Nel luglio dello scorso anno il producer madrileno autore della techno più industriale ed aggressiva di tutta la penisola iberica, Oscar Mulero, da’ alle stampe sulla piattaforma (Warm Up Records) il suo personale contributo ai moti che agitano la capitale spagnola spossata dalla soffocante morsa dell austerity, con un album, stavolta dub-oriented, che sa di macchinazioni e rivolta. Ad oggi, tre tra gli esperti indagatori degli oscuri territori in cui vive e si concretizza la techno più scura e cerebrale, rivisitano altrettanti brani dell album, scomponendoli sino ai loro elementi primari per poi ripresentarli al pubblico sotto una veste buia come la pece, che soffoca il seppur flebile focolare di speranza che ancora illuminava il sentiero tracciato da Mulero e pone l’accento, invece, su echi ed ombre che, dal profondo, emergono in superfice per trascinare l’ascoltatore in uno stato di destabilizzante/confusione, in cui il reale viene distorto e le false apparenze ci convincono dell’irreale.
Ad aprire i lavori ci pensa il nostrano Lucy dalle cui mani esce un imponente, asfissiante rivisitazione di “Convince For The Untruth”, traccia gia’ connotata dalle turbinose atmosfere oniriche, alle quali il boss della Stroboscopic Artefacts da ulteriore luce attraverso l’incessante ripetersi di una linea vocale robotica, fredda come il metallo, che ipnotizza e penetra sotto pelle sin nelle membra, mentre il potente basso sincopato si prende tranquillamente cura delle vostre gambe, soddisfando allo stesso tempo fame d’oblio ed esigenze da dancefloor. Nel lato B, Developer ricostruisce “Disinformation” partendo da una base ritmica piu’ semplice (ma forse più efficace) che marcia dritta e costante, affiancata da un crescendo di riverberi che l’accompagnano, via via in modo sempre più incisivo, sino ad esautorare nel finale il kick pressurizzato e martellante che leggittima la traccia come carro da battaglia dell EP.
Più articolato, profondo ed incalzante è il remix di “Intentionally False” ad opera di Shifted. Il producer Britannico traspone nell’ultima traccia di “Black Propaganda Reconstructed” le atmosfere industriali tipiche del Mulero più tradizionale, arricchendole attraverso una doppia scarica rullante di hi hat e maracas che si impone prepotentemente nella trama del pezzo, risvegliando i sensi dal torpore riflessivo in cui i primi minuti ci avevano immerso. Mai fidarsi delle apparenze!