Tim Eliot aka Current Value è un ragazzone tedesco, di base a Berlino, che si è dedicato per anni a professare il verbo della drum and bass. La sua espressione da bravo ragazzo mette a proprio agio chiunque ci abbia a che fare, ma quando suona e compone è come se ogni suo sorriso e buona maniera, scompaia dietro quel muro nero di suono, bassi e sperimentazione. “Stay on This Planet” è il suo ultimo lavoro, in uscita per metà settembre. Abbiamo scambiato due chiacchiere con lui per farci spiegare cosa c’è dietro quest’ultima fatica e siamo finiti, naturalmente, a parlare anche di molto altro.
Partiamo subito con il nuovo disco in uscita a settembre, Stay on This Planet, ci fai uno “spoiler”?
Aspetto con impazienza l’uscita di questa release, perché sento di aver creato il manifesto di quello che amo fare ora. Quest’album è la dichiarazione di quello che mi smuove musicalmente oggi.
Il tuo approccio alla musica elettronica è molto sperimentale, cosa cerchi quando componi?
E’ abbastanza indescrivibile, una sorta di “prurito” che hai addosso prima di andare a lavoro, quando senti che ti sta venendo una buona idea e devi tirarla fuori il più velocemente possibile, con tutte le conoscenze e le abilità che hai guadagnato sulla tua strada.
Sappiamo che hai avuto un’educazione classica, hai iniziato a suonare il pianoforte a sedici anni. Come sei arrivato a fare quello che ora è il “suono Current Value”?
Ognuno di noi ha le sue influenze e per me è stata la musica in generale, ma per quanto riguarda i generi specifici, sicuramente il mio primo vero incontro è stato con la techno.
Come vedi la drum and bass oggi, in cosa è cambiata durante gli anni?
Penso che la drum and bass sia un po’ come era la techno una volta, inizialmente partita come qualcosa di veramente unico e significativo, difficilmente rintracciabile nel panorama della musica elettronica, che conta innumerevoli sottogeneri nel corso degli anni. Questo è quello che, per me, mantiene le cose fresche e di grande ispirazione. Riguardo il lato più “hard” della drum and bass, è un po’ triste che le cose siano cambiate spesso in peggio in termini di qualità e musicalità. Sto parlando della semplice mancanza di sensibilità e abilità musicale. Non mi riferisco a lavori, come per esempio, dei The Outside Agency, che hanno sempre portato avanti la qualità! Ad ogni modo, sono abbastanza felice che ci sia così tanta ispirazione e così tanto da scoprire nella Drum and Bass, come anche le cose tecniche, ossia la sintesi di tutto quello che io assolutamente amo.
Tra le molte collaborazioni, hai contributo alla realizzazione della traccia Sacrifice, nell’album di Bjork “Biophilla” e confezionato per lei una serie di quattro remix.
Nel 2011 sono stato contattato dal manager di Bjork, il quale mi disse che lei voleva campionare una piccola parte dei miei tunes di The Good dal mio album uscito per Tech Freak Recordings intitolato 2012: The Day of Silence, ho deciso di rifiutare, ma di offrire loro un beat completamente nuovo, pensato esattamente per la canzone per la quale l’avevano richiesto. Chiedevano però di essere molto veloci, perché avevano già posticipato una volta l’uscita di Biophillia, e stavano già per inviare il tutto alla fase di mastering. Dunque io gli ho detto: “Non c’è problema, datemi qualche ora…” e ho consegnato la parte di batteria la notte stessa. Loro sono rimasti piuttosto colpiti, tanto da chiedermi di fare anche dei remix. Mi sono sentito e mi sento tuttora, molto onorato per questo.
Due parole sui progetti Machine Code e Underhill?
Machine Code è stato fondato nel 2008 insieme a Dean Rodell. Ho sentito subito che eravamo una buona coppia a livello musicale, prendevamo spunto dalle mie radici techno, che erano quelle da cui, in realtà, arrivavamo entrambi. Siamo sempre stati molto produttivi e posso dire che, effettivamente, le cose sono migliorate sempre di più e hanno cementato la direzione del progetto. Hunderhill, invece, è un progetto di cui ho fatto parte solo all’inizio, ma l’ho lasciato perché non lo vedevo più come qualcosa di musicalmente stimolante. Mi sono sempre principalmente focalizzato su Current Value e i miei progetti insieme a Snow, poi è arrivato Machine Code.
