Essere innovativi, combattere la mediocrità, essere unici. Parole che molti artisti, soprattutto in campo musicale, pronunciano spesso. C’è invece chi ha fatto di queste parole un credo, un obiettivo da raggiungere ad ogni costo, quasi fosse una battaglia contro un nemico. Questa è la storia dell’Underground Resistance, un movimento nato a Detroit, nato dall’anima di Detroit, dalla sua cultura e dalla vita di ogni detroitiano di strada. Jeff Mills e Mike Banks misero le basi e gli altri portarono avanti il tutto, un movimento in cui la musica è intesa come unica forma di espressione, come se fosse il bene supremo e fonte di salvezza dall’oppressione della vita di ogni giorno. Una mescolanza di stili, culture, correnti, dall’hip hop, al soul, al jazz, al rock, per poi arrivare alla techno, alla cultura da club, allo stile underground come scelta, l’essere unici, ma esserlo tutti insieme attraverso la musica. Questa è l’Underground Resistance, un qualcosa che sempre avrà dei lati oscuri, lati dove noi abbiamo cercato di infilarci per fare un pò di luce su quello che definire solo una label è più che riduttivo. Un’intervista a otto mani che rappresentano il presente e il futuro di UR. Mark Flash, uno dei primi ad iniziare, ma anche quello che oggi si erge come mentore per molti nuovi talenti di Detroit, Dj Dex e Jon Dixon, talenti eclettici e già affermati che rappresentano il futuro per questa label e Cornelius Harris, label manager di tutta l’Underground Resistance. Musica e molto altro.
L’Underground Resistance è un movimento che è cambiato molto col passare del tempo, nomi, volti, idee, molte cose. Quali sono i concetti che oggi stanno dietro all’Underground Resistance?
Mark Flash: Le idee che stanno dietro al movimento di fatto sono le stesse di una volta, idee che appunto stanno alla base e non sono l’obiettivo da raggiungere. Suona quello che provi, non solo quello che senti, colpisci l’anima e non solo le orecchie. Ultimo, ma non l’ultimo…siate unici.
Dj Dex: L’etica “do it yourself” è rimasta la stessa. Underground Resistence e Submerge sono cose separate e sempre sarà così.
Jon Dixon: Uno dei fattori più importanti tra tutti quelli collegati all’Underground Resistance è l’importanza della musica. La musica ha giocato un ruolo chiave per come l’UR è iniziata. Quando la gente inizia a credere che le cose e le persone sono più importanti della musica, ecco quello è il segnale che stanno perdendo contatto con quello che conta di più. È naturale per le persone e per le idee evolversi e cambiare, ma la musica è la cosa più importante per l’UR. Gli stili hanno ridefinito e modellato il suono dell’UR, ma la cosa più importante è sempre stata la musica.
Cornelius “Atlantis” Harris: L’idea è che ci sono cose che devono esser dette, ma non sono ascoltate. La mente è una delle armi più potenti sul pianeta, ma è anche lo strumento più potente per crescere e per la vera pace. La libertà non è mai veramente libera. Il caos sarebbe la cosa migliore, l’ordine sarebbe uno strumento di oppressione. Questa e molte altre idee, non è mai un’idea sola.
Oggi il movimento è molto diverso rispetto all’inizio, specialmente per le figure che lo caratterizzano. Chi sono? Quali sono le loro principali caratteristiche?
Jon Dixon: Che ci crediate o no, oggi, nel 2013, la gente crede ancora che il modo in cui appari o come ti vesti determineranno quale sarà la tua musica. Quando mi hanno presentato Mike Banks nel 2007 ho avuto una discussione con lui sul come e sul perché lui e Jeff Mills avessero iniziato l’Underground Resistance, fu molto importante perché mi ha aiutato a rimanere legato alla musica nel tempo. I soldi vanno e vengono. Lo stesso fanno il successo e la fortuna. Ma quando tu non ci sei più continui a rivivere attraverso la tua musica ed il tuo spirito. Durante il mio percorso ho avuto l’onore di lavorare ed essere ispirato dai più grandi talenti dell’UR come DJ Dex, DJ Skurge, Marc Floyd, Suburban Knight, Mark Flash ed ovviamente Mike Banks.
