In certe situazioni non c’è niente di più facile e immediato di un’euristica del consenso o di uno stereotipo. Siamo portati a costruirci pregiudizi, in altre parole opinioni precostituite soprattutto sulle persone che non conosciamo. Da un lato l’esistenza di stereotipi ci semplifica la vita poiché è una scorciatoia mentale che ci permette di ricondurre la complessità del mondo a categorie ben precise. D’altra parte, però, questa scorciatoia è molto pericolosa perché fa passare informazioni false e convinzioni infondate, superficiali e non verificate e quindi ci limita quando ci dobbiamo fare un’opinione in merito ad una persona. Cercando informazioni su Nastia e raccogliendo un pò d’indizi avevo desunto (erroneamente) che fosse la classica bellona da copertina. É sicuramente una notevole presenza, ma pensavo che di sostanza ci fosse poco e niente e che fosse tutta una costruzione di mera facciata. In realtà è proprio vero il proverbio che “l’apparenza inganna”. Leggendo l’intervista vi accorgerete che Anastasia Topolskaia in arte Nastia è una delle dj più trasparenti – proprio per restare in tema, dato che in Italia si parla tanto di trasparenza quando non ce ne sono i presupposti- nel panorama techno/house internazionale che vedremo presto in azione al festival ISF2013. Due sono le sue parole chiave: rispetto e zelo.
Ricordi un preciso istante nella tua vita che ha fatto sorgere l’interesse e la passione per la musica elettronica?
Non ne ricordo esattamente uno ma, di sicuro non fu niente di particolare. La prima volta che andai in un club quando avevo tredici anni, me ne innamorai immediatamente: djs, musica elettronica, ballare per tutta la notte. C’è bisogno di qualcos’altro? Ogni episodio fu un momento speciale.
Abbiamo imparato a conoscere l’Europa dell’Est come un terreno molto fertile in termini musicali. Da quali caratteristiche della tua cultura ti senti ispirata?
Mi sono sentita ispirata quando studiavo storia. Tre o quattro anni fa incominciai a leggere libri sulla storia dell’emergente scena elettronica e club culture russa. Dopo sono andata più in profondità e ho letto libri internazionali su quell’argomento. Il più interessante è “Electroshock” di Laurent Garnier e David Brun-Lambert (2006). Se riesci ad usare la tua fantasia per immaginare cosa fu all’inizio ne sarai velocemente ispirato. Certo, è solo un’immaginazione e adesso non è più così. Ma è ottimo sapere come la musica e i party sono cambiati, per vedere le modalità di trasformazione. Anche le persone intorno a me sono una buona fonte d’ispirazione ogni giorno. Ho molti amici che si occupano di musica anche molto meglio di me. Sono amanti e fan della buona musica, fanno ricerca e imparano ogni giorno, passo dopo passo, solo per il semplice fatto di essere veri appassionati. E se pretendi di essere un buon dj devi lavorare duro sul tuo gusto e la tua educazione, altrimenti nessuno ti rispetterà, anche se sei una “grande star”. Per me il rispetto è la cosa più importante e cara che posso guadagnare da ciò che faccio. Il rispetto è sempre stato la mia miglior ricompensa.
In secondo luogo come definisci la scena ucraina e dell’Est Europa. Sappiamo che sei stata dj e ambasciatrice di un noto festival di musica dance elettronica, Kazantip Festival. La tua prima esperienza al festival com’è stata? Rivelaci tutti i particolari.
Kazantip non c’entra ormai più con la club culture. Per ora è solo un festival europeo con le stesse line-up che vedi da qualsiasi parte. Dal principio era molto originale. Era come un organismo indipendente. Quasi come un altro stato. Aveva delle spettacolari atmosfere per non parlare della gente e del concept. Adesso è solo una bellissima spiaggia, con un bel mare, belle costruzioni, bellissime ragazze nude e questo è quanto. Non si tratta più solo di musica. È un bel posto dove andare al massimo una volta. Mi piace molto, non fraintendetemi, ma adesso è troppo vuoto per me, non ho più niente da fare lì. Ho lavorato per Kazantip Festival per quasi sei anni (2006-2011) ma era già troppo tardi per i migliori anni del festival che furono a metà attività. Adesso Kazantip celebra vent’anni. Per di più non sono ancora del tutto organizzati, questo è il più grande problema che non risolveranno mai. Ho lasciato Kazantip nel 2011 proprio per le politiche poco corrette del sistema e a essere onesta avevo già abbastanza esperienza per andare avanti. Tuttavia se vai a Kazantip per la prima volta nella tua vita, non potrai che amarlo.
