Era soltanto il 2002 quando hai deciso di dedicarti all’età di 16 anni alla professione di dj…Qual’è stata la “miccia” che ti ha portato a scegliere questa professione? Ha influito molto nella tua scelta il fatto di crescere in una città come Detroit?
Non penso fosse una cosa ragionata, nel senso che pensavo “la mia professione sarà il dj”. Ero soltanto un ragazzino con l’hobby di suonare nella mia camera da letto. In America sentire la musica dance non è così “figo”, in un certo senso è qualcosa per cui sei “fatto o no”. Penso che crescere a Detroit senz’altro ha qualcosa a che fare con le mie idee riguardo la musica dance, ma allo stesso tempo essere di Detroit non ti dà quella visione nella quale immagini di poter fare una vita anche non facendo il dj. Vedere Kenny Dixon Jr (Moodyman) con un auto arrugginita di certo non rappresenta la figura della “carriera ben pagata”.
Quale è stata la tua maggiore forza che ti ha spinto a credere in un futuro professionale da dj?
Come dicevo prima, per me era soltanto un hobby, andavo all’università di design e pubblicità e con il tempo è successo che sono diventato un dj professionista. E’ ancora strano per me suonare e fare musica come lavoro.
Quando ti sei effettivamente reso conto del tuo successo a livello internazionale?
Penso la scorsa settimana, quando la video intervista che ho fatto per Dj Mag ha raggiunto circa 27000 visite nel giro di due settimane. L’anno scorso in questo periodo facevo difficoltà a pagare l’affitto, ora la cosa è diversa.
Come spieghi il tuo successo come produttore, avendo stampato in tutte le etichette più titolate del pianeta da Wagon Repair, M_nus, Bpitch Control, Circus Company? Quali fattori ritieni fondamentali per riuscire a creare produzioni che stimolino l’interesse per le top labels?
Ho prodotto per queste etichette grazie alle amicizie che ho instaurato negli anni con i vari titolari. Per quanto riguarda il fatto di essere un buon produttore, secondo me, bisogna per prima cosa creare qualcosa che piaccia a noi stessi e non seguire le mode, soltanto fare la propria musica, essere un buon ragazzo, e poi vedere che succede.
Come la maggior parte degli artisti ti sei voluto rifugiare a Berlino, la città d’avanguardia per eccellenza per la musica elettronica. Quali sono a tuo avviso i tratti che la rendono così unica? A tale riguardo, pensi che in futuro in Europa possano crescere anche altre realtà in tale ambito (Zurigo per esempio)?
Mi sono trasferito a Berlino perché ho parecchi amici lì seppure si trattasse di un gran salto dall’America. Penso che ogni città abbia l’occasione di creare qualcosa, tutto dipende dalle persone di quella scena locale e che cosa vogliono fare in senso culturale. In Italia si vede gente che cerca di legare l’arte con la musica, a Londra ci sono ragazzi che si divertono gettandosi in gruppo nelle varie feste. Penso che sia soltanto una questione riguardante un piccolo gruppo di persone che sia disposto a creare qualcosa per poi metterla in pratica. Non bisogna quindi seguire le idee standard, cioè come le cose devono essere fatte, ma al contrario creare qualcosa di innovativo.
Viaggi moltissimo e partecipi ormai ai festival più celebri del pianeta. Cosa pensi che abbia in più un festival rispetto ad una serata in un club d’avanguardia?
Penso che i festival siano divertenti. Ci sono moltissime persone e permettono di far ascoltare musica che normalmente non sentiresti suonare. Questa è senz’altro una grande cosa, allo stesso tempo non si riesce a suonare come si vuole perché essendoci così tante persone non c’è quell’interazione con il pubblico che invece si instaura all’interno di un club. Ma se riesci a far sembrare la festa come un party in un “seminterrato”, allora sei un gran maestro.
Sei riuscito ad esibirti in numerose località italiane. Quale è stata quella in cui ti sei trovato più a tuo agio e dove torneresti molto volentieri?
Amo l’Italia, il cibo, le donne, qui le persone sono pazze e molto aperte. Le mie città preferite e nelle quali sono stato sono Firenze e Bologna, ho molti amici lì e ogni volta sia al Tenax che al Kindergarten mi diverto tantissimo. Inoltre sono appena diventato dj resident per il Circoloco al Dc10 quest’estate, quindi penso anche Roma possa diventare ancora più divertente…forse! 🙂 Non vedo l’ora di esibirmi all’Elettrowave il 24 luglio nel progetto live “Visionquest” assieme ai miei amici di Detroit, Shaun Reeves, Lee Curtis e Ryan Crosson. Quell’occasione sarà senz’altro stupenda perché sarà la prima esibizione live assieme!!!
Sei ancora giovane ma se dovessi sbilanciarti dandoci qualche nome di qualche talento (europeo o non europeo) che hai avuto modo di sentire (o affiancare) in occasione di qualche festival e che secondo te probabilmente tra qualche anno vedremo nelle line up di qualche evento importante?
Attualmente posso parlare benissimo di Nicolas Jaar, un ragazzo di 19 anni che, a mio avviso, sta facendo una delle migliori musiche del pianeta. Ha un “tocco” profondo e differente nella musica dance che cresce giorno dopo giorno. Penso che nei prossimi anni sarà uno delle stelle più brillanti nel panorama elettronico. Tanto quanto Ricardo, l’uomo per cui ognuno si ispira per la produzione musicale.
In rete girano molti video sulle tue esibizioni ma ultimamente ci ha incuriosito molto la tua intervista per DjMag Tv in occasione del WMC di Miami. Abbiamo notato un Seth spenseriato, ironico, che ama ogni forma di divertimento e se ne frega del giudizio degli altri. Sentendo i tuoi set percepiamo la stessa sensazione. E’ giusto quindi ritenere che la tua musica sia un pò lo specchio del tuo carattere? Possiamo dire quindi che la musica è prima di tutto è divertimento?
