Carl Craig all’Hund. Round 2. Molti voi ricorderanno l’imprevisto accaduto a Novembre quando la leggenda di Detroit si è dovuta arrendere a controlli delle forze dell’ordine piombati nel locale come un temporale estivo poco prima della sua esibizione. Bene, episodio super archiviato al quale hanno seguito serate di altissimo livello che non hanno fermato lo spirito di divertimento dei ragazzi e dei frequentatori della serata più celebre di Vicenza.
Ripreso il filone logico della precedente intervista, ci siamo riorganizzati non per un’intervista nuova ma per un naturale seguito: il rapporto con gli amici di vecchia data come Derrick May, le novità che riguardano Carl e la sua Planet E, non potevano che essere i temi più caldi. Di cose da chiedere ce ne sarebbero state tante: un curriculum che parla da solo a fronte del quale gli sarebbe concesso quasi d’ufficio una certa strafottenza. Ma come il vecchio adagio ricorda, l’abito non fa il monaco: Carl ha messo in mostra un’umiltà e disponibilità che farebbero comodo a moltissimi altri colleghi con un quarto della sua esperienza e popolarità. I ringraziamenti si potrebbero sprecare per artisti come lui che sono solo da prendere come esempio, in tutti i sensi. Un viaggio intercontinentale da Detroit al quale hanno seguito due ore abbondanti di set quindi non sono state una scusa per esimersi dal rispondere alle nostre domande.
Siete curiosi di sapere quanto importante per Carl sia avere uno studio ben organizzato per le sue produzioni, cosa ci sarà all’interno dell’attesissimo mixato per il Ministry of Sound? Premete play al video e scoprirete subito le sue risposte a questi e a tanti altri interessanti quesiti.