Dopo che nella giornata di ieri sono stati svelati altri headliner, la seconda edizione dell’Eastern Electrics sembra aver scoperto quasi tutte le sue, notevoli, carte da gioco. Dopo il debutto molto promettente dello scorso anno, di cui il sottoscritto è stato fortunato testimone, l’organizzazione ha voluto fare davvero le cose in grande (forse anche troppo) triplicando l’offerta da un giorno a tutto un weekend ed estendendo l’orario del party anche alla notte. In parole povere, se lo vorrete potrete continuare a far festa pressoché per 72 ore consecutive, seppur con qualche breve pausa.
Cambierà la location, passando dalla più urbana zona di Greenwich al verde del leggendario Knebworth Park, sede di storici eventi live come ad esempio l’ultimo concerto dei Queen con ancora Freddie Mercury alla voce. Questo spostamento darà la possibilità di campeggiare direttamente nella zona adiacente al party, il tutto ovviamente incluso nel ticket dell’evento. Per chi invece preferisse dormire in maniera un po’ più comoda o semplicemente riuscire a dormire (chi ha fatto campeggio a un festival sa di cosa parlo) ci sarà la possibilità di acquistare anche i ticket singoli per ogni giorno a un prezzo leggermente più alto. Questo aspetto mi ha lasciato un po’ basito, perché mai non è possibile acquistare il pacchetto completo senza includere anche il campeggio?
Riguardo ai nomi non saprei davvero da dove iniziare, per potersi godere tutto ci vorrebbero diverse clonazioni (e forse non basterebbero comunque). Non volendo indicare i soliti nomi altisonanti, preferisco soffermarmi su quelle che potrebbero rivelarsi scelte particolarmente vincenti, partendo da Futurboogie: dopo l’incredibile cancellazione all’ultimo minuto del loro stage lo scorso anno (che mi fece incazzare non poco non ve lo nascondo), i ragazzi tremendi di Bristol hanno una gran voglia di rivalsa e hanno portato tutta la gang per regalare quella che secondo il sottoscritto potrebbe essere la vera rivelazione del venerdì. Il sabato invece, almeno ai miei occhi, risulta essere un po’ troppo “minestrone” quindi non riuscendo a trovare uno stage dove accamparmi ad oltranza, indico 3 nomi che potrebbero essere garanzia di “presa a bene”: il purosangue inglese Matt Tolfrey, Luke Slater aka Planetary Assault System e la scatenata Heidi.
Il giorno di conclusione è quello con meno palchi, ma sicuramente anche quello con più mordente. Sicuramente lo stage che potrebbe regalare maggiori emozioni è quello di Secretsundaze, un’istituzione degli after domenicali londinesi, che proporrà nomi molto interessanti come Chez Damier e Michael Mayer affiancati ai padroni di casa James Priestley e Giles Smith. Per chi come me è particolarmente affezionato alla soulful house, consiglio di non perdersi lo show dei Masters at Work nel Main Stage, ne vedrete sicuramente delle belle!
Insomma, come avete visto di roba interessante ce n’è parecchia, vi rimando al sito easternelectricsfestival.com per maggiori info e, a chi andrà auguro buon viaggio!