È difficile parlare di techno senza associarla al nome di Cisco Ferreira aka The Advent. È difficile perché sin dagli esordi – intorno a questo artista – è sempre circolata un’aura di misticismo, quasi sacralità, non fosse che per il suo pseudonimo dal sapore biblico. Se potessimo permetterci una licenza, diremmo che The Advent è senza dubbio il “Guardasigilli” della techno, colui che gode della stima incondizionata di tutti i big del circuito; coerenza, scelte artistiche, umiltà e radicalità sono le sue caratteristiche principali, unite ad un gusto e ad una personalità che nell’immaginario collettivo lo hanno sempre collocato un gradino più in alto di tutto quello che gli girava intorno. Succede che Cisco nel 2007, con una carriera ventennale ben consolidata alle spalle (The Advent è da sempre considerato come uno dei produttori più prolifici della scena; R&S, Tresor, Internal, International Deejay Gigolò, Kombiation Research, Tortured, Conform, Naked Lunch alcune tra le etichette per cui ha prodotto con diversi pseudonimi) incontra Ricardo Rodrigues meglio conosciuto come “Industrialyzer”. Portoghese di nascita proprio come Ferreira, Ricardo nel 2003, appena 24 enne si classifica secondo all’I Love Techno dj contest, mentre nel 2005 primo al Dance Parade Rotterdam, attirando così l’attenzione di tutto l’ambiente. Nel 2008 nasce tra loro una stretta collaborazione, Cisco apre a Ricardo le porte della sua Kombination Research, per poi inaugurare insieme una nuova creatura dal sapore tutto techno portoghese: Codeworks Records. Nello stesso anno Il loro “matrimonio artistico” viene suggellato anche dalla Svedese Drumcode di Adam Beyer. In questi ultimi 5 anni The Advent & Industrialyzer pur portando avanti le loro carriere individuali, sembrano marciare alla grande nel percorso artistico in comune che ha visto l’uscita di una trentina di EP, non a caso i due sono considerati vere e proprie “macchine produttive”. Cisco e Ricardo sembrano fatti uno per l’altro; il loro modo di concepire una traccia, di suonarla o di mixarla va al di la dei semplici tecnicismi e della semplice performance, se eventualmente ci fosse concessa una seconda licenza, diremmo che The Advent & Industrialyzer “mettono la h alla parola techno” per quanto il loro suono sia riconoscibile, radicale e per quanto vada dritto al punto.
Quello che emerge dai vostri live in back to back è senz’altro un grande affiatamento artistico nonostante apparteniate a due generazioni differenti. Quali sono gli aspetti musicali e caratteriali che vi uniscono?
R: Più che un discorso di generazioni, penso che sia importante il differente bagaglio musicale. Io ho fatto un percorso che va dal heavy metal al rock, passando per il blues per finire all’elettronica. Quello che ha influenzato me è diverso da quello che ha influenzato Cisco. Penso che proprio queste differenze costituiscano il nostro sound odierno. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme percepivamo che nelle nostre tracce erano presenti due idee differenti e la loro combinazione produceva una potente energia.
C: Le mie origini derivano dal primo hip hop, house e techno. Quando andavo a scuola ero un B-boy e facevo graffiti. Dopo la scuola ho studiato ingegneria del suono entrando come stagista negli Wall Studios, dove ho fatto i primi passi nella produzione musicale lavorando nello stesso edificio della Jacktracks Records, una delle prime etichette di Londra a pubblicare techno e house già nel lontano ’87. È così che ho fatto parte della prima scena londinese ed ho visto la nascita della cultura Rave nonché la nascita di quello che oggi chiamiamo Global Dance Music. Il fatto che apparteniamo a due generazioni differenti ed il fatto che proveniamo da due luoghi differenti è per noi una sorta di sfida.
Qualcuno vi attribuisce “la ripartenza” del genere techno. Forse perchè in un momento in cui tutto sembrava andare verso una direzione più ibrida e più ambigua è arrivata la vostra partnership a solcare un confine ben distinto tra la nuova scuola e tutto quello che c’era già da prima. Quanta attenzione ponete al mercato circostante?
Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, volevamo che la nostra collaborazione fosse un qualcosa di nuovo ed originale. L’obiettivo era ricreare un suono che ci sorprendesse, così abbiamo intrapreso un lungo processo produttivo per ottenere quel groove e quel tipo di imprinting che mancava nel suono techno di nuova generazione. In pratica abbiamo dovuto reinventare un suono che non fosse ordinario. Non abbiamo voluto intraprendere la strada della minimal e tech-house come molti nuovi artisti sembra abbiano fatto, noi volevamo mescolare le crude e nuove sonorità con quelle old school, ed inventare qualcosa di riconducibile al sound di “The Advent & Industrialyzer”. Il groove è una presenza molto importante in tutta la musica perché è ciò che unisce spiritualmente e a livello emotivo noi artisti con il pubblico.
Nelle vostre sessioni live non è difficile ascoltare più generi. Faccio un esempio; ci è capitato di sentire anche qualche traccia goa psy-trance mixata tra altre di tutt’altra provenienza. L’insieme però prende sempre la forma della dimensione musicale che vi contraddistingue…
R: C’è stato un periodo nella mia vita dove ho ascoltato molta psy-trance, ho iniziato ad andare ai party ed ho iniziato persino a suonarla e produrla, è per questo motivo che è diventata per me una grande fonte di ispirazione. Quando stiamo lavorando ad una traccia, non è importante capire da dove arrivi l’idea, potrei ascoltare una traccia blues della quale mi piace un pattern di snare od un riff di chitarra ed iniziare a lavorare per ottenere qualcosa di simile. Inoltre penso che questo sia quello che rende le nostre tracce uniche, grazie ai nostri bagagli musicali differenti e ai diversi generi musicali che mescoliamo.
C: La psy-trance non faceva per me, essendo stato presente fin dagli albori, ho visto l’albero genealogico della musica elettronica crescere e svilupparsi in molti sottogeneri. È nei primi anni ’90 che la musica ha iniziato a diffondersi diventando euforica e assumendo sonorità Trance. Artisti come Cosmic Baby, Robert Leiner e Sun Elettric sono stati i primi innovatori nell’ambito della psy-goa trance. Io rispetto la musica in tutte le sue forme, Ricardo è stato esposto alla trance come suo primo contatto con la musica elettronica, quindi quando mescoliamo idee in questo stile cerchiamo di utilizzare gli elementi migliori che ci hanno formato.
Entrambi venite da esperienze di sound enginer, dai vostri lavori si percepisce la quantità di tempo che trascorrete in studio. Probabilmente quando non siete impegnati in serate o nei festival, non fate altro che produrre. Cisco vivi a Londra, Ricardo a Barcellona, riuscite mai a vivere momenti in studio insieme?
R: Non quanto vorrei. Abbiamo sempre lavorato bene via internet, ma nulla è comparabile al lavorare insieme in uno studio. L’atmosfera face to face è decisamente migliore, è sufficiente uno sguardo per capire come sviluppare un’idea; anche se non stiamo lavorando ad una traccia nello specifico, stando insieme, possono venire a galla molte idee per i nostri progetti futuri.
C: Internet ci ha aiutato molto, la rete avvicina artisti e musica ed è per questo che noi abusiamo di questo mezzo il più possibile. Quando arrivano le idee, mandiamo i files avanti e indietro. Naturalmente, quando abbiamo la possibiltà di essere in studio insieme, la mole di lavoro che riusciamo a portare a termine è maggiore. Essere insieme in uno studio ci da la possibilità di percepire l’atmosfera di un preciso istante, ed è per questo che un maggior numero di idee prende vita rispetto a quando comunichiamo via internet. Nel 2013, fare musica è più semplice rispetto a come lo era negli anni ’80 e ’90. Prima non avevamo la rete o telefoni cellulari così la musica era fatta in studi veri e propri, con strumenti Hardware e pochi software. I tempi sono cambiati, e nel nostro caso, sicuramente in meglio.
Ad esempio, sappiamo che state lavorando al vostro primo album su Kombination Research, di che cosa si tratta?
All’album vogliamo dare una direzione più club perché questo è il marchio che ci contraddistingue. Tutte le tracce saranno molto intense, questa volta vogliamo testare i nostri limiti al massimo. La vera sfida inizierà alla fine della produzione, quando dovremo lavorare per far si che l’album abbia più visibilità possibile. Oggi i social networks hanno un grosso impatto sul processo promozionale, questo può essere scoraggiante, grazie ai nuovi media c’è tantissima musica disponibile (secondo noi molta di quella che c’è in giro è solo una versione diluita di un copia e incolla di idee che già esistono), dovremo spingere la nostra musica su più canali contemporaneamente, con esibizioni dal vivo in quanti più festival possibili. È solo durante le esibizioni dal vivo che ci incontriamo veramente con il nostro pubblico, che sicuramente non è fatto per stare a casa a scaricare il nostro album. La nostra musica è concepita per il contatto diretto con il dancefloor, questo è l’obiettivo sul quale ci focalizzeremo.