Come ti trovi in un ambiente gestito in maggior parte da uomini? Le donne riescono a far vedere il proprio talento al dispetto dell’apparenza e in un ambito, quello della club culture, ancora fortemente misogino?
Ahah, che domanda! Le differenze tra uomo e donna dipendono da cosa vuoi ottenere. Se vuoi solo suonare e fare soldi, puoi far vedere le tette di sicuro, non c’è nessun problema per quello. Ma se vuoi essere rispettata, avere un bel culo non è abbastanza. Se prendi parte alla “competizione” con un uomo e pretendi di essere sullo stesso piano, non devi essere da meno. Non ci sono scuse che tengono e se dimentichi o sbagli qualcosa ciò può essere dimenticato solo se dopo t’impegni seriamente per rimediare. Certo ci sono alcune talentuose e grandi ragazze sulla scena, ma non sono in tante. Di sicuro c’è il posto per le dj: per le talentuose, educate, con esperienza e portatrici di buon gusto in fatto di musica. In generale posso affermare che il sesso nell’immagine del dj è pericoloso specialmente se sei una donna, perché la prima cosa che è richiesta è solo la musica.
Come concepisci il tuo stile personale?
A essere sincera ancora non so qual è il mio stile. Non ho trovato una mia strada da percorrere. Sicuramente il fare ricerca, ascoltare musica diversa, suonare per party/festival/paesi/città/club diversi etc. non è facile se ti piacciono generi totalmente diversi: posso suonare house, techno, sono innamorata della minimal, mi piace mixare un pò di breakbeats nei miei set, e qualche volta suono la drum’n’bass (per lo più liquid-funk e soul). Amo molto trip hop e jazz. Non posso fare a meno della classica musica elettronica old skool. Tutto ciò mi da una chance in più di essere più flessibile per diversi tipi di eventi. In questo momento sto conoscendo musica dal 1985 al 2000 e non so che strada prenderò da qui a 1/2 anni.
In parallelo alle tue attività di dj porti avanti un radio show, “Propaganda”. Che cosa pensi della radio ormai quasi in disuso travolta anch’essa dall’era digitale delle trasmissioni in streaming. Pensi che sia uno strumento di comunicazione efficace?
Faccio i miei show dal 2006 ed è già parte della mia vita, non posso immaginare me stessa senza andare alla radio ogni settimana. Mi piace passare il mio tempo lì e la stazione radio dove lavoro è grande e molto popolare qui in Ucraina. Abbiamo 5/6 milioni di persone che sentono KISS FM in Ucraina ogni giorno, quindi direi di sì che è efficace, anche se non m’importa molto, faccio il mio show radiofonico per me stessa prima di tutto. Non so nemmeno cosa stia succedendo in Ucraina per quanto riguarda la scena musicale, poiché qui non suono molto. Propaganda è esclusivamente per divertimento, per condivisione e soprattutto per me.
Raccontaci del progetto “He & She”, risultato della collaborazione con Alexander Pavlenko aka Sunchase, uno dei più famosi produttori di drum’n’bass in Ucraina. Com’è nata la vostra collaborazione e che scopo volete raggiungere?
Sì, ci conosciamo da alcuni anni e abbiamo iniziato a lavorare insieme nella Primavera del 2010. Questo progetto è stato tenuto in sospeso per un pò. Abbiamo un sacco di cose adesso: Alex ha la sua d’n’b e io ho le mie prime uscite a breve. Lavoriamo sempre insieme e non posso fare nulla senza di lui. Forse un giorno quando avremmo fatto abbastanza per noi separatamente suoneremo qualcosa insieme per il progetto “He & She”.
