Pur giungendo a compromessi per il terribile caldo con bottiglia d’acqua, rimasta miracolosamente immacolata nello zaino, mi sono avviata verso quella che era la location della terza edizione del festival Infestazioni Soniche che, per l’occasione, si teneva per la prima volta sul lungomare Europa all’entrata della suggestiva cittadina di Vieste. La spiaggia è enorme, l’afa insopportabile: vorresti fare un bagno ma da quanti metri di sabbia ci sono il mare sembra un miraggio. Unica nota positiva è che non ci sono bambini con paletta e secchiello a emettere schiamazzi e a stressarti l’esistenza, ma un impianto audio degno di una rassegna come questa. Il suono, quindi, inizia a pulsare dalle 15:00 circa con warm up assegnata a Gazza, dj resident del Neu Klub, party elettronico indipendente di Bari e dintorni. L’inizio promette bene, fusione tra indie dance e elettronica che termina nel migliore dei modi con la mitica “Jaguar” di Dj Rolando. A seguire, il live del duo berlinese The/Das coadiuvati, inaspettatamente, da Thomalla. Ammirando senza dubbio il loro set up, possiamo affermare che quello dei The/Das è stato proprio uno show fuori dal comune: una performance live e vocal tutta da gustare fino in fondo, fatta di elettronica con un tocco di sonorità pop avant-garde. Il cantante dei The/Das, inoltre, è lui stesso un live show che abbraccia canto e ballo (anche acrobatico), con giochi vorticosi di sabbia mista a sudore. C’è una cosa però che mi ha colpito: il cantante ha affermato nel backstage del festival riguardo alla loro performance insieme all’amico Thomalla: “less money, but more funny!”. Imperativo da tenere a mente.
A seguire lo show case targato Nice to Be dalle sonorità meno eleganti e raffinate e più scontate, un ritmo incalzante ma niente di nuovo.
Finalmente è arrivato il turno di Dj Nastia e Dj W!ld. Minimal e tech-house contraddistinti da una tecnica eccelsa. Senza dubbio non sono mancate le sorprese verso la fine dei set dove entrambi i dj hanno saputo variare nelle melodie, tenendo costantemente una bassline regolare in sottofondo.
Nonostante il caldo allucinante (nel vero senso della parola), alle tre mi sono trascinata sotto il sole cocente verso il lungomare, dove aveva luogo il festival, curiosa di sentire cosa proponeva la line up prevista per il giorno. Dalla strada si sentiva già il sound di Leonardo Criscio aka Leo K. Quest’ultimo, foggiano di nascita ma romagnolo d’adozione in quanto resident dj al Classic Club di Rimini, è fresco di release su Habla Music con una traccia a nome “Transition”, la quale costituisce un evidente tributo alla celebre omonima dei Galaxy 2 Galaxy. Grande scoperta del festival è il giovane Thomalla, già all’opera al fianco dei The/Das nel corso del primo giorno del festival. Qui ci spostiamo più sull’elettronica pura, un palpabile richiamo al sound berlinese.
E’ il turno poi di Davide Benedetti con una tech-house scandita che mi colpisce ulteriormente grazie ad un edit di “Transition”. Ideale da sentire in acqua, sotto il tiepido sole delle cinque con una corona fresca in mano. La vera rivelazione, però, è il collettivo One More di Londra. Con una sorta di warm up affidata a иdre, giovane modenese della scuderia Ianus 71 (nonché ex membro del duo Outart), il quale, nonostante gli inconvenienti legati alla massa a terra dei giradischi, ci fa avvicinare a piccoli passi alla techno di Arnaud Le Texier e Antonio De Angelis alias Detect Audio. I due ci permettono di approdare definitivamente a una techno dai bpm non troppo elevati, caratterizzata da ritmi rauchi e ricorrenti ma mai troppo oscuri, che fa da antipasto al live di Raffaele Attanasio. Il giovane produttore campano, che rivedremo ben presto su Krill Music con lo pseudonimo di X501, costruisce una performance live che culmina con la sua inconfondibile “Der Himmel über Berlin”: da pelle d’oca.
Per finire la tanto attesa performance del blasonato duo tedesco formato da Tassilo Ippenberger e Thomas Benedix, meglio noti come i Pan-Pot, i quali hanno messo in opera un set di musica dance e elettronica che ha accontentato con un gran finale tutto il pubblico di Vieste.
Dopo questa due giorni di musica (free entry), l’augurio è che questa non sia l’ultima edizione di un festival che ha regalato tante soddisfazioni sia al pubblico che agli artisti stessi, soprattutto in un territorio, quello del gargano, dove le iniziative come queste sono sporadiche e non supportate a sufficienza. Per questo l’unione di vari enti e sponsor ha permesso la buona riuscita di Infestazioni Soniche. L’unione, in fondo, fa la forza.