La curiosità è di capire come create i vostri lavori in comune, se magari ad ognuno il suo, oppure vi confrontate su ogni singolo suono.
Non abbiamo regole. Quando è il momento di produrre, lavoriamo sulle rispettive idee come fossero le nostre. Tocchiamo e ritocchiamo ogni singolo suono, fin quando non siamo entrambi certi che la traccia funzioni. È un processo che va avanti fino a che non siamo completamente sicuri. Le esibizioni Live che facciamo nei clubs ogni fine settimana ci danno un grosso vantaggio, ci offrono la possibilità di testare le idee prima di finire il master. Osservando come reagisce il pubblico non poniamo alcun limite al nostro approccio nel produrre.
Se dovessimo collocare la vostra musica, verrebbe spontaneo immaginarla in grandi festival. Vuoi per l’importanza dei vostri nomi,che per caratteristiche musicali, il vostro sound sembra destinato alle grandi platee, anche se la vostra presenza in piccoli e medi clubs è frequente. Avete un approccio differente per le diverse situazioni? Cosa preferite?
R: Il mio obiettivo è quello di far divertire il pubblico attraverso la musica, in realtà non mi interessa se l’audience si trovi ad un festival o in un piccolo club. Si può avere la stessa intensa esperienza in entrambi i luoghi. Quando inizio a produrre una traccia, già immagino di suonarla durante un festival ed è per questo che il sound sembra indirizzato alle grandi platee, ma allo stesso tempo sono sicuro che avrà il medesimo impatto in un piccolo club. Chiaramente produciamo anche tracce che possiamo utilizzare indipendentemente dal tipo di situazione nella quale ci troviamo.
C: Prima di iniziare a lavorare con Ricardo il suono di “The Advent” era finalizzato al momento clou della serata, ossia quando il pubblico raggiungeva il culmine sonoro sul dancefloor ed il livello energetico era alto. Con il sound “The Advent & Industrialyzer” cerchiamo di seguire la stessa formula, ed è per questo che preferiamo questo tipo di esibizioni dal vivo e questo genere di produzioni. Abbiamo altre labels dove proviamo idee più “mid-tempo”, produciamo molta musica e non tutta può essere pubblicata su Kombination Research o Codeworks.
Secondo voi i clubs europei attualmente godono di buona salute?
R: La scena club è più forte che mai, il numero di feste tutti i fine settimana è incredibile, adesso tutto è meglio e più grande, inevitabilmente però con la quantità si perde in qualità. Sicuramente l’Europa è il posto dove bisogna essere in questo momento.
C: Molto in salute al momento. Posti come l’Italia, Olanda, Germania, Europa dell’Est e perfino il Sud America sembrano essere i luoghi dove la musica ed i promoters sono in crescita costante,
e sembrano spuntare da ogni angolo. Ogni anno che passa, la scena sembra espandersi in una maniera sempre più globale, noi ci esibiamo in posti nuovi il che è una cosa positiva dal momento che le nuove “avventure” sono fonte di altra ispirazione e allo stesso tempo ci danno la possibilità di incontrare pubblico nuovo.
C’è qualcosa che non condividete e che cambiereste nel modo di concepire il clubbing del 2013?
R: Ci sono alcune cose che non condivido della scena club odierna, principalmente l’interesse dei media del mainstream. I tempi sono cambiati e sembra che la gente si sia rilassata diventando dipendente dalla tecnologia. La musica è sempre stata controllata dai media, ma adesso la situazione sta diventando ridicola. In più mettiamoci anche che ognuno vuole diventare dj/producer e la conseguenza è che ci ritroviamo una montagna di musica di merda venduta tutte le settimane. Prima potevi suonare un disco per 6 mesi e divertirti, adesso suoni una traccia per due mesi, due settimane o due giorni e la traccia diventa per gli esperti sui forum una traccia datata. Perché i classici suoneranno sempre alla grande? È perché la musica era fatta con sentimento, senza stronzate di contorno.