Grazie alla tua musica sempre in evoluzione stai riscuotendo molto successo. Sei già stata in Italia? Se sì cosa pensi del pubblico italiano o al contrario cosa ti aspetti da esso?
Si, sono stata in Italia molte volte. Ed è sempre molto difficile per me suonare per voi, perché apparteniamo a due culture totalmente diverse con diversi gusti musicali. Essenzialmente quando vengo in Italia mi sento eccitata e qualche volta anche stressata. Il pubblico è sempre molto caloroso, preferisce i ritmi veloci e le atmosfere allegre. Io, se voglio, posso essere diversa, mi piace la techno profonda e oscura, o le sonorità un pò più minimal. Ho bisogno di fare attenzione su cosa suono quando vado in Italia.
Un’ultima domanda: quando non sei in giro per il mondo e hai del tempo libero a disposizione in cosa consiste la tua occupazione preferita?
Ahahah, la mia ultima ossessione è Discogs! Non da tanto ho cominciato a suonare vinili e in questo momento ne sono letteralmente drogata. Prima avevo molta paura giacché ho imparato con i CDJ e i piatti sono differenti, più sensibili e delicati, quindi avevo molta paura di fare qualche errore. Adesso sono pronta e ho iniziato il mio percorso con i dischi. Tutto il resto del mio tempo libero lo sfrutto per leggere libri e selezionare vinili. Quando sono stanca, prendo la mia bici o la macchina e guido. Sono una romanticona e amo molto Kiev, quindi, trovo sempre bei posti. Generalmente però non ho mai tanto tempo libero.
English Version:
In certain positions there is nothing more immediate and easier like an heuristic of consent or a stereotype. We build prejudice, in other words preconceived ideas especially on people that we don’t know at all. On the one hand the existence of stereotypes makes life easier because it is a mental short cut that let us to bring back the complexity of the world in definite categories. On the other hand, however, this short cut is very dangerous because it leads to experience wrong information and unfounded beliefs, superficial and unverified and therefore sets us some limits when we have to make an opinion about a person. Searching for information about Nastia and picking up some clues I had arranged (wrongly) that she was the classic covergirl. She definitely is a fine-looking girl , but I thought that there was little of substance. As a matter of fact, it is true the proverb that “all is not gold that glitters”. Reading the interview you will find out that Anastasia Topolskaia aka Nastia is one of the most transparent female djs – just to stay in theme, since in Italy there is much talk about transparency when there are not the conditions- in the international techno/house milieu soon in action at ISF festival in south Italy. Two are her key words: diligence and respect.
Do you remember a specific moment in your life that gave rise to the interest and passion in electronic music?
I don’t remember exactly one moment, but for sure, it was nothing original. First time I went to a club I was 13 years old and I fell in love immediately with DJs, electronic music and dancing all night long. Do we need something else? Every moment was a special one!
We learned about Eastern Europe as a very fertile ground in m-usical terms. From what features of your culture do you feel inspired?
I feel inspired when I learned history. 3/4 years ago I started to read books about the history of the rising russian electronic scene and club culture. Then I moved deeper and I read international books about that. The most interesting is “Electroshock” by Laurent Garnier and David Brun-Lambert (2006). If you can use your imagination to feel what was in the beginning you’ll get inspired very fast. Of course it’s just an imagination and now it’s not the same. But it’s good to know how music and party have been changed, to see the way of transformations. And also people around inspire me every day. I have so many friends who know music much better than me. They are music lovers, fans of good music, they are searching and learning every day, step by step, just because they love it. And if you pretend to be a good dj you must work very hard on your taste and education, otherwise nobody will respect you, even if you are a “big star”. For me respect is the most important and dearest thing you can get for what you do. Respect is always been the best reward, ever.
Secondly, how do you define the Ukrainian and Eastern Europe scenes. We know you’re dj and ambassador of a famous festival of electronic dance music, Kazantip Festival. How was your first experience at the festival? Reveal us all the details.
