Il 26 giugno il Consiglio Federale della Russia (che possiamo far corrispondere al nostro Senato) ha approvato in via definitiva una serie di norme molto restrittive nei confronti della popolazione LGBT russa. L’atto, che è stato definito – e lo è a tutti gli effetti – fortemente discriminatorio, ha sollevato un’ondata di proteste e sdegno un po’ in tutto il mondo occidentale (se non ne sapevate niente male, molto male).
Il clubbing e i clubber non possono restare a guardare perché tutto il movimento è legato a doppio filo al mondo LGBT, penso alla rivolta di Stonewall del 1969 (per cui senza di essa non saremmo probabilmente qui a parlare di club, di after, di notti infinite e di dancefloor), a come è nata Ibiza e alle radici dell’house music: a Larry Levan e al Paradise Garage, a Frankie Knuckles e Ron Hardy e ai relativi locali di riferimento come Warehouse e Muzic Box. E ci limitiamo solo alla musica, senza pensare ai principi egalitari presenti anche nella nostra Costituzione.
Perciò per Soundwall è logico e naturale difendere i diritti fondamentali LGBT, supportando iniziative di protesta come Promote Diversity: una serie di party che si terranno a settembre al Berghain, all’Harry Klein e all’Output per protestare contro le leggi discriminatorie in Russia, il cui ricavato andrà all’associazione All Out che supporta i diritti LGBT in tutto il mondo.
Speriamo che anche nel clubbing italiano si muova qualcosa in questo senso e che nomi di peso, locali e dj’s prendano posizione in merito, contro le discriminazioni in Russia, in Italia, ovunque, creando e supportando de facto il movimento per i diritti civili LGBT.