C: Non mi piace il modo in cui il mainstream tira fuori continuamente nuove categorie e descrizioni per la musica:”EDM”??? Ragazzi, è musica techno! Lo è sempre stata e sempre lo sarà, questo ovviamente non per la scena mainstream però. Sembra che l’identità sonora sia andata perduta, questo succede perché molti produttori si copiano a vicenda, molte etichette copia di altre, spuntano fuori anno dopo anno. Noi cerchiamo di andare per la nostra strada, rimanendo fedeli solo al nostro sound e alle nostre idee.
Parliamo un secondo della scena Portoghese, da sempre molto fervida e sviluppata, anche se il talento dei suoi artisti come spesso succede viene valorizzato ed apprezzato maggiormente all’estero.
R: Io sono nato e cresciuto in Portogallo, quando ci fu il boom della musica techno mi ci sono trovato al centro, feste fantastiche con artisti incredibili, ma il tipo di mentalità alla fine ha portato alla morte della scena. L’Egocentrismo degli artisti e delle agenzie di booking dopo un pò ha portato tutto alla rovina. Ora che un pò di tempo è passato, la scena sta ricrescendo solo con pochi artisti e promoters che realmente ci credono.
C: Il Portogallo ha avuto una parte importante nel circuito europeo con eventi, club e produttori di livello. Essendo io stato uno dei primi a produrre techno già dall’87, ed essendo cresciuto artisticamente a Londra, mi sono sempre sentito più britannico che portoghese. In seguito ho vissuto a Lisbona con la mia famiglia, proprio nel momento in cui la scena techno era in crescita, e questo mi ha aperto le strade alla situazione portoghese consentendomi di conoscere un gran numero di ottimi artisti, labels e promoters. Ho partecipato e partecipo ad eventi incredibili in clubs fantastici. È sempre difficile farsi notare nella propria nazione, invece quando hai successo all’estero questo si riflette su di te, allora i tuoi connazionali ti apprezzano di più.
Che ruolo ha avuto il vostro connazionale A.Paul nella vostra collaborazione?
R: A.Paul ha giocato un grande ruolo nel mio passaggio alla techno. Quando in Portogallo ho iniziato ad ascoltare Techno seguendo produttori portoghesi, A.Paul è sempre stato uno dei migliori. Comperavo tutti i suoi dischi ed andavo alle sue feste. Con il passare del tempo pò, tutti gli altri produttori portoghesi hanno cambiato il loro sound in house e tech-house lasciando così A.Paul l’unico produttore techno di rilievo nel nostro paese.
C: A.Paul è stato uno dei pochi artisti a rimanere fedele alle vere origini della techno, infatti molti djs hanno cambiato genere. Lui ricopre un grande ruolo come artista portoghese. Gira il mondo regolarmente più di ogni altro nostro connazionale. Inoltre insieme gestiamo alcune etichette discografiche ed eventi nei club, è così che cerchiamo di restare uniti per portare il sound portoghese nel resto del mondo.
Cisco tu hai vissuto tutte le epoche del movimento; Sei nato artisticamente nella Londra della “Summer of Rave”, in piena rivoluzione musicale e in piena golden age. Era il 1988 quando uscì Space Opera “Electro Wave” e sempre lo stesso periodo The Project su R&S, quindi in pieno Boom New Beat/Acid. 25 anni vissuti ad altissimi livelli…
C: Si è stato un lungo percorso fatto di grandi momenti ed incontri con grandi menti artistiche. Sono stato uno dei primi a portare la Techno in R&S, quando in Belgio il suono newbeat era predominante. Ricordo che era simile alla Techno, anche se il tempo ed il groove non li avrei definiti techno; era molto più lenta e caratterizzata da un sound New Wave. Quella parte d’Europa era stata influenzata dalle sonorità synth goth, cold wave e new wave. Poter essere stato testimone e aver contribuito allo sviluppo della techno in Europa è stato fantastico. La scena è cresciuta per diventare il “mostro” che conosciamo oggi, e sicuramente c’è una crescita continua anche su nuovi territori. L’essermi trovato in Belgio sin dagli inizi è significato per me avere un ottimo tempismo, tutto era nuovo e niente era la copia di niente, tutto scorreva più spontaneamente… è stata creata della grande musica.
