Ancora profilo altissimo per Aus Music in questo 2013. Ad arricchire un catalogo già notevole, e che nell’anno in corso si è arricchito delle nuove prove di Midland e Dusky e dell’esordio dei Bicep, ecco arrivare il londinese Christopher Spero. Uno in giro da tempo, passato per Hypercolour e Cadenza, Leftroom e Planet E, e per una Crosstown Rebels presa giusto un secondo prima del boom (con il suo secondo album Runner, nel 2010). Uno che è sempre ha sempre attraversato generi e sottogeneri con stile e creatività, e che riserva oggi per l’etichetta di Will Saul tre primizie house mutanti, in linea con il suono poco definibile ma molto riconoscibile del marchio.
Si parte con la title track, otto minuti e mezzo tanto scuri e minacciosi quanto groovy, impregnati di sapori vecchia scuola grazie alle brevi frasi vocali che li punteggiano, al riff di tasti incompleto che vi ricorre e ad altri piccoli trucchi sparsi qua e là; pare di stare nella giungla, con le scimmie che penzolano dai rami. “L Plates” ci si inoltra ancora di più, con pezzi di cantato da diva disco che spuntano in mezzo a loop e brevi note di chitarra elettrica più o meno trattata, lunghi accordi di piano verso metà e una tensione che cresce e cresce senza mai lasciarsi andare. “Whiles” (solo in digitale) vira invece verso il dub, e quasi a mezza via, quando sembra che non debba succedere più nulla, tira fuori dal cilindro un cantato soul maschile/femminile da prime ore dell’alba che spiazza, e incanta.
Sul fronte dei remix, Tom Demac piazza su “L Plates” un charleston sferragliante e altri rumori assortiti, e manipola la melodia vocale fino a farne un’arma ritmica; a un certo punto tutto prende la forma di un groove house spedito e quasi normale, e oltre a notare il genio si balla davvero con gusto. Il nuovo collettivo londinese South Soul Project (di nuovo, solo in digitale) rivede invece “True South” in chiave bass, senza infamia nè lode.