In un contesto dove le carte si mischiano con la frequenza con cui i vecchietti si alternano tra avvincenti mani di briscola e tressette, non c’è da stupirsi che le grandi label del mercato dance assomiglino agli scaffali di un supermarket. Tutto di tutto, di ogni qualità. E così ci sta che il buon Uner trovi ancora una volta casa in Cadenza pur non rappresentandone veramente l’anima; né dei gloriosi tempi che furono, né dei fragorosi fasti contemporanei. Percussivo sì, ma troppo melodico e armonioso per sposare il suono dei vecchi (e rimpianti) lavori; troppo poco dancefloor-oriented per essere anche lontanamente paragonato a quanto di solito anima il catalogo della label svizzera – che comunque si permette ancora il lusso di sfornare lavori validissimi come i tre EP di Valentino Kanzyani usciti di recente.
Uner dal canto suo è certamente un produttore di valore, specie quando sceglie di misurarsi attraverso sfide “meno overground” e più vicine all’anima dei suoi primi lavori – qui potete, ad esempio, leggere “Bassboot EP”. Sta di fatto che, vuoi una presenza fin qui non ossessiva e piuttosto “calibrata”, l’iberico ha saputo dire sempre la sua, anche quando al momento della prima grande presa di posizione della sua carriera gli è stato chiesto se preferiva il caldo di Ibiza all’incantevole Amburgo, casa di Dynamic e la sua ciurma. La risposta è sotto gli occhi di tutti e il sempre crescente successo del suo live, lanciato da una release (“Palua EP”) inaspettatamente valida, gli è valso la conferma tra le dorate mura dello sceicco cileno. In attesa dei prossimi lavori su Cocoon e Poker Flat, ecco dunque “Nagual EP”: sembra di riprendere il discorso proprio da lì, proprio da dove ci aveva lasciato “Pallene”. Il groove ricorda quello degli edit che Luciano è solito improvvisare e proporre durante i suoi set, ma la synth line è quella che ha fatto di Uner uno dei produttori spagnoli più richiesti.
“Bonheur (Part. 1)” e “La Playa (Part. 2)” sono due tappetoni, niente che le nostre orecchie non abbiano già ascoltato. Ma si tratta di trampolini per quei salubri viaggi che siamo soliti fare a occhi chiusi quando sta per farsi giorno. “Nagual EP” è un bel disco, un lavoro fatto bene da cima a piedi. Si tratta di un EP che, proprio per la sua natura e per le caratteristiche del suo autore, calza a pennello con la stagione che si sta aprendo. Certo, non ci cambierà la vita, ma voi il caviale lo comprate al supermercato?