Ricardo, nel tuo Background oltre l’elettronica c’è anche molto rock, quali influenze hai avuto maggiormente? Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato?
Da musicista, è difficile identificare cosa mi abbia influenzato maggiormente nel corso degli anni, ma quelli che hanno avuto un impatto notevole su di me sono stati sicuramente Jimi Hendrix, The Advent, Jeff Mills e Infected Mushrooms, tutti stili e sonorità differenti, ma che individualmente hanno creato un qualcosa di nuovo ed originale, che hanno cambiato il loro stile per sempre.
English Version:
It is difficult to talk about Techno without mentioning Cisco Ferreira aka The Advent. It is difficult because since his appearance on the scene, around this artist, there is always been an aura of mysticism, almost holiness and not only due to his name with a biblical flavor to it. If we dared, we could say that The Advent is undoubtedly the ‘Keeper’ of techno, the one that has the unconditional respect of all the biggest names in the scene. Coherence, artistic choices, humility and radicalism are his main characteristics that, united to his taste and personality, have always enabled him to be a step ahead in comparison to his peers that have been around him through the years. As it happens, in 2007 with a 20 year career behind him (The Advent has always been considered as one of the most prolific artists in the scene; R&S, Tresor, Internal, International Deejay Gigolò, Kombiation Research, Tortured, Conform, Naked Lunch are only a few of the labels he has produced tracks for under different pseudonyms), Cisco meets Ricardo Rodriguez better known as ‘Industrialyzer’. Portuguese by birth just like Ferreira, Ricardo, in 2003 when only 24, ranks at the second place in the dj contest ‘I Love Techno’ and he is first in 2005 at the Dance Parade Rotterdam drawing upon himself the attention of the Industry. In 2008 the two artists start a very tight collaboration, Cisco opens the doors of Kombiation Research to Ricardo and together they give ‘birth’ to a new ‘creature’ characterized by an all Portuguese techno flavor and that goes by the name of Codeworks Records. In the same year, the union of the two artists, is also consolidated by the productions made for the Swedish label Drumcode owned by Adam Beyer. In the past five years The Advent & Industrialyzer, not only have maintained their successful solo careers but have been marching through a united journey that has seen the release of approximately 30 EP’s. It is not a coincidence that the duo is considered a “Production Machine”. Cisco and Ricardo seem to be a match made in heaven, their modus operandi in regards to conceiving, playing and mixing tracks, goes beyond the mere technicality or performance. If again we dared, we could say that: “The Advent & Industialyzer put the H in the word Techno” and this is because their sound is unique, radical and straight to the point.
What comes across from your back to back live sets is without a doubt the great artistic rapport regardless of the fact that you belong to two different generations. What are the aspects of your personalities and musical approach that unite you?
R: I think that more than the different generations comes the different musical backgrounds. I made a journey from heavy metal to rock, blues and then electronic music so my influences are very different from the ones Cisco has, and I think that difference is what made the sound we have today, when we started working together we could feel that in the tracks there were 2 different ideas that when combined make a powerful force.
C: My Origins stem from the very start of hip hop, house & techno, originally a B-Boy & Graffiti artist when i was at school… after leaving school I studied sound engineering and did a intern @ Wall Studios & this is where my 1st steps into music production started, working in the same recording studio building as Jacktracks Records, one of the 1st record labels in london releasing house & techno music back in 1987, so being a part of the early london wave scene & seeing the beginnings of rave culture & the birth of what we call Global dance music so the fact that 2 different generation and the fact that we come from 2 different places is a good challenge for us.
Some people would say that you can be held responsible for injecting new life into techno, possibly, because at some point, everything seamed to take a hybrid and ambiguous direction until your partnership drew a distinctive line between the “new school” and everything that was already there before. What degree of attention or interest do you put on the market around you in terms of other artists productions when producing your own material?
When we started working together we wanted our collaborations to be something new and fresh, had to re create a sound that surprised us, so we went through a long production process to get the groove and production the way we felt was missing from the current techno sound. Basically we had to re invent a new sound that was not the norm we didn’t want to go down the minimal & tech house route like many other new artists seemed to be doing, we wanted to blend a raw old & new sound & come up with something that could be identified as our “The Advent & Industrialyzer” sound. Groove is very important presence in our and all music it’s what unites us artists to the public spiritually & emotionally.
