Che Gernot e Sebastien (i Modeselektor) avessero fiuto è chiaro ed anche in questo caso ci hanno azzeccato. Benjamin Damage arriva dal Galles, più precisamente Swansea, cresciuto nella scena bassline e UK funky esordisce con il mixtape “Maximum Carnage” realizzato con Dj Venom. Ma si può però dire che il suo vero esordio sia stato con l’EP “Deeper” prodotto per l’etichetta Ten Thousand Yen dell’amico e collega Doc Daneeka, subito seguito dal secondo EP “Antidote”. Ed è proprio dopo queste release che vien notato e messo sotto contratto dalla 50Weapons per la realizzazione prima di un EP e poi di un album (“They!Live”) col compagno Doc. Da quel momento cambia tutto, il trasferimento a Berlino, il tour coi Modeselektor ed infine l’album “Heliosphere”. Ma lasciamo che sia lui a spiegarci come è andata.
Partiamo dall’inizio: quando e come è ti sei avvicinato alla musica elettronica? In famiglia sostenevano questa tua scelta?
Avevo un giradischi quando ero piccolo ed ho ascoltato tutti i vinili dei miei genitori, soprattutto cose come Hendrix e Weather Report. I miei genitori non hanno ben capito quando ho iniziato a suonare musica elettronica perché non ti serve necessariamente un particolare talento per suonare, ma capiscono ora.
Inizi a farti conoscere con il mixtape “Maximum Carnage” realizzato con Dj Venom. Il tuo stile era pò differente da quello odierno, chi erano i tuoi modelli di riferimento in quegli anni?
Ascolto un sacco di differenti stili di musica. Allora ero all’interno della scena bassline e UK funky. Al momento ci pareva un suono molto fresco e vi era molta energia nelle produzioni.
Poco dopo è arrivato l’incontro con Doc Daneeka e Gernot e Sebastien (Modeselektor). Deve essere stato un anno decisamente impegnativo, ma allo stesso tempo ricco di soddisfazioni; descrivici un pò come li hai conosciuti e come sono iniziate le vostre collaborazioni.
Conoscevo Doc da molti anni. Veniamo entrambi da Swansea e ci conoscevamo già in quell’ambiente. Abbiamo iniziato a lavorare su alcune tracce molto tempo fa, prima che mi trasferissi a Londra. Ho incontrato i Modeselektor a Londra dopo uno show. Erano davvero presi da uno dei miei primi brani e ho ottenuto il loro indirizzo di posta. Il resto avvenne tutto insieme quando hanno prodotto Creeper e hanno dato a me e a Doc un accordo per un album ed un posto a Berlino.
Come sono cambiate le tue idee e la tua visione dell’elettronica dopo il tuo trasferimento a Berlino? E quanto questo ha influenzato i tuoi lavori successivi?
Non so se abbia influenzato la mia visione dell’elettronica. C’è sicuramente un clima diverso qui e l’ambiente viene fuori nella musica che fai.
Parliamo dunque del tuo ultimo album “Heliosphere”. In quanto primo album da solista hai avuto la possibilità di esprimerti al meglio ed in massima libertà. Come ti sei trovato? Cosa ne pensi del tuo lavoro e in quale contesto lo collochi, è rivolto più alla pista o ad un ascolto più attento?
Mi sono divertito molto a lavorarci su, l’ho realizzato in maniera simile all’album in collaborazione con Doc; trascorrendo un breve ma intenso periodo in studio, lavorando tutto il giorno tutti i giorni con alcune pause per le serate. Credo di entrare in una sorta di ritmo che aiuta ad ottenere un suono consistente quando lavori ad un album. Per quanto riguarda il contesto, penso sia adatto per un ascolto casalingo. Ci sono sicuramente tracce da pista all’interno, ma è stato realizzato per essere un album da ascoltare tutto assieme. Ha senso per me quando lo riascolto. Presenta piccole influenze dai diversi stili di musica in cui son stato coinvolto negli anni.
Hai fatto recentemente da apripista a Giorgio Moroder durante una delle serate organizzate dalla Red Bull Music Academy, un pioniere della musica elettronica alle prime armi con i dj set, cosa hai pensato di questo suo voler provare a suonare in discoteca? Hai avuto l’occasione di scambiarci qualche parola? Mentre tu hai mai pensato di cimentarti nella realizzazione di una colonna sonora?
Penso che lui abbia un grande atteggiamento verso la vita. E’ molto appassionato a ciò che fa e che ha fatto in passato ed è molto orgoglioso di quello che ha realizzato. Ho incontrato alcune volte musicisti che sono stati logorati dall’industria e hanno avuto problemi legali e questo è molto triste. E’ importante avere buone persone intorno a te in modo che tu ti possa godere quello che ami fare. Ovviamente mi piacerebbe fare delle colonne sonore. Sono decisamente occupato coi miei progetti solisti al momento, ma è qualcosa che mi piacerebbe fare in futuro.