Cornelius “Atlantis” Harris: Se si parla di un movimento underground resistance si parla di centinaia di migliaia di persone che si sono ribellate per anni, molto prima che esistesse una label chiamata “Underground Resistance”. Quando invece si parla della label nello specifico abbiamo gente come Mark Flash che porta il caos sul dancefloor e produce musica che può essere splendente come il sole o scura come la notte. C’è Nomadico, tracce uptempo e deep fatte apposta per portarvi in un’altra dimensione del suono. Abbiamo Beleebob che è un pazzo, ma funky come nessuno, Marc Floyd, che ha preso i suoi problemi mentali e li ha trasformati in musica incredibile. Abbiamo Timeline, nella figura di Jon Dixon, un giovane che rappresenta il futuro della musica e di Detroit. Lui e DeSean Jones hanno ridefinito l’innovazione elettronica portandola ad un nuovo livello, ridefinendo l’“hi tech jazz”. DeSean è un sassofonista incredibile, ha suonato con chiunque, da Chick Corea a James Carter, a Stevie Wonder, ma anche i membri dei Galaxy 2 Galaxy, Timeline e D3 hanno rappresentato l’UR in maniera eccellente. Andre Holland ha creato colonne sonore detroitiane per anni e ovviamente c’è il fondatore Mad Mike Banks che non solo continua a produrre e suonare per l’UR, ma si figura come mentore sia per le vecchie e nuove leve. Non ho menzionato le bands nel dettaglio, Galaxy 2 Galaxy, Timeline, il future dell’hi tech jazz, D3, portano l’improvvisazione del jazz verso la musica da club e cambiano le regole della performance live; per non parlare di Interstellar Fugitives. E oltre tutto questo ci sono tutte le collaborazioni con Juan Atkins, il padre della techno, Waajed, dj e produttore hip hop/soul, Platinum Pied Pipers, Slum Village e molti altri. Finchè esisterà Detroit continueranno a susseguirsi personaggi pronti a colpire.
Parlando proprio di queste nuove figure, come Mark Flash o Dj Dex, chi sono e cosa rappresentano per l’Underground Resistance oggi?
Mark Flash: Dex e Mark Flash sono due de più talentuosi techno invasori provenienti da Detroit. Loro rappresentano il lato latino-brasiliano del suono dell’UR. La loro musica deriva dall’assimilazione culturale dei loro predecessori e i suoni moderni.
Dj Dex: Faccio del mio meglio per produrre un suono che rappresenti al meglio le origini dell’UR, ma anche quello che sta accadendo oggi.
Jon Dixon: Mark Flash e Dj Dex sono due artisti molto dotati che portano il loro stile personale. Mark ha un background latino, la musica che produce va in quella direzione. Per quanto riguarda me ho un background più jazz, per questo molta della musica che produco ha quel tipo di vibe. Essere un musicista mi permette di essere creativo con molte delle mie idee, tutto questo mentre la gente balla. Graystone Ballroom EP è stata l’occasione per scoprire davvero il mio suono e in quali direzioni volevo andare. Il nuovo EP come Timeline sarà disponibile a breve. Su questo EP ho avuto la possibilità di mettere musica molto proiettata al futuro, mantenendo comunque uno sguardo a quello che sta succedendo oggi.
Cornelius “Atlantis” Harris: Come detto in precedenza, queste nuove facce non sono poi così nuove. Mark Flash ha lavorato dietro le quinte per anni producendo alcuni remix per UR, a cominciare dal 1999 con E-Dancer’s Banjo! Nomadico è in giro da parecchio, anche se la sua prima release su UR è stata nel 2005. Questi ragazzi, uniti ad altra gente come DJ Skurge hanno sempre dimostrato che l’UR non è ferma al suo passato e basta. Si parla di essere sempre in evoluzione, prendendosi il tempo per capire il proprio suono e contribuire ad un quadro più grande. Questa gente è maestra nel proporre musica sia ad un pubblico datato che nuovo. Altri sono i veri nuovi volti, Jon Dixon e DeSean Jones stanno portando un nuovo tipo di pubblico all’UR, mostrando il collegamento tra jazz e techno, dj e musicisti, tra chi si esibisce e il pubblico.
Rinnovare un movimento è sempre cosa difficile, questo perché le direzioni prese una volta non sono le stesse intraprese oggi. Cos’è oggi l’Underground Resistance?
Mark Flash: Penso che rinnovarsi sia quello che l’Underground Resistance abbia sempre fatto. Rimanere innovativi e creativi e produrre tendenze invece di seguirle è quello in cui abbiamo sempre creduto. La lotta continua…
Dj Dex: UR va oltre al fatto di essere un’etichetta techno. C’è liberta di sperimentare e soddisfare i bisogni musicali di tutti quelli che sanno e comprendono la storia di UR, del jazz, del funk, dei suoni latini, electro, hip hop, eccetera.