During your live sessions it is possible to hear different genres, for example, we have heard some goa psy-trance mixed with other types of music. The result however always brings one back to your unique conception of music…
R: There was a period in my life when i used to listen to a lot of psy-trance, I started going to parties and after a while I even started playing and producing so I think because of that it became a big influence for me, when we are working on a track we are not really looking where the idea comes from, I could be listening to a blues track and like the snare pattern or a guitar riff and I just start working on something similar to that, I also think that’s what makes our tracks unique because of the different backgrounds we have and the different genres we blend in.
C: Psy Trance was not my thing at all, being there from the very start, I saw the electronic music family tree expand & grow into many genres of music, and early 90’s is when this music seem to spread out and became more euphoric & trance like artists: Cosmic Baby, Age of love, Robert Leiner & Sun Electric, these guys were the 1st innovators of psy & goa trance, so I respect all forms of music and Ricardo was exposed to this 1st as something electronic, so when we blend our ideas in this style we try to use the best elements from what inspire us at the space & time in the studi.
You both come from a sound engineering background, through your work, one can hear your dedication and the amount of time spent in the studio. I assume that when you are not busy playing gigs or festivals you are sitting in the studio producing. Cisco, you live in London and Riccardo in Barcelona, do you ever find the time to sit together in the studio?
R: Not as much as I would like to, we have always worked really well through the internet but nothing compares to working together in the studio. The feeling in the room is much better, we can be working on something and just by looking at each other we understand what to do next. Even if we are not working on tracks and just jamming around, this always generates good ideas our for future projects.
C: The internet has helped us in a big way, and the www can bring artists & music closer, so we abuse this medium as much as possible, when ideas come, we send files back & forth off course when we do get actual real time in the studio a lot more work gets done, being in the studio together you hear the same thing you vibe at that moment so off course in this instance more ideas flow than being online. In 2013 making music is more simpler than back in the late 80’s & early 90’s we had no internet, mobile phones, so music had to be made in proper studios with Hardware and no so mach software times have changed in our case for the better.
For example, it is common knowledge that you are currently working on your first album on Kombination Research, what can we expect from it?
We want to bring a very club oriented feel to the album and this is our trademark. All the tracks will be very intense and we want to push ourselves as much as we can. The challenge comes when the production is completed and when working to get the Album properly exposed to as many people as possible. In today’s media driven social networks this can be a daunting prospect because there is so much music out there (in my opinion most of it, is a diluted copy & paste of what has been done already), so we need to target our market in as many media as possible & perform live on tour in as many festivals & clubs as possible, this is where our audience is, not some dude at home on his computer downloading our album. Our music is made for direct contact with the dance floor & that will be our drive & focus.
It would be very interesting to know the dynamics of your collaborative work. Do you have distinctive and defined roles during your production process or do you approach together every single element and sound of a track?
We have no rules, when it comes to producing we work on each other ideas as if they were our own. We touch and retouch every single sound till we are both sure that the track works. It’s a back & forth process until we are completely sure that the idea works. Performing every weekend at clubs & festivals is a bonus, as we can test ideas before we commit them to the main mix so ideas do get road tested before we go ahead to the mastering stage and after seeing clubber’s react to it. We put no limits on our approach to making it.
If we had to place your music within an ideal scenario, the spontaneous choice would be the big open-air festivals. Possibly because of the relevance of your names, the characteristics of your music and your sound in general that seems to be aimed at big audiences although you also play relatively small venues. Do you have a different approach for the different environments? Which one do you prefer?
R: My main goal is for people to have fun and enjoy the music, I don’t really care if it’s a festival or a small club, you will get the same powerful experience in both places. when i start a track I’m already imagining playing it in a festival and that’s why it sounds more aimed to big crowds but for sure it will have the same impact in a small club, of course we also do different types of tracks that we can always use for different types of crowd.
C: Before working with Ricardo, my Advent sound was always aimed at Peak time, and with the ad & in sound we try to apply that same formula, when all clubber’s, festival crowds reach sonic climax on the dance floor, and the energy is very high, so this is our preference in performance & production we have other labels were we try more mid tempo ideas, as we have so much music. Some times is not possible to release all of it on Kombination Research or Codeworks
What do you think is the state of the current European club scene?
R: The club scene is stronger than ever, the amount of parties happening every weekend is unbelievable and now everything is bigger and better, of course with quantity we lose quality sometime but for sure Europe is the place to be.