Progetti futuri dopo l’uscita del disco? Altre collaborazioni?
Il viaggio non finisce mai e mi aspetto ancora grandi cose dopo l’uscita dell’album, soprattutto spero di essere sempre ispirato nel fare quello che devo.
Hai suonato in molte città e molte nazioni, dove hai trovato maggior partecipazione?
Oh, questa è facile…Russia!
Quando e se smetterai di fare musica e live, come ti vedi? Cosa farai?
Per come la vedo ora, sarà tempo di morire quando la mia “missione” sarà finita.
English Version:
Tim Eliot, aka Current Value, is a German guy, based in Berlin, who dedicated years to profess the word of drum and bass. His nice-guy face relaxes anyone who gets in touch with him, but when he plays and composes is like each of his smiles and good manners, disappear behind the black wall of sound, bass and experimentation. “Stay on This Planet” is his latest work, to be released in mid-September. We had a chat with him to let us explain what is behind this new effort, and we ended up, of course, speaking about even more.
Could you talk about your new album, coming-out in September? Give us some spoilers.
I’m very much looking forward to this release, as I feel to have made a statement in terms of what I love doing now. I feel this album is a very clear translation of what moves me musically today.
Your approach to electronic music is very sperimental, what do you look for when you compose a track / disc?
It’s quite undescribable. It like a sort of “itching” like when you have to get to work whenever there’s a good idea – and you have to do it as quick as you can with all the knowlegde and all the skills you’ve earned on the way.
We know that you had a classical music education, you’ve started playing the piano at age 16. How did you getinto the current… Current Value sound?
We all have our influences and for me it was musci in general. As for genres I could say that my first serious encounter was techno music.
What d’you think about current drum and bass? How, and in what, it has changed during years.
I think drum and bass is a bit like techno once was: firstly starting off as something really significant and unique – something that’s hard to wipe off the landscape of electronic music bearing countless subgenres over the years. That’s what keeps things fresh and inspiring for me. It’s a bit sad that regarding the harder side of Drum and Bass things have changed for the worse often in terms of quality and musicality – the simple lack of musical sensibility (and ability) – and I’m not talking about the works of, for example, The Outside Agency who have always done quality! However I’m quite happy that there’s so much inspiration and so much to discover in drum and bass – technical things, “high grade” – synthesis stuff that I absolutely love!
Your had a very successful collaboration with Bjork: you featured for the tune Sacrifice and you made also 4 remixes for her. Tell us about it.
In 2011 I got contacted by Bjork’s manager who told me she wanted to “sample” a beat part from one of my tunes (“The Good”) from my Tech Freak album. I decided to refuse and instead offer them a whole new beat dedicated to the exact song they wanted it for. It had to be very quick as they already postponed the release of the Biophilia album once and they were about to send everything off to the mastering. So I said “no problem – give me a few hours…”. So I delivered the drum part the same night. They were quite impressed and so it happened that they requested me to do a remix. So I ended up doing four remixes for them. I felt and still feel really honored about it!
Just few words about your side projects Machine Code e Underhill?
Machine Code was founded in 2008 and consists of Current Value and Dean Rodell. I felt we were quite a good match musically, taking things back to my old techno routes that we both came from. We’ve been very productive ever since I can say things have even improved lately in terms of effectiveness and cementing the direction of the project. Underhill is a project I was part of in the beginning. But I left it as I didn’t look to it as something musically challenging anymore. I’m always maily focused on Current Value and my projects with Snow, and after that, he comes Machine Code.
Future plans after the release of the album? Other collaborations?
The journey’s never over! And I expect more great things to happen after the release! For the most I wish to be inspired to do what I must do.
You have played in many cities and nations. Where did you get the most participation of audience?
Oh, that’s an easy one… Russia!!!
When, and if, you would stop with music and you stop doing live, how will you see yourself? What will you do?
As I see it now it’ll be time to die when I “finished my mission”.