Jon Dixon: Underground Resistance ha ancora molti di quei valori che c’erano quando tutto è iniziato. Oggi il focus si concentra sul fatto di continuare in quello in cui siamo bravi, fare buona musica. Ci sono nuovi EP, album e etichette che stanno per uscire, compresa la mia Hi–Tech Jazz e 4EVR 4WRD (forever forward). Questo per dimostrare come dobbiamo andare avanti facendo tutti la propria parte. Con la mia label ho intenzione di trovare nuovi talenti, farli crescere ed essere un riferimento per loro, proprio come Mike ha fatto con me. Così facendo siamo certi che Detroit continuerà ad avere dei producer che avranno a cuore l’integrità della reputazione dell’elettronica di Detroit, proprio come ha fatto l’Underground Resistance.
Cornelius “Atlantis” Harris: UR è quello che è sempre stata, una label che non ha paura di fare le cose in modo diverso e fare cose che altri non fanno. Talvolta una traccia sarà una hit, in altri casi invece tre anni dopo l’uscita ci sarà qualcuno che dirà “hey, questa si chè è una buona traccia, la scopro solo ora?!” E va bene. Facciamo musica per il futuro e a volte il mondo necessita di tempo per cogliere.
Dietro a tutto questo c’è una città, Detroit. Cos’è oggi Detroit musicalmente?
Mark Flash: Detroit è sempre stata una città in continua lotta. Una città piena di produttori che lavoravano duro, musicisti molto dotati, grandissimi vocalist e dj molto innovativi conosciuti in tutto il mondo. Un posto dove le parole come: lotta, lavoro duro, tempi duri, notti fonde, realtà che possono essere comprese in un solo giorno, ecco perchè l’unico modo per esprimersi è attraverso la musica. Musicalmente parlando questa è Detroit!
Dj Dex: Lascio questa domanda agli altri, io ora vivo a Los Angeles!
Jon Dixon: Detroit ha la stessa ricchezza musicale di 10 anni fa. Anche se faccio parte dell’Underground Resistance solo dal 2007 ho suonato in questa città dal 2000. La musica in questo senso è una parte importante della vita di Detroit. Ci sono posti in cui regolarmente suonano artisti conosciuti in tutto il mondo. La musica è una cosa importante per la maggior parte della gente di Detroit. Le cose a Detroit non vanno per il meglio, ma la musica le fa sembrare sempre un pochino meglio di quello che sono.
Cornelius “Atlantis” Harris: Detroit è una città che può essere fonte di ispirazione per cose positive e non. C’è una storia e una cultura musicale che va dal rock al soul, dal gospel al jazz, dal punk alla fusion, all’hip hop, alla country, fino ad arrivare alla techno e oltre. Questa è una delle ragioni per cui Detroit è conosciuta per produrre musica diversa, come Funkadelik, Was, MC5, Alice Cooper e molti altri. Lo spirito è ancora vivo.
Poche parole per questo movimento che era poco conosciuto nel passato, ma lo sarà meglio in futuro. Qual è il futuro dell’Underground Resistance?
Mark Flash: Nuovi stili innovativi provenienti da nuovi produttori molto dotati, nuovi live shows, nuove tracce da parte dei miei dj e produttori preferiti, nuovi remix e dj sets, molti nuovi eventi, interviste e pubblicazioni… Rimanete sintonizzati!
Dj Dex: Penso che questa sia una domanda da fare a Mad Mike.
Jon Dixon: Di sicuro ci sarà nuova musica, nuove etichette e nuove facce. Ci sono un sacco di musicisti molto dotati a Detroit che aspettano solo un modo per esprimere se stessi. Questo è proprio il punto in cui voglio intervenire, per aiutarli e guidarli. Per tutto il resto, il miglior modo di sapere cosa c’è nel futuro è tenere le orecchie e gli occhi ben aperti.
Cornelius “Atlantis” Harris: Questa è facile. Buona musica!
English Version:
Be innovative, fight the mediocrity, be unique. Words that many artists pronounce often, specially in music business. Other people instead of pronouncing these words make them a belief, a goal to reach at all costs. This is the story of Underground Resistance, a movement born in Detroit, from the soul of Detroit, from his culture, from the everyday life of all Detroit’s people. Jeff Mills and Mike Banks started all, and other guys continue the battle. A movement where the music is the only form of expression, like it is the highest good and the source of salvation from the oppression of the everyday life. A mixture of style, from hip hop, to soul, to jazz, rock, to techno, to the club culture and the underground style. Be unique, but all together unique in music. This is the Underground Resistance, something that always have some dark sides, sides that we tried to explore to make light on something that is really not only a label, it is something more. A eight hands interview, hands that represent the present and the future of the UR. Mark Flash, one of the first of the movement but also a mentor for many Detroit young talents. Dj Dex and Jon Dixon, eclectic well affirmed talents that represent the future of this label and Cornelius Harris, the label manager. Music and much more.
