Lo sapete, “future-garage” significa riportare in auge i breakbeat dance UK emersi a cavallo tra i ’90 e ’00 riproponendoli sull’onda post-dubstep partita nel 2010, quindi seguendo l’apertura alle nuove luminosità comparsa grossomodo dai Mount Kimbie in avanti. Un fenomeno chiacchieratissimo fino a un annetto fa ma coltivato in fondo da una nicchia di pochi produttori particolarmente ambiziosi, di cui i Sepalcure di Machinedrum e Praveen Sharma rappresentano (insieme a SBTRKT) gli elementi di punta: coccolatissimi da Hotflush fin dai primi EP “Love Pressure” e “Fleur”, dopo il bellissimo album omonimo del 2011 son diventati ufficialmente i profeti della scena e le loro release continuano a rappresentare la più affidabile cartina tornasole per stile e freschezza del sound in questione.
Col nuovo “Make You” tornano al loro lato più etereo e cristallino, trasudando la positività e l’intelligenza perfette per le armonie d’ascolto che han trovato diffusione negli ultimi anni (quelle, per capirci, che han partorito i vari Jamie XX, James Blake o DFRNT e che sono arrivate al top estetico con l’ultimo Falty DL). Il lato A è conferma di sensibilità, due pezzi di pura decompressione, “Make You” e “He Said No”, entrambi fedelissimi allo stile Sepalcure consolidato, con quelle ritmiche fluide e accoglienti e le melodie pizzicate fertili alle suggestioni. Più acuto invece il lato B, con “The Water’s Fine” a marcare le ritmiche e “Rumours” che rispolvera quella passione per il juke/footwork che Machinedrum sta vivendo da diverso tempo. Stimoli di testa ma anche occhio all’emozione, come a dire che Sepalcure oggi è un progetto completo di passione IDM, rappresentativo del proprio tempo tanto quanto ai tempi lo furono Global Communication o KLF. Quando a contare è la qualità e non il fatto che ne parlino tutti.