Giunti con successo al quarto capitolo della loro collaborazione, l’ormai consolidata coppia Collins-Adultnapper rilascia sulla piattaforma di casa Scissor & Thread due pezzi di grande effetto; semplici nella composizione quanto dotati di una profondità fuori dal comune. Due pezzi capaci di veicolare i nostri pensieri in quel pianeta nascosto, fatto di stati d’animo collettivi, artificialmente indotti, a volte tanto limpidi e sinceri da adombrare la stessa realtà; a volte così evanescenti, difficilmente inquadrabili, come i tratti offuscati di un viaggio sintetico.
“Holding On” fà proprio questo. Si setta immediato sul ritmo del sogno, avanza ondeggiando come cullato da una qualche energia benevola, poi scende rovinosamente verso il basso, dove le note di un piano abbandonato si legano malinconiche alle vibrazioni lontane di un trombettista di strada, che affida al vento i suoi segreti. In fondo al tunnel c’è solo il ricordo. È il ricordo di un amore andato che fà emergere dal buio le note di un Bob Moses che, situato in qualche dimensione alternativa, tra sogno e realtà, pervade del suo canto ogni centimetro di questo mondo sommerso.
Toccato il fondo non resta che risalire. È così che in “Orchid Trait” le note malinconiche diventano limpidi flash di speranza, la pressione che spinge dal fondo imprime al viaggio un accelerazione repentina. Ci ritroviamo a percorrere lo stesso sentiero in senso contrario. Stavolta a farci da guida è la metà che sfugge, che si divincola dolorante dai tentacoli di un passato che non si rassegna a morire. La voce di Julia corre inevitabilmente verso la superficie, melliflua e cristallina. Getta un ultimo sguardo nostalgico al sentiero percorso, poi si volta ed emerge, covando già in cuor suo la luce di un nuovo inizio.