Underground Resistance is a movement that is changed so much in the passing of time, names, faces, ideas, many things. What are the ideas that stay behind this movement?
Mark Flash: I feel that some of the ideas that stand behind this movement are basically the same, which are stand behind your music not in front of it, play what you feel and not just what you hear, touch the soul not just the ear. Last but not least…remain unexploitable.
Dj Dex: The do it yourself ethic has not changed. Underground Resistance and Submerge are independent business and will always be independent.
Jon Dixon: One of the most important factors of anything associated with Underground Resistance is the importance of the music. The music plays a key element with how UR began. When people allow themselves to believe that what and who they see is as important as the music, that’s when they lose sight of what matters most. It’s natural for people and ideas to evolve and change, but the music is what is most important with UR. Styles have shaped and molded the UR sound as time progressed, but the main focus was always on the music.
Cornelius “Atlantis” Harris: The idea that there are things that need to be said that are not heard, that the mind is one of the most powerful weapons on the planet, but it is also the most powerful tool for growth and real peace. That freedom is never free. That chaos can be the best thing. That order can be a tool of oppression. And many other ideas. It’s never just one thing.
Nowadays the movement is so much different from the beginning, especially for the figures that characterize the movement today, who are they? What are their main characteristics?
Jon Dixon: Believe it or not, today in 2013, people still believe that how a person dresses or looks will determine how their music will sound. When I was introduced to Mike Banks in 2007 and I began to have conversations with him about how and why he and Jeff Mills started Underground Resistance, I saw how important it was to stay true to the music. Money will come and go. So will fortune and fame. But when you pass away, you will continue to live through your music as well as your spirit. Along the journey I’ve had the honor to work with and be inspired by the many talented UR members such as DJ Dex, DJ Skurge, Marc Floyd, Suburban Knight, Mark Flash and of course Mike Banks.
Cornelius “Atlantis” Harris: If you’re talking about the movement of an underground resistance, there are hundreds, thousands of people who have been resisting for years – long before there was a label called “Underground Resistance”. When you’re talking about the label specifically, you’ve got guys like Mark Flash, who brings chaos to dancefloors and produces music that can be bright as the sun, or darker than night. There’s Nomadico, who has done uptempo tracks as well as deeper, slower tracks, designed to take you to other dimensions of sound. You’ve got Bileebob, who is out of his mind, but funky as hell, and Marc Floyd who has taken his mental issues and transformed them into incredible music. You’ve got Timeline, which is lead by Jon Dixon, a young man representing the future of the music and Detroit. He, along with DeSean Jones have made a point of working to take electronic innovation to a new level and redefine “hi tech jazz”. DeSean is an incredible saxophone player who has played with everyone from Chick Corea to James Carter, to Stevie Wonder, and as a member of both Galaxy 2 Galaxy, Timeline, and D3, has represented UR in an excellent way. Andre Holland has been creating the soundtrack to Detroit for years now, and of course, there’s founder Mad Mike Banks, who continues to not only produce and perform with UR and others, but who also mentors new and established producers and DJs. That’s not even mentioning the bands in detail. Galaxy 2 Galaxy, the UR supergroup; Timeline, the future of hi tech jazz; D3, taking jazz improvisation to club music and changing the rules for live performance; Interstellar Fugitives, the techno renegades bringing the noise. And that doesn’t touch all of the collaboration that goes on in connection with others like Juan Atkins, Godfather of Techno, Waajeed, hip hop/soul producer/DJ behind Platinum Pied Pipers and Slum Village, and many others. As long as there is a Detroit, there will others coming up and doing damage.
Talking about new faces we can talk about people like Mark Flash or Dj Dex. Who are they? What they represent for the UR today?
Mark Flash: Dex (Nomadico) and Mark Flash Are just 2 of many talented Techno Assailants hailing from Detroit. They represent the more Latino Brazilian sounds of UR. Their music is cultural assimilation between the sounds of their ancestors and the electronic sounds of today.
Dj Dex: I’m doing my best to represent a sound that builds on the history of UR and fuses it with what is happening today.