Ormai molti artisti sono passati a live set, band, concerti e serate online (hai partecipato anche tu ad uno degli eventi Boiler Room), secondo te che direzione sta prendendo la scena elettronica e le tradizionali discoteche sono ancora il luogo più adatto? E per quanto ti riguarda, come si compone il tuo set-up?
I club tradizionali non andranno da nessuna parte nel breve. Le cose devono sempre cambiare per mantenere la musica fresca. Le persone devono spendere il loro tempo in tutto ciò che rende felice la gente.
Infine, hai qualche anticipazione da darci? Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
Ci sono in uscita due remix di singoli provenienti dall’album Heliosphere, da Robert Hood, Truncate e SCNTST. Quello di Robert Hood è già uscito, e l’altro 12” lo seguirà in agosto. Farò uscire anche un mio 12” dopo quello. Sto anche sviluppando ulteriormente il mio live show.
English Version:
That Gernote and Sebastien (the Modeselektor) had nose is clear and even in this occasion they were right. Benjamin Damage comes from Wales, Swansea more precisely, he has grown up into the bassline and UK funky and his first release was the “Maximum Carnage” mixtape made with Dj Venom. But we can say that his real debut was with the EP “Deeper” produced for the label Ten Thousand Yen of the friend and colleague Doc Daneeka and immediately followed by the second EP “Antidote”. And it’s after these releases that he was noticed and put under contract by 50Weapons for the realization of an EP and then an album (“They!Live”) with the friend Doc. From that moment everything changes, he moved to Berlin, the tour with Modeselektor and finally the solo album “Heliosphere”. But let him to explain how it went.
Let’s start from the beginning: when e how did you get closer to electronic music? Did your family support this your choice?
I had a record player when I was really young and I’d play all my parents records, mainly things like Hendrix and Weather Report. They didn’t really understand when I started playing electronic music because you don’t necessarily need virtuoso skills to perform it, but they get it now.
You start to be know with the mixtape “Maximum Carnege” made with Dj Venom. Your style was a bit different from your last production, who were your models in those years?
I listen to a lot of different styles of music. Back then I was into the bassline and UK funky scenes. It felt very fresh at the time,and there was a lot of energy in the productions.
A little bit later you’ve met Doc Daneeka and Gernot e Sebastien. It must have been a very challenging year, but at the same time full of satisfaction; describe us a bit as you have known them and how your collaborations have started.
I’ve known Doc for many years. We both come from Swansea and we knew each other from the scene there. We started working on tracks a long time ago before I moved to London. I met Modeselektor in London after a show. They were really into one of my early tunes and I got their email address. The whole thing came together when they signed Creeper and gave me and Doc an album deal and a place in Berlin.
How have your ideas and your vision of electronics after your transfer to Berlin? And how this has affected your subsequent work?
I don’t know if its affected my view of electronics. There’s definitely a different atmosphere here and your environment comes out in what music you make.
Let’s talk about your last album “Heliosphere”. As first solo album you’ve had a chance to express yourself and in and in total freedom. How did it go? What do you think about your work and in what context do you place it, is more directed to the dancefloor or to a more careful listening?
I enjoyed working on it a lot, I ended up doing it very much like the collaborative album; spending a short but very intense period in the studio, working all day long every day with some breaks for shows. I think getting into that sort of rhythm helps get a consistent sound when you are writing an album. As for the context, I think its good for home listening. There are definite dancefloor tunes in there, but its designed to be listened to as an album straight through. It makes sense to me when I listen back. Its got little influences from a lot of different music I’ve been into over the years.
You’ve recently made the warm-up for Giorgio Moroder during one of the events organized by Red Bull Music Academy, a pioneer of electronic music novice with the djing, what did you think of his desire to try playing at the disco? did you have the opportunity to chat with him? While you’ve ever thought to make a movie/videogame soundtrack?
I think he’s got a great attitude to life. He’s very passionate about what he does and has done in the past and takes great pride in what he’s achieved. I sometimes meet musicians who become jaded with the industry and get into politics or legal troubles, and its very sad. Its important to have good people around you so you can just enjoy doing what you love doing. I would love to do film soundtracks of course. I’m pretty deeply involved in my solo projects right now, but its something I’d like to do in the future.
By now many artists passed to a live set, bands, concerts and online events (you’ve also take part in one of the Boiler Room events), which way do you think is taking the electronic scene and traditional clubs are still the most suitable place?
Traditional clubs aren’t going away anytime soon. Things always have to change to keep music fresh. People will put their time into whatever makes people happy.
Finally, have you a preview to give us? Are you working on something new?
There are two remix singles coming out from the Heliosphere album, from Robert Hood, Truncate and SCNTST. The Hood one is already released, and the other 12” follows in August. I will release a solo 12” after that. I’m also developing my live show further too.