Hahaha. Questo è come sono io, penso che la musica è così divertente, si può essere seri ma soltanto quando si tratta di idee e voglia di fare le cose, ma il tutto può diventare più interessante quando ci si mette un pizzico di divertimento. Penso che nella musica dance ci sono fin troppe persone serie che il più delle volte dimenticano di essere ad un party. Una delle cose più belle che uno dei miei amici mi ha detto mentre eravamo in vacanza è stata “Hey Seth non puoi stancarti rilassandoti”, la stessa cosa accade con il divertimento “non si può essere troppo seri quando si fa festa”. Riguardo i gusti, penso che tanti artisti e dj dimenticano di avere un ruolo culturale all’interno della “scena” di cui fanno parte e si fanno grandi ed egoisti per ottenere successo. Penso quindi che sia più corretto che la musica rappresenti lo specchio del proprio carattere, ed io mi ritengo così, un ragazzo divertente, che non si prende sul serio, del tipo 1+1= 7, quel tipo di cose insomma…
English version:
It was only in 2002, at the age if 16, that you decided to dedicate yourself to the profession of a DJ…
What was the starting point that brought you to this decision? Did the fact that you grew up around Detroit influence the decision a lot?
I don’t think it was a conscious thing, like “hey i’m going to be a pro dj” I was just a kid with a hobby playing music in his bed room. In America listening to dance music isn’t really cool, so in a way its something your extremely into or not. I think growing up in Detroit had something to do with my ideas about dance music, but at the same time being from Detroit doesn’t give you this view that you can make a living off djing. Seeing Kenny Dixon jr (Moodyman) in a rusted out car doesn’t really paint of picture of a “well paid career”.
What was the biggest force that pushed you into believing in a future as a DJ?
Again it was a hobby, I went to university for design and advertising, and over time it just kind of happened that I was a professional DJ. Its still funny to me, that I play records and make music as my job.
When was it that you actually realised the level of your international success?
I think last week, when this video interview I did for Dj Mag had like 27,000 hits in two weeks. This time last year I could hardly pay rent, so it’s a new thing.
How would you explain your success as a producer, having released on many of the worlds most famous labels like Wagon Repair, Minus, Bpitch, Circus Company? What are the important factors in creating productions that stimulate the interest of top labels?
I think I’ve released on those labels because of friendships I’ve made with the people who own them threw the years. I think as a producer you just have to do what’s good for you and not follow trends, just make your music and be a nice guy, then see what happens from there.
Like many artists, you chose to move to Berlin, the city in the vanguard of electronic music. What are the things that make the city so special? Regarding this, do you think that in the future, also other European cities can grow to that status (for example Zurich)?
I moved to Berlin because I had some many friends there and it was an obvious jump from America. I think any city has the chance of making something happen, it all depends on the people of that local scene and what they want to do in a cultural sense. You see people in Italy, tying in art with music, or in London there are these kids who are really excited and making crews and throwing parties. I think its just about a small group of people wanting to create something then doing it. Not just following the standard ideas of how things are done, but instead making something new.
You travel a lot and are taking part in the best festivals around the globe. What do you think a festival has more of, than a night in a club?
I think festivals are funny. its a lot of people and in so many ways it allows you to maybe showcase music to people who normally wouldn’t see you play. That’s cool, but at the same time you cant really play how you want at a festival because there is so many people. You cant have that interaction with a crowed the same way you do at a small club. But if you can make a festival feel like a basement party, your the fucking don.
You have already managed to perform in many Italian cities. Which of those was the one where you felt most comfortable and where you would happily go back to?
I love Italy, the food the women, people are crazy and really open, I think my favorite cities have to be Florence, and Bologna I have the most friends there and every time with the Tenax and Kindergarten crew were having a great time all the time. But I just became a resident for Circoloco at Dc 10 this summer, so I see Rome becoming a lot more fun… Maybe 🙂 Looking forward to perform at Elettrowave 24 of July as Visionquest Live with my Detroit brothers Shaun Reeves, Lee Curtis and Ryan Crosson… that’s going to be awesome as first ever live appearance together!!!!!
You are still young yourself, but if you had to choose a few names of some upcoming talents (european or non-european) with which you had the chance to perform or hear them perform and whom you think we will see in some of the biggest line-ups in the future, who would they be?
Right now I cant speak higher of Nicolas Jaar the kid is 19 and to me is making some of the best music on the planet. He has such a profound and different take on dance music that only grows by the day. I think in the next 10 years he’ll be electronic music biggest star. Much like Ricardo, the man everyone looks to when it comes to musical production.
A lot of videos are around on the internet which show your performances, but lately we were really interested by your video interview for DJMagTV at WMC. We saw a Seth that had nothing to lose, that was ironic, that loves all kinds of forms of fun and doesn’t care about the judgement of others. Listening to your sets, we get the same feeling. Is it correct then, that we see your music as a mirror image of your character? Can we say then, that most of all music is fun?
Hahaha, we’ll that was me, being me, and I think music is so fun, I can be serious but only when It comes to ideas, and wanting to make things more interesting but even that comes with a dash of fun. I think dance music has got so serious people forgot were having a party. I think one of the best things one of my friends has told me while we were on a vacation. He say’s “hey Seth you cant get stressed about relaxing”, the same goes with having fun. “You cant be too serious about having a party.” As taste makers I think some Dj/artist forget they have a cultural role within the “scene” and things get about getting big and egos. And less about going out and having a dance and making a party. So I think it is correct that music is an mirror to character, and for me i’m an oddy fun guy, kind of like 1+1=7 you know, or that type of thing.