Jon Dixon: Mark Flash and DJ Dex are two talented artists who each bring their own style to the table. Mark has a latin background. The music that he produces tend to go in that direction. As for myself I have a jazz background, so a lot of the music I produce has more of the jazz vibe. Being a musician allows me to really be creative with my many ideas all while making people dance. The Graystone Ballroom EP was a chance for me to really discover my sound and which direction I want to go in. The new Timeline EP will be out very soon. On this EP I was able to produce music differently with a forward thinking approach while still being relevant to what’s going on in the dance scene today.
Cornelius “Atlantis” Harris: I spoke to some of this in the question above. Some of these new faces are pretty old! Mark Flash has operated behind the scenes for years now, doing several remix projects for UR beginning with E-Dancer’s Banjo in 1999! Nomadico has been around for awhile as well, but his first UR release was in 2005. These guys, and others like DJ Skurge, have always represented the fact that UR is not about simply living in the past and being happy with that. It’s about being ahead of the curve, taking time to understand your own sound and be able to contribute to a bigger picture. These guys are leading the way in bringing the sound to audiences new and old. The other guys, the real new guys, Jon Dixon and DeSean Jones, are opening a very different audience to UR, showing the link between jazz and techno, DJ and musician, and performer and audience.
Renew a movement is always something difficult, just because the direction that you have chose a day is not always the direction that you are riding today. What is Underground Resistance today?
Mark Flash: I think the renewing of a movement is what Underground Resistance was always about. Staying innovative and creative and setting trends instead of following them is what we strongly believe in. The struggle still continues…
Dj Dex: UR has gone beyond being just a “techno” record label. There’s a freedom to experiment and satisfy the musical needs of those who know and understand the history that goes into UR – jazz, funk, latin, electro, hip-hop, etc.
Jon Dixon: Underground Resistance still has many of it’s core values as it did when it started. Today we are focusing on making sure that we continue to do what we are good at, making good music. There are new EPs, albums and record labels coming, including my own Hi-Tech Jazz label, 4EVR 4WRD (pronounced Forever Forward). In order for us to move forward we each must do our part. With my label I intend to find new talent, train and mentor them just as Mike has done with myself. This way, we can be certain that Detroit will continue to have producers who care about the integrity and reputation of Detroit Electronic Music as well as what Underground Resistance has already established.
Cornelius “Atlantis” Harris: UR is what it has always been, a label not afraid to try different things and do things that maybe others are not doing. Sometimes a record will be a hit, but others may not get a reaction until 3 years later when someone says, “hey, this is a great record, I’m just learning about it now?!” That’s ok. We’re making music for the future, so sometimes the world needs time to catch up.
And in all this there is a city that stays behind all, Detroit. What is Detroit today? Musically speaking.
Mark Flash: Detroit has always been a strong resilient city. A city full of hard working producers, talented musicians, amazing vocalists, and innovative DJs who are world renown. A place where words like struggle, uphill battle, late nights, long hours, hard work, two jobs, hard times, can all be experienced in a single day and the only way some of us can express ourselves is thru music. Musically speaking….that is Detroit!!!
Dj Dex: I’ll let the other guys answer this one since I’m living in Los Angeles now!
Jon Dixon: Detroit still has the musical richness as it did 10 years ago. Even though I have only been involved with Underground Resistance since 2007, I’ve been performing in and around the city since 2000. Live music is an important part of life in Detroit. You can go to many venues and hear world renown artists perform on a regular basis. The music plays a major part to the average Detroiter. Things may not be the best they can be, but music always seems to make things a little better.
Cornelius “Atlantis” Harris: Detroit is and has been inspirational for good reasons and bad ones too. There is a history and culture of music that goes from rock to soul to gospel to jazz to punk to fusion to hip hop and even country, to techno and beyond. It is one of the reasons Detroit is known for producing “different” music, like Funkadelic, Was (not Was), the MC5, Alice Cooper, and others. That spirit is still here today.
Few words for this movement that is not well know in his past but seems to be more understandable in his future. What’s there in the future of the Underground Resistance movement?
Mark Flash: New innovative styles of music from new producers that are musically talented, new live shows, upcoming trax from your favorite Djs and producers, new and upcoming remixes and Dj sets and more upcoming events, interviews and new releases…. Stay tuned!
Dj Dex: I think this one is for Mad Mike.
Jon Dixon: One thing you can count on for sure is new music, labels and new faces. There are lots of talented musicians and producers in Detroit looking for a way to express themselves in a way that cannot be explained. That’s where I come in to help guide them. As for everything else, the best way to know what’s in store for the future is to keep your ears and eyes open.
Cornelius “Atlantis” Harris: That is an easy question to answer. Good music!