C: Very healthy at the moment, places like Italy, Holland, Germany & the Eastern EU, even South America seem to be the new places that are growing & promoters seem to be springing up from no where, so more global & expanding every year. We are always playing new places, which is great; new adventures are good for inspiration & for meeting our new public.
Is there anything you don’t agree with or you would like to change in the way clubbing is conceived in 2013?
R: There are a few things i don’t agree with in the club scene this days and the main one is the mainstream media. Times have changed and it seams like people have become more laid back and dependent towards technology. Music has always been controlled by the media machine but now it’s getting ridiculous, plus, now everyone wants to be a dj/producer and therefore we have this enormous amounts of overloaded shit music delivered every week. I think that previously you could play a record for 6 months and it always worked amazing, now you play tracks for 2 months, 2 weeks… 2 days, lol and they become old so the forums experts think:”thats a dated track”. Why do you think it is that the classics will always sound good at any time? It’s because music was made with Love, no bullshit attached to it.
C: I don’t like the way Mainstream media is always coming up with new descriptions of this music… EDM? People it’s “techno music” always has been & always will be but in todays Mainstream driven music scene, it seems like an identity in sound is lost as many producers copy each other and so many new labels are stinging up every year. We try not to pay attention to that & jut stay true to our sound & Ideas.
Let’s talk about the Portuguese scene that we know to be very active and well developed even though the more talented artists seem to be mostly appreciated abroad.
R: I was born and raised in Portugal so when it was the big boom of techno music I was right in the center of it, we had amazing partys and amazing artists but the mentality in there led to the end of the scene, too much ego between artists and agencies so after a while all went down… now with the time, it started to grow again but only with a few artists and promoters that still believe in it.
C: Portugal has a big part in EU electronic music, with events, clubs, producers. Being one of the 1st to release techno back in ’87, but being raised in London, i was more British than portuguese. I later lived in Lisbon with my family & being there at a time when the techno scene was growing really opened me to the scene & enabled me to meet so many good artists, people, labels & promoters. To attend some amazing events & clubs, and it is still going to this day. Of course, like any other foreign non english speaking country apart from Germany, France & Holland, it will always be hard to break in your own territory so when you become more successful abroad it has a rebound effect & they then appreciate you more.
What has been the role of your fellow countryman A.Paul in regards to your collaboration?
R: A.Paul was a big part of my transition to techno. When I started listening to techno in Portugal and to follow Portuguese producers, A.Paul was always one of the best. I used to buy all his records and go to his parties, with time all the other Portuguese producers changed their sound to house and tech house leaving A.Paul the only main techno producer in Portugal.
C: A.Paul has been one of the only artists to still stay true to the origins of techno, because so many dj’s have moved on to other genres, A.Paul has a huge part to play as a portuguese artist who travels the globe regularly and more than any other techno PT Artist I know. We also run some labels & club events together so we try to stay united to bring the PT sound to the world.
Cisco, you have been through all the different stages/ages of the ‘movement’. You were artistically born in the London of the ‘Summer of Rave’ and at the peak of the musical revolution. It was 1988 during the boom of new beat/acid when Space Opera ‘Electro Wave’ was released and during the same period, The Project on R&S.
C: Yes, it has been a long road of great moments and meeting great minded artists, I was one of the 1st to bring techno to R&S when in Belgium the new beat sound was a hugh. I remember it was similar to techno, but the tempo & groove was not really what I would have called techno. It was slower, It had more of a new wave sound to it. This part of EU was heavily influenced by 80’s synth goth, cold wave & new wave sound so when techno eventually grew in EU it was great to see this evolve and the music scene grew and grew and become the monster it is today. Some of the best events are now in EU, not just London so for sure it keeps growing and reaching out to new territories, but being there in Belgium from the start was great timing. Everything was new and nothing was a copy of nothing, so ideas flow’ed more & some great music was made.
Ricardo, in your background, along with electronic music, there are strong rock elements. What would you say has been your greatest influence? Who would you say are the artists that have inspired you the most?
R: As a musician i think that it’s very difficult to say what my greatest influence is as through the years I’m always having new influences but the ones that made more impact definitely would be: Jimi Hendrix, The Advent, Jeff Mills and Infected Mushroom all different sounds and styles but all of them created something new and fresh that changed their styles forever.