Kazantip is not about club culture anymore. For now it’s just an usual european festival with the same line ups you see everywhere. From the beginning it was super special, like an independent organism. Really like another country. It had amazing atmospheres, people, concept and ideas. Now it’s just a beautiful beach, sea, beautiful constructions, naked girls and that’s it. Not even music. It’s just a beautiful place to be at least once. I love the place, but now it’s too empty for me, I have nothing to do there anymore. I worked there for six years (2006-2011) and it was even too late for the best years of that festival. The best were the middle years and now Kazantip is celebrating their twenty years. And they are not well organized at all, this is the biggest problem they will never solve. I left Kazantip in 2011 because of the dirty politics inside of the system and to be honest, I believe I’ve got enough experience to go ahead. But if you go there one day for the firts time – you’ll love it.
How do you feel in an environment managed largely by men? Women are able to to show their talent despite the appearances. Do you think that the world of Dijing and club culture is still highly sexist?
Ahah what a question! The difference between woman and man here it depends on what you want. If you just want to play and make money, you can show your tits for sure, there is no problems with that. But if you want to be respected, is not enough to have a beautiful ass. If you take part in “competition” with a man and you pretend to be on the same place, you must do not less than him. There is no excuse for you, if you missed something and did mistakes, that can be forgiven only if you do a lot after. And of course we have some very talented and huge girls on scene, but not that much. There is the place for female DJs for sure: for talented, educated, experienced and owners of a good taste of music. In general I can say that sex in the image of dj is dangerous, especially if you are a woman, cause the first thing here is just the music.
How do you conceive your own personal style?
To be honest I still don’t know what my style is. I didn’t find one way: searching, listening different music, playing in different parties/festivals/countries/cities/clubs, ect. It’s not easy if you like totally different genres: I can play house, techno, I am in love with minimal, I like to mix breakbeats in my sets, and sometimes I play drum’n’bass (mostly liquid-funk and soulfull). I also love trip hop and jazz. I am addicted to old skool and classic electronic music. That gives me the chance to be more flexible for different kind of events. At this moment I’m learning of music from 1985 to 2000 and I don’t know on which step I’ll jump in next 1/2 years.
Parallel to the activities of djing you bring along a radio show called “Propaganda”. What do you think of the radio now almost disused also overwhelmed by the digital era. Do you think it is an effective media?
I do my show since 2006 and it’s already part of my life, I can’t imagine myself without going to the radio every week, I like to spend my time there and the radio-station I work on is a huge one and super popular here in Ukraine. We have 5/6 million people listening to KISS FM Ukraine every day, so I think it’s effective but I don’t care to be honest, cause I do my radio-show for myself at first. I don’t even know what is going on in Ukraine with scene and music, cause I don’t play here so much. Propaganda is just for fun, just for sharing, just for me.
Tell us about the project, “He & She”, the result of collaboration with Alexander Pavlenko aka Sunchase, one of the most famous producers of drum’n’bass in Ukraine. How did your collaboration begin and what purpose you want to achieve with that?
We know each other many years ago, and we started to work together in spring 2010. But this project has been held for a while. We have too many stuff now: Alex has his d’n’b and I have my first releases coming out soon. But we still working together and I can do nothing without him. Maybe one day when we will have enough done for us separately and we will produce something for “He & She”. But not yet.
Thanks to your evolving music you are achieving a lot of success. Have you already been to Italy? If you, what do you think of Italian public or if not, what do you expect from it?
Yes, I have been to Italy many times now, and it’s always a bit difficult for me to play for you, cause we have totally different cultures and a bit different taste of music. Usually when I go to Italy I feel excited and sometimes even stressed. People are hot, they like fast rhythms and happy moods. And me, I can be different too, I like deep and sometimes dark techno, or minimal music. I need to focus on what I will play when I go to Italy.
A last question. When you’re not around the world and have some free time available what is your favorite occupation?
Ahahah. My last occupation is Discogs ! Not so far I started to play vinyls and at this moment I’m addicted. Before I was a bit afraid to play them cause I learned djing with CDJs and turntables are different, more sensitive, so I was scared to make mistakes. But now I am ready and I started my vinyl journey. I use my free time also for reading books and selecting records. When I am tired I can take my bike or car and just driving. I’m a romantic girl and I love Kiev very much so I can always find nice places. But the general thing is that usually I have not too much free time.