milioni di persone?
E’ stato un po’ strano all’inizio, a causa della videocamera, di tutte le persone dietro di me e l’orario in cui mi sono esibito (ho iniziato alle 9 di sera). Ma non appena ho iniziato, ho dimenticato tutte le persone e la telecamera intorno a me. C’è stata un’ottima risposta da parte loro, si respirava una grande atmosfera. Purtroppo non si può registrare il suono della sala e il pubblico, per questo sembrava così strano. Ma giuro quella serata è stata davvero incredibile. Negli ultimi mesi ho cambiato e migliorato molto il mio set. E’ diventato ancora di più adatto al club senza perdere lo spirito iniziale.
Il fatto di venire ripreso dalle telecamere condiziona in qualche modo la scelta del set?
Non avevo preparato qualcosa appositamente per le telecamere. Ho pensato che avrei dovuto tenere quello che facevo di solito quando suono dal vivo. Non volevo apparire nervoso concentrandomi sul mio set. Per questo, poco prima ho ordinato 3 shots di vodka.
A Maggio uscirà anche il tuo nuovo lavoro su 50 Weapons con due tracce (Schn33/Go) di cui già si parla un gran bene… vuoi anticiparci qualcosa anche attraverso le tue parole?
“Schn33” sarà un brano techno, dritto e molto melodico con un tocco old school. Una bomba ipnotica. “Go” è una canzone che inizia “houseggiante”, ma si trasforma in una pista technoide dopo la pausa. Ha un groove garage sulle percussioni e sugli hihats ma sarà piuttosto dritto pure questo.
Hai altre uscite in lavorazione?
La prossima settimana inizierò ad abbozzare il prossimo album. Mi ci vorrà tempo fino quest’estate per raccogliere tutte le varie idee. Dopodiché ho intenzione di organizzarle e arrangiarle, speriamo bene. Inoltre, sto iniziando un progetto segreto con una cantante, sto facendo alcuni remix e un po’ di sound design.
English Version:
Certainly one of the top artist who raised 50 Weapons, Modeselektor’s label in 2012. His album “Black Boulder” has received acclaim from all the best electronic magazines from all over the world. Phon.O is the epitome of modern producer and performer, where the typical dub elements intertwine perfectly with “clubby” ones through melodic lines and dark textures. We talk about his music relationship with Apparat, Chris De Luca and 50 Weapons crew, the first illegal party after moving to Berlin and his ascent to the international stage, through the recent live set in the Boiler Room, his approach in studio and future plans.
Phon.O, first a mere curiosity. Why did you choose this moniker and what does it mean?
In 1994 I started to dj with my buddy Apparat in the area we grew up. I was pretty young when I chose the name “Phono” and I just chose it by the sound, the meaning, the simplicity and the typographic looking. This was at a time when the internet did not really exist and I could not check if somebody else had this name – which was stupid if I look backwards. Later on my friend Kit Clayton gave me the advise to ad at least somewhere a typographic element to make it more unique. So with the first release on cytrax I used “Phon.o”.
You were born and raised in the East Germany mountains, far from the real music scene of the late 90’s, what led you to get closer to that kind of music?
This area was not so far away from big cities like Berlin and Leipzig. We also had a small but very educated scene overthere and we had the big bonus to occupy tons of awesome left empty industry buildings from the time after the wall came down. So this was a paradise for running illegal parties. We also invited popular djs like Ellen Allien, Tanith, Rok, Wolle XDP and so on. So it was not so bad.
The turning point with the move to Berlin. It was a necessary step for your growth, especially after you met Kit Clayton and Dj Jasper, who gave you the possibility of releasing on Cytrax. Seeing you now, how do you define your early works? Now, do you feel yourself far from that kind of sounds?
Right after finishing school and my civil service I moved to Berlin to be close to all the record stores and the clubs. This was a great time. I went out 3 times a week and everything was new and interesting. It was also the time where you could experiment and explore all facettes of electronic music. The people danced to weird and abstract music. At this time computers got powerful enough to work with and I started to make weird abstract repetitive dubby music. It was the time when Clicks & Cuts were huge and fresh. For sure when I listen to this music nowadays I think its boring and not evolving enough. This are just tracks and not songs. But it was great and fresh at this time and it was important to my personal devolopment as an musician. I learned how to use computers, samplers to dig deeper in the sound.
