L’usciata “007” del catalogo Apollonia (di Bondiana memoria, non solo per il numero di serie ma anche per il nome) è frutto del lavoro di Daze Maxim e si chiama “Farbfilm”. Visto come suona? Ancora non ho detto niente di specifico sulla release che già tutto fila liscio. Ed è così anche per la musica. “Farbfilm” è uno di quei pezzi caldi ma ruvidi, un 4/4 che gira quasi in controtempo: effetto vinile. La trama non è così particolare o, meglio, non è poi così articolata, giusto tre o quattro suoni che si danno il cambio sulla cassa housy bella grezza e stop. Fine dei giochi. I claps rimbalzano festosi su un groove che ti sembra di aver sentito spesso, ma basta chiudere gli occhi per capire che probabilmente ti stai sbagliando, che non lo hai sentito mai; e quando spunta il vocal nemmeno te ne accorgi. Somiglia così tanto al sound che quasi gli fa eco, è solo una scia di schiuma musicosa che scende a valle senza fili e senza fronzoli. Bellissima.
Il remix porta la firma Dyed Soundorom e gira molto bene. Fresco e veloce, elegantissimo, si piazza appena sotto l’original perché, seppur fatto coi fiocchi, non sa trascinarti in territori sconosciuti come invece fa la traccia di Maxim, ma solo in posti molto lontani (diciamo che è tutto perfetto, forse troppo). Insomma, tanta roba ma non tutto. “Tableara” è il pezzo che chiude l’EP e dei tre è, probabilmente, il meno accattivante. Almeno ad un primo ascolto, che se lo metti su mentre ti prepari un thè e fuori le nuvole cariche di pioggia minacciano saette, allora capisci subito che fra la tua bevanda calda e i biscotti ci sta soloquesto brano lento, fumoso, vagamente sconquassante. Per niente dance, del tutto intestino.