In esclusiva per il Record Store Day di quest’anno, l’anima elettronica della band britannica – nonchè ottimo produttore (vedasi album firmato con il compianto poeta soul-funk Gil Scott-Heron) e remixer assai richiesto anche dai piani alti (Radiohead, Adele, Florence + The Machine) – si cimenta con un paio di tracce dall’ultimo album Coexist. Un bel “what if…” insomma: come suonerebbero i The XX se a decidere fosse solo Jamie Smith? Ma anche un bell’interrogativo: dovendo affrontare un remix, meglio arrivarci da fuori o meglio conoscere il pezzo in ogni suo risvolto, essendo uno dei tre che quel pezzo lo ha scritto e registrato in origine?
Stando a “Sunset”, la seconda. La versione “fatta in casa” batte infatti quelle già sentite di Jamie Jones (nettamente: l’uomo Hot Creations non bissa la meraviglia che nelle sue mani fu “Crystalized”, anzi) e Kim Ann Foxman (di misura: la dama di casa Hercules & Love Affair cerca e trova una house di taglio ’90 non banale), suonando tanto semplice quanto perfetta. Non a caso. Una canzone già dritta e ballabile a sufficienza, seppur in scarne forme new wave, viene rimpolpata a dovere senza che ne venga snaturato il senso, anzi potenziandolo. Jamie gestisce pause ed emozioni con maestria, si ferma a respirare e riparte, cambia poco ma con grande effetto. E legittima in maniera mai così esplicita un paragone ricorrente, quello con gli Everything But The Girl della svolta dance: lo stesso clima malinconico da incomprensioni e cuori spezzati (al quale aggiungere un testo in tema), la stessa luce in fondo al tunnel in forma di quattro quarti.
“Reconsider” era invece la bonus track presente in alcune edizioni dell’album, e lo chiudeva in solennità con solo voci, basso ed echi di chitarre. Jamie rispetta i suoi spazi vuoti con attenzione, dando loro la precedenza rispetto al beat e all’ambientazione burialista aggiunta. Quando ci si deve fermare ci si ferma, quando le voci di Romy Madley Croft e Oliver Sim devono restare sole restano sole, quando si deve partire con una sognante coda strumentale si parte, quando si deve finire si finisce.