From Cytrax to Shitkatapult the step is short, but very strong. I saw you defined those works “schizophrenic, injected with shards of vocal samples and obscure sounds”. Do you want to describe exactly what do you mean with that words?
I think I meant, that I was happy to shredder everything you could imagine and what makes a sound. So I cutted vocals and used them as percussions, synths etc. It was a time of anarchy and freedom and all this was possible because the strong computers and max msp, reaktor and all this dsp software I used.
How is developed your work in studio…I mean what are the first steps you follow for the beginning of a track?
Its always different how I start a song. Sometimes its just a melody I have in mind and I try to write them down. Or I record some interesting sounds in my kitchen and start to make a beat out of it. In the end it could happen that I throw it away but its totally ok if it was a initial step which gave me a chance to do a nice song.
I saw you took a break for few years and you began studying Communication Design. Why this choice? Have you ever thought of living and working outside the music world?
I did not really take a break. I just put more time into studying instead of doing music. But I still Djed a lot an played live shows pretty often. I just did not finished songs s that I did not have something to release.
You came back in 2005 with a series of ep on Shitkatapult and Tigerbeat6, but the real breakthrough is to be registered with “CLP”, along with Chris De Luca. How did this collaboration was born and why did you decide to join forces with him?
Funkstörung invited me to play at their album release party and they liked my live set so much, that they invited me again. Several months later Funkstörung split up and Chris asked me to do some already booked shows together. After that tour of maybe 10 shows we decided to start making music together, because we had a lot of fun playing together.
You also had the opportunity to release on Boys Noize Records and work for some of his remixes, as well as for Modeselektor. Do you still have some hopes for the future or anyone you would like to collaborate or remix?
Yeah I still have a lot of ideas, especially for vocalists I would love to work with. But I don’t wanna tell who would it be, because I am working on getting them in the back…hehe…
About Modeselektor, in 2011, you officially join their label 50Weapons, named many times label of the month in 2012 by all the best electronic music magazines. How is your relationship with the rest of the crew and what is for you the strength of the label?
I played with all of them and there was a short time to get to know them better. We became like a family and some of the guys who live in Berlin I see more often then others. I think all of us respect each other a lot and love what they do. I guess this makes us happy and let grow the label.
In may 2012 you finally released your first lp, “Black Boulder.” What expectations did you have with it? If I ask you the real meaning of this work, what could you say?
Actually its my 2nd LP but the first on 50Weapons. I wanted to do an album which has a warm and not over compressed sound, which has kind of real song structure and is able to got played in clubs as well at home or in your car. I tried to compose different layers and achieve a deep staggered room so that you explore sounds after listening several times. I collected some textures in the beginning and they brought a kind of deepness to it which represent somehow the “black” of “black boulder”. I also tried to achieve a emotional record, because I think that is important to me if you listened to an album. If I play live I love to see the reactions and most of the time it works out better then I expected: the people dance and enjoy the melodic story line.
Few months ago we saw also your live @Boiler Room. How did you feel playing live and be filmed and broadcast to millions of people?
It was kind of weird in the beginning, because the camera, the people directly in the back and the early playtime (I started at 9 pm). But as soon as I got into it I forgot about all the people and the camera around me. It was a great response and atmosphere this night. Unfortunately they don’t record the sound of the room and audience, so that’s why it looks so weird and lame. But I swear this night was awesome. Within the last months I changed and improved my set a lot more. It got even more clubby and dancy without loosing the soul.
The fact of being recorded by the cameras in some way conditions the choice and developing of the set?
I did not prepare something for the cameras. I thought that I should keep what I normally do when I play live. I wanted to eliminate the nervousity by focusing on my set. And I ordered 3 double shots of vodka before.
In May, two your tracks (Schn33/Go) will be out on 50Weapons, the first feedbacks are very good…do you want to say what kind of release will be?
“Schn33” will be a very melodic straight techno song with an old school flavour. Its an hypnotic beast. “Go” is a song which starts housy but turns into a technoid track after the break. It has a strong garage groove on the percussions and hihats but will be a straight song as well.
Any other releases or work in progress for 2013?
Next week I will start to collect sketches for the next album. I will take time with collecting till summer. After that I gonna arrange all the – hopefully good – ideas. Beside this I produce a secret project with a femal vocalist and doing some remixes and sound design.